Chi non muore si rivede! 1° Raduno 46° Centro Protezione Civile (di Antonio Albanese)

40 anni sono proprio tanti.

Eh… sì… se ci volgiamo indietro e cerchiamo di fare un riassunto di ciò che è stata la nostra vita negli ultimi 40 anni, ci rendiamo conto che è pressoché impossibile narrarlo. Un’enciclopedia non sarebbe sufficiente.

C’è chi afferma che la vita sia come un romanzo, con un inizio, lo sviluppo, il climax e la conclusione e che solo quando si va in pensione ci si accorga che stia iniziando proprio l’ultima parte del romanzo stesso, quella più breve, che conduce alle ultime pagine, quelle non numerate.

In questa fase della vita esistono dei momenti che ti fanno piacevolmente rivivere le esperienze passate e che, grazie alla saggezza che portano le rughe ed i capelli bianchi e la consapevolezza della fuggevolezza del tempo, vorresti assaporare lentamente, come fa un bimbo che gusta a piccoli morsi le patatine per “farle durare di più”.

Una di queste esperienze l’ho vissuta il 23 novembre 2024, quando si è svolto, a Ciampino, il 1° Raduno del 46° Centro Protezione Civile, in occasione del 40° anniversario della sua costituzione.

I più giovani probabilmente non sanno che dal 1984 al 1988 al 15° Stormo (allora a Ciampino) vennero assegnati 4 velivoli Canadair CL215. Fu una tappa fondamentale per il sistema paese, perché permise di mettere le basi del know-how nel settore del servizio di Antincendio Boschivo, tuttora operante.

Fra i piloti, “catapultati” a Ciampino da mezza Italia, solo due, provenienti dalla 46a Brigata Aerea di Pisa, avevano esperienza di Antincendio (A/I) boschivo, avendo già volato con il G222 MAFFS (Modular Airborne FireFighting System). Tutti gli altri provenivano dalle più diverse linee e con migliaia di ore di volo sulle spalle: chi era stato istruttore a Latina – su SF260AM – o a Galatina (LE) – su MB-326 e/o 339 – o ad Amendola (FG) – su Fiat G91T; chi pilota da caccia – su F104; chi cacciabombardiere – su G91Y; chi pilota di Squadriglia SAR – su elicottero AB212 – e collegamenti – su S208 e P166, chi pilota Antisom  – su Breguet 1150 Atlantic – e chi pilota di Radiomisure – su PD808.

Fra gli Specialisti, anch’essi di provata esperienza, vi erano dei marescialloni “de’ artri tempi”, gente che aveva volato col Cant Z, il Grumman HU-16, il Dakota.

I motoristi riuscivano a fare “ad orecchio” la diagnosi di un motore stellare a 18 cilindri, i montatori si portavano a bordo “la cassetta dei ferri” con l’immancabile filo di ferro.

Tutti, in comune, avevano una cosa: la tuta da volo scolorita e gli scarponcini fuori ordinanza.

E poi… c’ero io.

Un pesce fuori dall’acqua, giovane Tenente, zero esperienza da pilota di Reparto, tuta da volo che ancora puzzava di naftalina e prima assegnazione: 15° Stormo – 46° CPC.

Appena arrivato a Ciampino, nel 1984 e nel mezzo della transizione sul Canadair  dei vecchi “manici”, mi misero in coda (ovviamente!) e nel frattempo, per evitare di farmi stare fermo:  “Vai a fare l’abilitazione sugli elicotteri a Frosinone “ – mi dissero – “può sempre servire”.

Tornato da Frosinone, in piena prima campagna A/I boschivo: “Fai l’abilitazione sull’HH3F” – mi ridissero – “ può sempre servire”.

Finita la campagna A/I estiva e l’abilitazione sull’HH3F… “vai a Guidonia a farti un po’ di esperienza sul Piaggione” (il P166 n.d.r.) – mi dissero – “ può sempre servire”.

