PIACERE DI CONOSCERLA

di Antonio Toscano

Ah!!! Quanto è tenace la memoria! La mia non mi dà pace, mi riempie la mente di immagini, parole, dolore, amore. Mi sembra di continuare a rivivere ciò che ho già vissuto… (Isabel Allende – Ines dell’anima mia – Feltrinelli, Milano, 2006)
Ci sono cose di cui ho già avuto modo di raccontarvi ma, nonostante la determinazione, ne ho omesse altre; comunque sono certo di non aver mai tradito la verità. É come attingere ad una riserva mettendo sul tavolo quello che si ha di meglio, per onorare un ospite.
Negli anni trascorsi al 15° Stormo, anni di ricostruzione e di rinascita, ho cercato di conoscere innanzitutto le persone, quel lato del vivere comune a cui si bada poco, perché totalmente presi sul piano del fare, del rendere efficace, del portare a termine il compito. Il dovere certo non esime da questo, ma molte volte ciò che viene richiesto in maniera precisa è la concretezza nel lavoro. Leggi tutto “PIACERE DI CONOSCERLA”

SOSPETTA MENINGITE

– di Mario Sorino –

  Anni ’80, l’HH3F è ancora dipinto nei colori bianco, rosso e giallo. Splendida giornata estiva. Sono d’allarme e questa sera, terminato il servizio di 1° allarme, sono a cena a casa di amici. Ad un certo punto la tranquillità del pomeriggio è scossa dalla campanella dell’allarme. In questi casi la prima domanda è: dove? Perché dal dove si dovrà andare scatta tutta la successiva elaborazione, subito a mente e poi sulle carte, di come organizzare la missione, verificare se aggiungere carburante alle 4500 lbs standard, poi dal cosa ci viene richiesto di fare dipenderà la valutazione se servono altre attrezzature particolari a bordo, tipo barelle a cucchiaio, cesti verricellabili etc., etc..

Appena il sottufficiale ci vede arrivare in sala operativa ben conoscendo la domanda, prima che venga formulata, anticipa la risposta: Ponza.

Gli animi si rilassano. Il postale per Ponza. Ci siamo andati così tante volte che l’elicottero ormai ci va da solo. Per me Ponza è stato anche il battesimo del SAR. Ancora la ricordo quella mia prima missione con l’anziano AB204: trasporto di una partoriente con minaccia di parto podalico (ovviamente prima di quel giorno non conoscevo il significato del termine), che si presentò all’elicottero camminando con le sue gambe e si accomodò come un tranquillo passeggero. Ci si poteva persino domandare quale fosse l’imminente pericolo di vita, ma a Ponza, oltre ad un piccolo Pronto Soccorso, non c’era nulla, quindi una minaccia di parto podalico, se non si riusciva a far girare il nascituro, diventava un problema veramente serio e pericoloso per il bimbo e la mamma.

Torniamo al mio postale per Ponza, dopo la risposta al “dove?” arrivano le altre informazioni: trasporto a Latina di una ragazza con sospetta meningite. Non mi si accende nessuna lampadina di “warning”, ma poco dopo arriva il medico d’allarme, un giovane alle prime esperienze, ed incomincia a snocciolare una serie di indicazioni che mi colgono un po’ impreparato (non ricordo che a quei tempi avessimo ancora studiato e dettagliato procedure per un tale tipo di soccorso), comunque appare subito chiaro ed evidente quello che dice: c’è  il rischio di contagio, quindi bisogna adottare una serie di accorgimenti per evitarlo e comunque, al ritorno dalla missione, l’equipaggio andrà in quarantena e l’elicottero d’allarme dovrà essere bonificato!

Accidenti!

