“Il pensionamento è considerato dalla maggior parte delle persone una ricompensa per il duro lavoro svolto.
Finalmente, un tempo in cui ci si potrà riposare ed avere spazio per tutti quei bisogni che solo in parte potrebbero essere stati soddisfatti durante il periodo lavorativo.”
Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione.
Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Oggettivamente è difficile definire in anticipo quali possano essere le conseguenze del ritiro dall’attività lavorativa, specialmente per coloro che hanno fatto del proprio lavoro la loro passione, con la soddisfazione personale nel vedere crescere i nuovi che ripercorrono i passi compiuti dal maestro.
Quando maestro e allievo appartengono entrambi alla sfera lavorativa, il rapporto diventa simbiotico. Si viene a generare un legame potentissimo al fine di dare e avere quei valori e modelli di conoscenza indispensabili per preservare continuità e generare sviluppo. Il tempo corre, le cose cambiano, i valori restano.
Esiste, invece, una vera e propria frattura tra il mondo dei pensionati e quello dei lavoratori, quasi come se non ci fosse nessuna possibilità di connessione tangibile e reale tra i due mondi, anche perché ad aumentare il divario c’è sicuramente il cambiamento dovuto a fenomeni culturali tra i quali è preponderante l’innovazione tecnologica che porta ad un confronto di incomunicabilità.
Verrebbe in mente un modo di dire che è comune nel mondo anglo-sassone e sintetizza concretamente i concetti espressi finora: “To be out of the loop”
(Letteralmente: Fuori dal giro di attività e novità).
Custodivo dentro di me un interrogativo sin da quando ero giovane: Non riuscivo realmente a capire cosa invece spingesse persone anziane ed “out of the loop”, a partecipare con fervore e orgoglio a ricorrenze e cerimonie, in alcune circostanze realmente faticose.
Veterani orgogliosi sotto i loro vessilli o meglio “Labari”.
Poco importava se le condizioni climatiche fossero estreme per loro, …erano là comunque presenti.
Perchè?
C’era qualcosa che mi sfuggiva…
…soprattutto non comprendevo come loro potessero mantenere ancora così tanto entusiasmo?
Gran parte dei miei dubbi sono svaniti leggendo il libro “PSICOLOGIA MILITARE” di Marco Costa, Professore associato del dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. In particolare, sono rimasto colpito da due paragrafi: “Senso di distintività, èlite, desiderio per il riconoscimento” e “Legàmi interpersonali“, perchè in entrambi esiste una corrispondenza di valori e principi presenti nell’Associazione AG15.
Attraverso la lettura di questi paragrafi, si può comprendere meglio come nasca, venga coltivato e infine possa essere mantenuto lo spirito dei veterani che:
Raggiungono alti successi, camminano a testa alta e si aspettano considerazione e deferenza per i risultati conseguiti ;
Adottano emblemi, insigne, distintivi speciali ;
Si assicurano che prestazioni eccezionali ed atti eroici vengano riconosciuti come tali in base al merito ;
Intrattengono lunghi periodi di lavoro congiunto con i rischi connessi alle attività di soccorso, avendo la consapevolezza che la salvezza dipende da fiducia e collaborazione reciproca
Lavorano insieme in condizione di stress per superare difficoltà, pericoli, perseguendo un solo scopo comune: SALVARE VITE
Vivendo insieme in squadra e facendo gruppo in operazioni rischiose, accade che questi legami diventino solidi in tempi brevi, durando probabilmente per sempre…
Perciò, questi “Pensionati” speciali tendono a non dimenticare eventi, anniversari e cerimonie, che rappresentano e richiamano il motivo di orgoglio di una vita, e oltre…..
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Devo ammettere che sia alquanto strano vedere un invito alla lettura di una introduzione inserita al termine…
Però, questa parte del manuale risulta scritta in modo quasi informale (volendo amichevole), di facile comprensione e così gradevole che si può adattare bene anche qui. Onestamente, se non avessi letto l’introduzione non avrei continuato a leggere con la stessa curiosità…
Ho chiesto il permesso di pubblicare integralmente l’introduzione, perchè oltre ad essere contenute informazioni autobiografiche, vengono spiegati i motivi per cui l’Autore abbia costituito, attraverso un percorso singolare di vita, stima per l’ambiente di vita dei militari.
La personale sensazione è che questo libro non sia stato sviluppato esclusivamente come manuale per chi ha (ad ogni livello) responsabilità di comando in corpi militarmente organizzati, sembra invece una vera e propria guida sia per comprendere come fare gruppo nei valori del “sano cameratismo” che per rafforzare gli ideali di coloro che nell’impegno quotidiano hanno primariamente a cuore: Empatia, crescita professionale, volontà di cooperare e amore per la Democrazia.
TROFEo ASTI 2017
COMpetIZIONE LUDICA E ALTAMENTE formAtIVA
Nessun successo, infatti, sarebbe possibile senza la costruzione di amicizia, fraternità, confidenza e dimistichezza di chi vive insieme come in una grande famiglia.
Una sintesi di emozioni e riflessioni, chiare e precise, in cui ti senti partecipe.
Complimenti per aver espresso cosi bene dei sentimenti che ancora non dovrebbero appartenerti, ma dimostri in cuor tuo. Grazie
I complimenti valgono doppio quando si ricevono da chi non si conosce personalmente.
Grazie!
Andrebbe fatta una riflessione anche sui motivi per cui ho scelto di riversare tanto impegno su questo progetto (nuovo sito), che scaturisce sicuramente dall’attacco informatico subito dal sito gentedelquindicesimo.it nel mese di novembre 2019.
Mi è sembrato strano e soprattutto ingiusto che venisse cancellato il lavoro di dodici anni di Max Alagna, svolto con genuini sentimenti di partecipazione.
Normalmente un webmaster o un web-advisor non si occupa di scrivere articoli o meglio di fare riflessioni sui contenuti del sito, bensì li valuta e li adatta al solo fine di renderli correttamente fruibili.
Invece, questo lungo periodo di quarantena mi ha concesso uno spazio magico per rielaborare tutto il materiale salvato dal vecchio sito e di costruire delle opinioni che, con piacere, ho voluto condividere.