Insomma, fino a dicembre del 1984 del Canadair sentii solo il rumore, ma anche quello, a dire il vero, mi servì.

Il 1985 fu un’altra storia.

Iniziai a fare la faticosa transizione sul CL215, contrastando lo scetticismo degli anziani che sostenevano “Er Cielle nun è n’aereo pe’ ragazzini…”, ma nel frattempo irrobustii le mie ossa svolazzando per tutta l’Italia con il P166 e il S208 in supporto alla 615a Squadriglia del mitico Nevio Lorenzoni.

Fu un soffio…

Il 31 dicembre del 1988, quando ormai il meccanismo era lubrificato e scorrevole, ci chiusero. Tutti venimmo riassegnati e, a parte qualche flebile tentativo di rivedersi negli anni immediatamente successivi, inesorabilmente ci disperdemmo.

Ritrovarsi qui, dopo 40 anni da quel 1984 non può non suscitare emozioni.

Ci si riconosce subito nonostante il tempo ci abbia cambiati nell’aspetto, con i fisici non più atletici, calvizie, canizie e sovrappesi à gogo, qualche ruga in più e gli immancabili occhiali da vista.

C’è anche chi calza “l’Amplifon”.

Gli occhi lucidi di qualcuno, che smaschera una malcelata emozione, mi ricordano quelli che da bambino aveva mia nonna quando l’andavo a trovare al paese. Ed in effetti più di qualcuno ha l’età della mia nonna di allora.

Le voci però sono le stesse. Stessi timbri, stessi accenti.

Così come gli atteggiamenti ed il portamento.

È bello però sentirli chiacchierare, raccontare e ricordare aneddoti, riiniziare gli sfottò reciproci come se ci fossimo lasciati l’altro ieri.

“Ti ricordi quella volta che…” è la domanda ricorrente.

“Arbanè!” – uno mi chiede – “quanti figli hai?”

Alla mia risposta “3” non nasconde un senso di sorpresa.

“Ma quanti anni so’ passati?” – replica – quasi come se il conteggio del tempo passato si misurasse col numero dei figli e non col calendario.

Siamo presenti però tutti o “quasi” tutti.

Mancano solo i pochi che abitano troppo lontano e che, a causa dell’età, hanno avuto difficoltà a spostarsi.

Ma mancano soprattutto i molti che hanno già spiccato l’ultimo volo e la cui assenza è la dimostrazione che “chi non muore si rivede”.

Antonio Albanese

Foto di gruppo del 46° CPC
Altra foto “storica” del personale del 46° CPC

Foto di gruppo dei radunisti

La tavolata
La torta celebrativa
Sgancio acqua del CL215
Portachiavi e adesivo ricordo
L’autore dell’articolo con il cappellino del Raduno

La Befana vola col 15° Stormo – Festa dell’Epifania di allegria e solidarietà

La tradizione di celebrare l’Epifania aprendo i portoni degli hangar alle proprie famiglie è parte della storia del 15° Stormo.

Dovendo garantire assetti ed equipaggi d’allarme h24, 365 giorni all’anno, è sempre stato un modo per mostrare ai figli il lavoro dei genitori e unire le famiglie al Reparto che impegna i papà (e da 25 anni anche le mamme) durante le Festività.

Oltre alle famiglie del personale in servizio nei vari Centri/Gruppi S.A.R. sparsi sul territorio nazionale, spesso l’evento è stato aperto ad associazioni, enti e case famiglia che si occupano di orfani o di famiglie in difficoltà, per regalare una giornata di felicità ai piccoli e un sostegno concreto a chi si occupa di loro.

Nel solco della tradizione, lo scorso 6 gennaio la Befana è arrivata a bordo degli elicotteri HH-139B del 15° Stormo per rallegrare grandi e piccini, distribuendo a tutti i bambini doni e caramelle e regalando un momento di festa a tutte le famiglie radunatesi presso gli hangar dell’82° e dell’85° Centro SAR, rispettivamente negli aeroporti di Misiliscemi (TP) e Pratica di Mare (RM). 