Immediatamente, con la stessa velocità con cui la mente ha elaborato i termini della missione di volo, si affacciano i pensieri: anzitutto stasera salta la cena e chissà quante ne dovranno ancora saltare per i prossimi quaranta giorni; bisogna avvisare la famiglia e consegnare in sala operativa il portafoglio ed i documenti: non so dopo quanto potremo aver contatto con i nostri cari; in aggiunta l’elicottero d’allarme è l’unico efficiente, vuol dire che al rientro della missione bisognerà sospendere il servizio di allarme SAR in attesa che l’elicottero venga ricondizionato. Mi consulto con il mio secondo, Vittorio Mulas, per i dettagli della missione. Visto quello che ci aspetta è inutile portare in volo due specialisti: ne basta uno. Almeno c’è chi si eviterà un bel po’ di rogne. Lo comunico ai due, ai quali dico: non ho preferenze fra il meccanico e l’elettrico, quindi decidete voi due chi resta e chi viene. Senza aspettare sorteggi e senza indugi uno dei due decide immediatamente di unirsi a noi: è Adanti, detto Vocione.

Prima di partire il medico ci porta alcuni strumenti del mestiere che dovremo utilizzare: camice (nel suo splendido colore bianco che lega meravigliosamente bene con il verde della tuta da volo), mascherina e guanti. Poi consegna a ciascuno di noi quattro pastiglie che dovremo usare durante il volo. Sciogliendole in bocca creano una barriera al contagio. (Purtroppo ancora non c’erano i cellulari multiuso e non avevamo l’abitudine di portare al seguito una macchia fotografica, sarebbe stato carino immortalare l’equipaggio vestito come personale da corsia ospedaliera del padiglione infettivi. Simpatico, poi, vedere i due piloti ai posti di comando così conciati. Chi non sapeva il perché avrebbe potuto pensare che il carnevale era stato spostato alla stagione estiva).

Partiamo e nel corso della missione decidiamo un’ulteriore misura per evitare il contagio (della quale ancora mi vergogno, ma che ovviamente ora fa sorridere), con una serie di lenzuola sanitarie l’HH3F viene diviso in due settori, nel secondo, quello verso la rampa, troverà posto il solo medico, mentre il resto dell’equipaggio si sistemerà nel lato cabina di pilotaggio, lasciando il povero malcapitato da solo, salvo naturalmente intervenire se sarà necessario.

All’atterraggio a Ponza l’aerosoccorritore si prodiga anche lui nel trasbordo della barella a bordo dell’elicottero, però così facendo si espone al contagio. Ora anche lui dovrà sistemarsi dall’altra parte della barriera formata dalle lenzuola………….. a far compagnia al medico!

La missione si svolge con la consueta tranquillità del tipico postale per Ponza: atterraggio a Latina, sbarco della paziente e rientro in sede a Ciampino. Durante il volo di ritorno naturalmente i due in castigo in coda vengono mantenuti in segregazione ed all’atterraggio scendono dalla rampa, mentre noi scendiamo dalla scaletta.

Non passa molto dall’atterraggio che arriva la comunicazione dall’ospedale di Latina. Non si tratta di meningite, ma di un trauma che ha provocato perdita di conoscenza e sintomi del tutto confondibili con la patologia sospetta. Ci riprendiamo i documenti, per lo scampato pericolo stappiamo una bottiglia di spumante (del quale Vocione conserverà poi il tappo per ricordo) ed io posso confermare la cena della sera, precedentemente annullata.

Unica traccia dell’accaduto quella delle pastiglie da sciogliere in bocca, a causa loro per qualche giorno la nostra “plin plin” fu rossa.

Non so se le procedure adottate furono le più indicate. Qualcuno poi disse che il giovane medico era stato troppo premuroso e zelante. Resta il fatto che qualche settimana prima o dopo, ormai sono passati troppi anni ed i particolari sfuggono, per lo stesso motivo un equipaggio si fece più di qualche giorno di quarantena a Capodichino.

P.S. Sono tante le missioni di soccorso che abbiamo svolto, alcune normali, altre assolutamente al di fuori del normale, ma per quelle che ricordo, sia volate da me, sia da altri, c’è un particolare che le accomuna tutte o quasi: non abbiamo mai più saputo niente dei pazienti trasportati. Che ne sarà stato della ragazza trasportata in quella calda giornata estiva?