E non sono mancati nemmeno Babbo Natale e il Grinch!

Durante gli eventi sono stati raccolti più di 4200€ che sono stati donati all’Associazione Alichildren e la Futuro ONLUS.

Un ringraziamento speciale va all’Associazione Applausi VIP-Roma ONLUS, che con la clown terapia porta il sorriso ai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù e dell’Istituto di riabilitazione Santa Lucia, e alla Scuola Italiana Cani Salvataggio – Lazio per aver contribuito all’intrattenimento e al successo della iniziativa dell’85° Centro SAR.

Il ringraziamento dell’Associazione Gente del Quindicesimo e mio personale va a tutti coloro che hanno lavorato e contribuito alla buona riuscita di queste iniziative che non solo uniscono le famiglie del personale ma fanno bene al cuore.

MAMMAJUT!

P.S.

La Befana ha promesso di ritornare tra i bambini e per i bambini anche il prossimo anno, con una sacca ancor più piena di doni e dolci regali.

La Befana sulla sua scopa vola con l’HH-139B
La Befana scende dall’elicottero HH-139B dell’82° Centro SAR
La Befana saluta le famiglie in attesa.
Lancio di caramelle e dolciumi per i bambini.
La Befana sorride alle famiglie intervenute all’aeroporto di Misiliscemi (TP).
La Befana nell’hangar dell’82° Centro SAR con un elicottero HH-139B
La Befana sorridente all’82° Centro SAR
L’HH-139B dell’85° Centro SAR recupera con il verricello la Befana per salvarla dalle grinfie del Grinch e portarla in dai bambini.
Foto di gruppo per l’85° Centro SAR
L’equipaggio dell’85° Centro SAR posa con gli amici della Scuola Italiana Cani Salvataggio, la Befana, Babbo Natale e il Grinch.
La Befana e Babbo Natale distribuiscono i doni col Comandante dell’85° Centro SAR.

2025 – 30° Anniversario dell’Associazione Gente del Quindicesimo – Messaggio del Presidente Gen. D.A. (r) Giacomo De Ponti

 

Amici carissimi, “Gente” dell’AG15° e del 15° Stormo,
siamo all’inizio del 2025, l’anno del nostro importante 30° anniversario ed è questo il momento di mantenere il nostro impegno nell’Associazione e per coloro che ci hanno sinora osservato e apprezzato dall’esterno, di divenire Gente del 15°.

Perché farlo? Cosa significa essere soci dell’AG15°?

Significa dare forza all’inscindibile legame che esiste tra il 15° Stormo e la sua Associazione, un legame stretto trent’anni fa, il 13 giugno 1995, con la nascita del sodalizio nello Stormo tra “Gente” in servizio attivo che sentiva la spinta a stare insieme oltre i termini del dovere quotidiano, “Gente” per la quale il legame nel 15° doveva estendersi oltre i confini dell’aeroporto, per continuare a vivere le proprie esperienze in un futuro ancora condiviso e coinvolgente. Il 15° volle allora l’Associazione come uno strumento per fare di più, oltre la generosità dell’opera diuturna nel Soccorso, per allargare le dimensioni del suo dare.

Questa vuole essere ancora oggi la Gente del 15°, non separazione tra prima e dopo il servizio, ma la continuità sociale e affettiva dell’intera famiglia di coloro che nei numerosi e preziosi decenni di vita del 15° hanno operato nella fatica e nel piacere di costruire e arricchire il futuro del Reparto, orgogliosi di procedere accompagnati da un passato glorioso. Esserne parte significa condividere propositi che ci portino a preservare il passato, fortificare il presente, edificare il futuro, per proseguire l’opera di questi trenta anni, per continuare a far crescere la Gente del 15° insieme al 15°.

L’Associazione non si limita a nutrire lo spirito: sostenuta e stimolata dal Consiglio Direttivo, dalle Sezioni di Cervia, Gioia del Colle, Pratica di Mare, Trapani e dai Soci volenterosi e disponibili, è un luogo di idee e di progetti concreti, per accrescere la vitalità e la socialità di tutti noi, per continuare a sentirci la famiglia che siamo nel e con il 15° Stormo.

È molto e lo si ha con poco: rinnovando la quota sociale o arricchendo l’Associazione con una nuova iscrizione le permettiamo di essere non solo “sentita” nei pensieri, ma partecipe e attiva.

Il sito web dell’Associazione – www.gd15.it/quota-sociale-2025/ – contiene le informazioni necessarie per il rinnovo della quota sociale e per l’iscrizione di coloro che vorranno unirsi a noi come nuovi soci ed è per tutti un eccellente mezzo di informazione sulle novità e sulle attività che ci terranno insieme.

Auguri per il nuovo anno e… sono certo che saremo in molti a celebrare il nostro trentennale.

MAMMAJUT!
                                                                   Il Presidente
                                                         GDA(r) Giacomo De Ponti

Ricordando il Generale Barale (di Domenico Guerra)

Ho avuto l’onore di avere il Generale Nello Barale come mio primo Comandante di Gruppo al mio arrivo a Rimini nell’agosto 1980.

Ricordo che quando non c’era attività di volo e lui non era impegnato riuniva il Gruppo e ci faceva dei briefing inerenti l’allora giovane HH-3F, macchina da poco presa in forza dallo Stormo.
In seguito, da Comandante di Stormo, quando veniva in visita all’83° si soffermava a parlare con noi, ricordando vari episodi vissuti insieme al Gruppo.
Ho avuto anche l’onore di fare con lui l’ultimo volo con l’HH3F nell’estate del 2013 a Cervia presso lo Stormo, ricordo anche che, pur se non lo dava a vedere, era emozionato, ma dopo pochi minuti di volo la sua sicurezza era quella di sempre, come se non avesse mai smesso di volare.
Cieli Blu Comandante.
(Il Gen. S.A. Nello Barale ai comandi dell’HH-3F)
(Il Generale Barale – al centro – con l’equipaggio dell’83° Gruppo S.A.R. al termine del suo ultimo volo su HH-3F. L’autore del racconto, il Lgt. Guerra è alla sua destra, mentre alla sua sinistra c’è il Magg. Nanni. Chiudono a destra nella foto il Lgt. Squillante e a sinistra il M.llo 1^ Cl. Berluti)

Ciao Nello (di Mario Sorino)

Oggi, 31 dicembre 2024, è venuto a mancare uno di noi.

Oggi è venuto a mancare il Gen. S.A. c.a. Nello Barale.

Oggi è venuto a mancare uno speciale di noi.

Per tutti gli anziani come me è sempre stato semplicemente Nello, ed era così che veniva chiamato e riconosciuto. Nello non era speciale in quanto tale, siamo tutti uomini e donne normali, Nello era speciale per noi, per quello che era stato e per quello che rappresentava. Nello era l’HH3F. Insieme a Leonardo Mazzucco, verso la fine degli anni ’70 andò negli USA, presso la Coast Guard, per la transizione sul nuovo elicottero che l’AM stava per acquistare e quando tornarono i due furono i capostipiti della lunga fila di piloti che avrebbero fatto la transizione sull’HH3F. Dopo aver svolto gli incarichi al Gruppo di volo, Nello ha anche comandato il 15° Stormo. Ecco perché Nello è stato una colonna portante dello Stormo ed ecco perché oggi tutti quelli che hanno avuto l’onore di conoscerlo lo piangono. Piangono il Comandante e piangono anche l’uomo e l’amico.

Oggi non è un giorno di festa per noi del 15°, oggi è un giorno triste.