I caduti di Lisle en Barrois

L’HH-3F dell’84° Centro di Brindisi impegnato in un volo di trasferimento nell’ambito di una esercitazione militare italo-francese cadde il 23 ottobre 2008 nei pressi di Lisle-En Barrois, località francese vicina al confine belga. Nell’incidente persero la vita :  Michele Cargnoni, 30 anni, di Brescia; Marco Partipilo, 29 anni, di Bari; Giovanni Sabatelli, 50 anni, di Fasano (Brindisi); Carmine Briganti, 41 anni, di Balzano (Taranto); Giuseppe Biscotti, 37 anni, di Grottaglie (Taranto); Massimiliano Tommasi, 34 anni, di Calimera (Lecce); Teodoro Baccaro, 31 anni, di San Vito dei Normanni (Brindisi); Stefano Bazzo, 32 anni di Vicenza.

Un brutto incidente; una brutta storia da dimenticare, ma che purtroppo non potrà mai essere dimenticata.

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Historia de un amor

Piccola storia semiseria di un “su e giù”
…ma anche un pò “dentro e fuori”

di Antonio Toscano

Forse un giorno, forse un anno durerà

diceva la famosa canzone, cercando di rispondere ad un interrogativo misterioso sulla durata di un rapporto; il su e giù invece, era la metafora dell’ARS che veniva sballottato con verricello su posti per lo più “borderline”, scelti magari oculatamente ma con un poco di sadismo, all’occorrenza quando faceva freddo e di notte; ecco anche spiegato il “dentro e fuori”, per cercare di far durare la tortura dello scheletro il più a lungo possibile. Credo di aver reso l’idea.

Questa storia è un percorso, uno di quei percorsi della memoria dove sono presenti un sacco di cose per lo più piacevoli che potrebbero generare in qualcuno rammarico o rimpianti, ma non è così e non è questo lo scopo; è invece un tentativo di descrivere la miscela di cose che erano presenti nell’aria, dal 1979 al 1996 al 15° Stormo. Leggi tutto “Historia de un amor”

Cerimonia di consegna della M.O.V.A. alla bandiera di guerra del 15° Stormo

Medaglia d’Oro al Valor Aeronautico
alla Bandiera di Guerra del 15° Stormo

– di ODL –

 Nel corso delle celebrazioni dell’85° anniversario della costituzione dell’Aeronautica Militare, svolte il 31 marzo nella splendida cornice di Piazzale Michelangelo a Firenze, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alcune ricompense ai Reparti dell’A.M. distintisi per il proprio operato. Alla Bandiera di Guerra del 15°Stormo è stata conferita la medaglia d’oro al valore aeronautico per l’intensa e significativa attività svolta nel corso dell’Operazione Antica Babilonia in Iraq, nell’ambito delle operazioni di sostegno alle attività operative della forza di coalizione.

Questo ne è il decreto e la motivazione:

« A seguito della decisione da parte delle Autorità Politiche e Militari di dislocare in Iraq dei velivoli ad ala rotante per il sostegno delle attività operative della Forza di Coalizione, il 15º Stormo, con un complesso di n. 3 elicotteri e di circa n. 50 militari, si è rischierato sullo Aeroporto di Tallil in Iraq alle dipendenze del 6° R.O.A.. A partire dal 29 giugno 2003, data della prima missione operativa dell’HH-3F, sul territorio iracheno la cellula ha effettuato più di 3.900 sortite, di cui 2.700 operative, per un totale di oltre 4.600 ore di volo. Nei quasi quattro anni di missione, il personale di questo Stormo che in turnazione ha sostenuto tale consistente attività volativa, risulta pari al 50% dell’intero organico, evidenziando che nonostante questo gravoso impegno ha continuato ad assolvere sempre in maniera eccellente tutti i compiti d’istituto previsti in Italia, grazie al sacrificio del proprio personale che si è fatto carico della maggiore mole di lavoro derivante da una situazione di organico fortemente ridotto. Tra le molteplici missioni svolte in teatro, tra cui, 82 evacuazioni mediche (MEDEVAC), 5 evacuazioni feriti (CASEVAC), 921 ricognizioni aeree (RECCE) ecc., quelle che sono state motivo di orgoglio per tutto il Distaccamento risultano essere l’immediato intervento ed il soccorso prestato al personale Carabinieri dopo l’attentato di Nassirja del 12 novembre 2003, gli interventi in soccorso del personale ferito a terra e, in generale tutte le attività a diretto supporto e protezione delle truppe di terra, diurne e notturne ed in qualsiasi condizione meteorologica ed ambientale. Le ardimentose e valorose azioni succitate svolte e la sempre eccellente professionalità posta in essere, hanno permesso di raggiungere in ogni condizione i risultati prefissati, dando lustro e prestigio all’Aeronautica Militare ed alla Nazione intera. »