Vai e vola nel paradiso dei piloti caro Comandante.
Mammajut

Premio Aquilad’Oro della città di Pozzuoli ad un pilota del 82° Centro S.A.R.

Lo scorso 19 dicembre, durante la solenne cerimonia della consegna dello Spadino agli allievi del primo corso dell’Accademia Aeronautica, è stato assegnato al Ten. Viscardi (Corso Vulcano V), già in servizio all’82° Centro S.A.R. del 15° Stormo, il prestigioso premio “Aquila d’Oro” della città di Pozzuoli.
Il premio, riconosciuto al miglior pilota classificato al volo al termine dei 5 anni accademici, è stato consegnato dal Vice Sindaco della città flegrea, il Professore Filippo Monaco.

Grande motivo di gioia e d’orgoglio per l’82°, per tutto il 15° Stormo a cui uniamo la nostra.
Congratulazioni al Ten. Viscardi! Mammajut!

(Leonardo Barone)


Auguri di buone feste 2024

Autore Gen. D.A. Giacomo De Ponti

A nome del Presidente Gen. D.A. Giacomo De Ponti e del Consiglio Direttivo dell’Associazione Gente del Quindicesimo, esprimo a tutti i soci, i colleghi, gli amici e i navigatori della rete i nostri auguri per l’imminente Santo Natale e per il 2025 che bussa alle nostre porte.
Un abbraccio caloroso e pieno di affetto ed un pizzico di nostalgia agli uomini e le donne del 15° Stormo che svolgeranno il loro servizio a salvaguardia della vita umana.
Buon Natale di pace, serenità e armonia con i nostri cari.

(Leonardo Barone)

L’82° Centro C.S.A.R. cambia il suo emblema!

Lo scorso 17 dicembre ha rappresentato una giornata storica per gli uomini e le donne dell’82° Centro S.A.R. (Search And Rescue), operativi ed ex, i quali, in una assolata mattinata trapanese, si sono stretti attorno al Comandante del Centro, il Magg. Nicolò Nicolosi per salutare i loro “Titti e Silvestro” e scoprire il nuovo emblema che contraddistinguerà d’ora in avanti l’82° Centro e il suo Personale.
All’evento, oltre a tutto il personale in servizio dell’82° Centro, hanno preso parte il Comandante del 15° Stormo di Cervia, Col. Antonio Viola, il Comandante del 37° Stormo di Trapani, Col. Daniele Mastroberti, il Vescovo di Trapani S.E.R. Pietro Maria Fragnelli, i rappresentanti della Prefettura di Trapani, dei comuni di Marsala, Trapani, Paceco e Misiliscemi, oltre a rappresentanti di Enti e Comandi delle altre Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato.
Come già detto, una nutrita partecipazione del personale in congedo, gli “ex” dell’82°, ha testimoniato e sottolineato con la loro presenza la continuità nel tempo di chi, con dedizione, competenza, passione e professionalità, ha prestato servizio a salvaguardia della vita umana con Titti e Silvestro sull’uniforme.

Il Magg. Nicolosi, insieme al Colonnello Viola, ha provveduto a “svelare”, prima a parole e poi fisicamente, il nuovo emblema di Reparto, ripercorrendo la storia e le gesta dell’82° Centro sin dalla sua costituzione, avvenuta esattamente cento anni fa, nell’Aprile del 1924, quando l’82° Gruppo Idrovolanti fu costituito nell’Idroscalo di Taranto. Sciolto dopo la fine del Secondo Conflitto mondiale, l’82° è stato ricostituito sull’aeroporto di Trapani Birgi nel 1982. Da allora, quindi per più di quarant’anni, ha esposto l’emblema raffigurante il canarino Titti che soccorre Gatto Silvestro in mare.
Il nuovo emblema affonda le sue radici su quello storico dell’82° Gruppo Idrovolanti, con l’airone cenerino in picchiata su uno sfondo circolare rosso (che simboleggia il sole) dinanzi alla luna decrescente, a rievocare il giorno e la notte, simboli dell’operato dell’82° Centro che è pronto ad intervenire 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità. Completa il nuovo emblema il motto del Centro, anch’esso ripreso dalla storia dal Gruppo Idrovolanti, “Amor Addidit” ossia l’amore e la passione che da sempre gli appartenenti all’82° mettono nel compimento del loro servizio verso il prossimo.