Tallil – Iraq – 29 giugno 2003



Alla solenne cerimonia hanno presenziato il Ministro della Difesa on. prof. Arturo Parisi, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Daniele Tei ed il Sindaco della città di Firenze Leonardo Domenica.

Gen. Camporini

“Signor Presidente, le decorazioni che si accinge a consegnare alle Bandiere di Guerra della 46^ Brigata Aerea, del 15° Stormo e del Reparto Mobile di Supporto, costituiscono il segno più alto e tangibile dell’impegno che l’Aeronautica Militare, in silenziosa ma solerte quotidianità, fornisce per il bene dell’Italia e della comunità internazionale. Questi altissimi riconoscimenti rappresentano la continuità tra i valori del passato e l’impegno del presente, valori di cui l’Aeronautica Militare è ricca e legittimamente orgogliosa poichè fondati e maturati sull’esempio di tutti coloro che, anche a costo della loro stessa vita, hanno onorato sino in fondo il giuramento prestato. A loro, rivolgo il nostro grato e commosso pensiero.”

Queste sono le parole conclusive del discorso rivolto al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Vincenzo Camporini.

La Bandiera di Guerra, scortata dal Comandante del 15°Stormo Col.Pil. Antonello Albanese, dal Ten. Pil. Paolo Turchetto e dai M.lli Luogotenenti Claudio Milana e Massimiliano Alagna, si posiziona…


…e riceve la medaglia dal Presidente della Repubblica:

Alla cerimonia sulla Tribuna d’onore presidenziale, come richiesto dalla Associazione ed autorizzato dallo Stato Maggiore Aeronautica, hanno partecipato in rappresentanza dell’Associazione Gente del 15° il Gen. B.A. (ris.) Maurizio Conti, già Comandante del 15° Stormo, ed il Col. (ris) Leonardo Mazzucco, già Vice Comandante dello Stormo e Comandante del Centro Addestramento Equipaggi.


I VENTI ANNI DELLA ASSOCIAZIONE “GENTE DEL15”

Associazione “Gente del 15°”

L’Associazione e le gener-azioni della “Gente del 15°”

per

la preserv-azione del passato

la fortific-azione del presente

l’edific-azione del futuro

Era il 13 giugno 1995 quando noi del 15° Stormo decidemmo di costituire la nostra Associazione, il luogo dove depositare il nostro patrimonio genetico, il nido dove custodire, alimentare e perpetrare la “specie”. Prima di raccontare di noi, ci piace rievocare quei momenti e descrivere l’essenza dei sentimenti che abbiamo voluto affidare all’Associazione attraverso le parole di un Uomo speciale di questa Gente speciale, Antonio “Totonno” Toscano:

 “Un giorno un gruppo di noi interpretò molti dei sentimenti che albergano in noi; un gruppo che ha saputo interpretare per il meglio ciò che era nell’aria e fu così che a loro opera meritoria, fu fondata l’Associazione Gente del 15°. Non fu popolo, non fu mira di potere, non fu piacere individuale; fu nobilissima interpretazione di stato d’animo, per contribuire a tenere sempre saldi i comuni vincoli di sentimento generale. Costoro hanno il merito di aver ben interpretato quello che serviva a noi per non cessare di coniugare esperienze passate, con presente e futuro. L’Associazione è una proiezione che riporta tutti a vivere laddove c’era prima la dimensione del dimenticare… Nell’Associazione si prende atto che ci sono comunanze; viene messa a fattor comune l’esperienza di tutti, in modo che tutti hanno la stessa voglia di vivere, di crescere ed invecchiare insieme; questo credo sia lo spirito dei fondatori dell’Associazione…. L’Associazione è un banco di prova di come si può meglio vivere, di come si può comunicare, di come si fa festa, di come rendersi partecipe delle vicissitudini dei colleghi ancora nella fucina, di come rendere onore alle memorie di come far sapere ai nuovi la propria esperienza, come, come, come e non perché…”

Siamo sicuri, ora, che i pochi che ancora non ci conoscono potranno apprezzare da queste parole chi siamo e cosa vogliamo fare.

Siamo sempre stati molti sin dall’inizio, praticamente tutto lo Stormo, allora diviso geograficamente come oggi, ma come oggi unito spiritualmente, e tutti insieme decidemmo di “costruirci” un’Associazione che fosse efficiente nell’organizzazione, dinamica nelle attività, insostituibile nelle ragioni alla base della sua esistenza. Ci riuscimmo così bene che quest’anno, nel 2015, celebriamo il nostro 20° anniversario e stiamo ancora crescendo, sì stiamo crescendo sempre perché il 15° Stormo cresce, dai 3 Centri ed 1 Gruppo della nostra fondazione, oggi possiamo guardare a 5 Centri ed 1 Gruppo, il tutto potenziato dalle tante altre articolazioni di uno Stormo che, finalmente, dopo Ciampino e Pratica di Mare, ha trovato a Cervia un “suo” aeroporto.

Ricordiamo allora chi siamo, usando le parole che, nello Statuto, descrivono i sentimenti e l’impegno di allora, di oggi di sempre.

Gli scopi dell’Associazione

  • rinsaldare e mantenere vivi lo spirito e le tradizioni del 15° Stormo;
  • stabilire e rinsaldare vincoli di amicizia e di solidarietà tra coloro che sono appartenuti e appartengono al Reparto;
  • promuovere ed organizzare incontri tra anziani del 15° Stormo in servizio ed in congedo con i giovani che militano nel Reparto.

Chi appartiene all’Associazione

Possono iscriversi all’Associazione tutti coloro che in qualsiasi epoca siano appartenuti al 15° Stormo, alla 15ª Aerobrigata, alla R.M.L. (Ricognizione Marittima Lontana), alle Squadriglie di Soccorso Aereo. Possono essere ammessi all’Associazione quali Soci Ordinari anche coloro che, pur non essendo in forza organica, abbiano prestato o prestino servizio presso il 15° Stormo sotto qualsiasi forma, sia che essi appartengano all’Aeronautica Militare sia che ad altre Forze Armate o Corpi Armati dello Stato.

I suoi Soci

SOCI FONDATORI: sono tutti gli iscritti entro il 20 giugno 1995.

SOCI ORDINARI: sono tutti coloro che maturino il requisito in data successiva al 10 giugno 1995;

SOCI BENEMERITI: sono amici e simpatizzanti che abbiano acquisito meriti rilevanti presso il Reparto;

SOCI ONORARI: sono personalità di rilevanza nazionale che abbiano acquisito particolari titoli verso il Reparto o verso l’Associazione.

Organizzazione

ASSEMBLEA GENERALE

L’Assemblea Generale è costituita dai Soci Fondatori e dai Soci Ordinari; i Soci Onorari possono prendere parte all’Assemblea.

PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE

L’Associazione è rappresentata legalmente dal Presidente che è coadiuvato da due Vice-Presidenti i quali esercitano tutti i poteri di cui il Presidente li abbia investiti per delega e lo sostituiscono a tutti gli effetti in caso di sua assenza o impedimento. La carica di 1° Vice-Presidente viene assunta per Statuto dal Comandante in carica del 15° Stormo.