L’amore e l’attaccamento per Titti e Silvestro erano palpabili ma lo erano anche la gioia e l’apprezzamento per il nuovo emblema che porta in sé tutta la storia, anche recente dell’82° Centro con quella silhouette di una palma a ricordare il call sign che per tanti anni ha contraddistinto le missioni di volo del Centro, prima dell’attuale nominativo Jedi.
Complimenti al personale dell’82°, agli ex dell’AG15 che hanno donato il nuovo stendardo e che si sono stretti a loro  e al Magg. Nicolosi che ha l’onore di guidarli nel solco di una tradizione gloriosa verso nuovi traguardi. Viva l’82° Centro, viva il 15° Stormo e la Gente del Quindicesimo! MAMMAJUT!

Passaggio di consegne Direttore Sito AG15

In questa piacevole mattina di dicembre piena di sole, ho fatto il mio esame di abilitazione quale Editor del sito web della nostra Associazione. Dopo un caffè, l’esaminatore, Ottavio Di Lorenzo del Casale, mi ha fatto fare una navigazione a bassissima quota dietro le quinte di questo sito e queste parole sono il mio primo inserimento strumentale.

Ottavio dice che sono pronto e io, se lo dice lui, ci credo!

Cari Soci, amici e colleghi, scrivete e inviatemi i vostri ricordi, le vostre idee, le onorificenze ricevute

Voi, operativi, quando scrivete dei vostri interventi per la Forza Armata, mandateli anche a me: un indirizzo email in più non costa fatica.

Approfitto per farvi gli auguri per le imminenti festività: buon Natale, buon anno nuovo e Mammajut!!!

 

Commemorazione dei Caduti di Creola di Saccolongo e di Lisle en Barrois.

Il mese di ottobre è nella storia del 15° Stormo un mese di tristi eventi, il 20 ottobre 1977 l’incidente dell’AB-204 del 3° Distaccamento SAR a Creola di Saccolongo e il 23 ottobre 2008 l’incidente dell’HH-3F dell’84° Centro SAR a Lisle en Barrois.

Come ogni anno li ricordiamo, non in un rituale che si ripete come consuetudine, ma nel sincero affetto per quegli Amici, Caduti ma sempre presenti con noi, nella nostra vita e nel nostro appassionato servire anche nell’esempio che Loro ci hanno lasciato.

E il ricordo non è “solo” spirituale, nella preghiera e nel pensiero, della comunità della “Gente” o del singolo, si associa a esso la cura rispettosa dei luoghi della memoria, come negli ultimi tempi è accaduto a cura di volenterosi che, pur nelle distanze che ci separano dai luoghi dell’ultimo volo, si sono offerti per provvedere con premura ai monumenti che abbiamo voluto lasciare a testimonianza del sacrifico dei nostri Caduti. La cura costantemente dedicata alle opere realizzate a Creola e a Lisle en Barrois, le cerimonie che ogni anno lì si tengono, oltre che nelle sedi dei Centri e del Gruppo del 15°, sono la testimonianza visibile di un amore che non potrà affievolirsi nel tempo.

Michele Grande, Benito Stasi, Alfredo Miccoli, Francesco Santoruvo, Salvatore Pinto, Michele Cargnoni, Marco Partipilo, Giovanni Sabatelli, Carmine Briganti, Giuseppe Biscotti, Massimiliano Tommasi, Teodoro Baccaro, Stefano Bazzo

per voi e con voi ricordiamo tutti i nostri Caduti

Mammajut!