CONSIGLIO DIRETTIVO

L’Assemblea è retta dal Consiglio Direttivo composto dal Presidente, dai due Vice-Presidenti e da sei Consiglieri di cui uno assolve anche le funzioni di Segretario. La carica di 1° Vice-Presidente passa da un Comandante all’altro sotto la stessa data del cambio di Comando.

In aggiunta all’Atto notarile di costituzione ed allo Statuto, il funzionamento dell’Associazione è regolato da un Regolamento che più dettagliatamente stabilisce compiti ed attività e da alcune direttive che gestiscono le comunicazioni ed il sito web.

Ma tra il documento che meglio di tutti interpreta la visione della Gente del 15° e  traccia la continuità dell’azione nel futuro è il “Manifesto di Ostia”, stilato da Consiglio Direttivo il 15 Giugno 2007. I 5 punti cardine di questo documento evidenziano i valori dell’Associazione ed il loro collegamento a campi di azione, secondo una linea evolutiva ambiziosa e concreta, dalla portata pratica ma anche spirituale. Molti sono i sodalizi che si reggono sui “tradizionali” strumenti ordinamentali, Statuti e Regolamenti, ma l’AG15 è unica nell’essere retta nello spirito da un visionario Manifesto di Intenti e di Azioni.

I suoi punti, in sintesi:

  1. Noi e i nostri Miti: vi manifestiamo il riconoscimento del valore e le gesta dei nostri predecessori, raccogliamo il testimone e custodiamo, tramandandolo, il fuoco spirituale della Gente di sempre;
  2. Noi e il Tempo: ci confrontiamo con il tempo che stabilisce la grandezza o meno delle nostre cose e con essa la sorte della loro memoria, noi quindi assumiamo l’impegno ad operare affinché sempre si possa riconoscere che le nostre idee sono meritevoli del rispetto del Tempo;
  3. Noi e i nostri Giovani: questa è la linea strategica, il futuro: avvicinare i giovani di tutti i Reparti che affondano le radici nel 15°Stormo e nel Soccorso Aereo, affinché attraverso le loro nuove esperienze, la loro fresca sensibilità i Valori della nostra Gente si possano vestire dell’attualità delle problematiche emergenti e continuare a crescere e ad essere proposti con la forza che può venire solo dalla loro concreta applicazione;
  4. Noi e gli altri ancora come noi: l’unione delle forze delle diverse generazioni di una Gente può moltiplicare la loro somma, agisce da catalizzatore per l’aggregazione delle associazioni della gente aerospaziale, da voce ai pensieri e sviluppa questa cultura;
  5. Noi tutti e il mondo aerospaziale: l’ambiziosa visione evolutiva, l’irrefrenabile voglia di lasciar librare alto il pensiero sopravanzando ogni altra realtà, precorrendo tecnologie e aspettative, preconizzando modi di vivere impensabili. E’ il carattere genetico dominante nel mondo aeronautico quello di proiettarsi in avanti e con altruismo condividere ogni risultato raccolto, è a questo stile di vita che vorremmo seguitare a contribuire e con esso vivere il futuro.

E’ questo un semplice estratto del Manifesto di Ostia, l’intero suo testo è pubblicato, come tutti i documenti di organizzazione, nel sito web dell’AG15: www.gd15.it

Ancora una cosa importante, la comunicazione. Il sito web dell’AG15 è uno strumento molto versatile per tenere sempre aggiornati tutti i Soci, ma non solo loro, di quanto accade nel mondo del 15° e della sua Associazione, in esso abbiamo riposto tutte le testimonianze della nostra storia, documenti, ricerche, articoli scritti da esperti conoscitori o amanti delle nostre cose, vi sono gli spazi dove possono pubblicarsi, per raccontare a tutti, gli interventi reali di Soccorso, le esercitazioni, la vita sociale della Gente e dello Stormo.

Per comunicare, insomma, quella voglia di stare insieme e di “fare” che è alla base della nostra esistenza.

Mammajut!

La Gente del 15°

GDP