La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

“La Giornata delle forze Armate. 

 Mio nonno Peppino era uno dei ragazzi del ’99 che aveva combattuto nella I^ Guerra Mondiale. Fin da quando ero bambino, ricordo che il 4 novembre era festa e lui, sempre molto serio, parlava in casa del Giorno della Vittoria dell’Italia. Mia nonna intonava la Leggenda del Piave mentre mio padre, che aveva partecipato solo alla II^ Guerra Mondiale, sottolineava che era anche la Festa delle Forze Armate. In casa si diceva che la guerra era una cosa veramente brutta, tanti giovani vi avevano perso la vita e la fame e la miseria erano un ricordo ancora molto, molto vivido.  Vivevamo tutti insieme in modo semplice e decoroso, ed io comunque nulla avevo provato di tutto questo. Ma nell’oratorio di Santa Galla le macerie dei bombardamenti verso lo scalo Ostiense erano ben in vista, minacciose. Don Mario non voleva che il pallone finisse lì e se accadeva, solo lui poteva andare a recuperarlo.
Sono cresciuto così negli anni ’50 e quando ancora nelle prime classi elementari cominciai a collezionare francobolli venni in possesso di diversi esemplari della monarchia che celebravano l’Anniversario della Vittoria, quello del R.D.L. del 23 ottobre 1922.
Ma la mia fantasia fu catturata da una serie della Repubblica Italiana che emessa nel 1952 commemorava la “GIORNATA DELLE FORZE ARMATE 4 novembre”.

Nei volti di quei giovani militari riconoscevo mio nonno e mio padre a difesa della nostra Patria ed i mezzi disegnati sul valore da 60 Lire erano come quelli dei film in bianco e nero. Poi i film diventarono a colori, e c’erano magnifici aerei che sfrecciavano in cieli azzurri in imprese eroiche, dove anche se a caro prezzo i buoni vincevano sempre sui cattivi. Nulla di filatelico mi aveva invece dato notizia che ben tre anni prima, con la Legge 27 maggio 1949, n. 260 la festività del 4 novembre, “Anniversario della Vittoria” era stata ridenominata “Giorno dell’Unità Nazionale”.  Ciò, come completamento del Risorgimento e forse anche come tentativo di sfumare il più recente ricordo dell’Armistizio. Soprattutto, di ricomporre gli allora recentissimi drammi interni che ne erano seguiti nel nostro Paese.

Tuttavia l’Aeronautica Militare era sempre vicina ai giovani studenti e quando grazie ad un corso AICA riuscii a fare due voli sul P.148 decisi che avrei fatto di tutto per entrare in Accademia. Così fu, fin dai primissimi anni ’70, ed il 4 novembre era comunque sempre festa. Il Presidente della Repubblica, nostro Comandante per dettato dell’art.87 della Costituzione della Repubblica Italiana, ci inviava bellissimi messaggi, di saluto, di ringraziamento e di incoraggiamento per mantenere dritta la bussola democratica in quegli anni via via più bui. Fu poco meno di un anno prima della barbara esecuzione del Presidente del Consiglio Aldo Moro e della sua scorta, che con la Legge 5 marzo 1977, n. 54  la giornata festiva fu cancellata, ridenominata brevemente “Festa dell’Unità Nazionale”, e stabilita come mobile nella prima domenica di novembre. La decisione fu attribuita alla crisi economica ed energetica, ma diventava sempre più evidente che la Giornata delle Forze Armate non aveva mai avuto riconoscimento formale con tale dizione. Restava certamente una tradizione forte e nel quasi mezzo secolo trascorso da allora ad oggi i Presidenti della Repubblica non hanno mai dimenticato le Forze Armate delle quali sono a Capo. Quelle stesse Forze Armate che non hanno mai dimenticato la loro emanazione diretta dal Popolo Italiano. In quelle prime domeniche di novembre di ogni anno non hanno mai dimenticato di aprire festose le proprie caserme, navi e basi aeree per riabbracciare coloro che avevano prestato in passato il servizio di leva e tutti gli altri fratelli e sorelle ai quali sono uniti dalla responsabilità di onorare i propri caduti, difendere la vita e la libertà della nostra bella Repubblica.
Oggi 16 marzo 2024 la Gazzetta Ufficiale n. 64 rende noto agli Italiani che la legge 1 marzo 2024 n.27 ha stabilito che da domani il 4 novembre è la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate.
Sono felice di aver custodito quella serie di francobolli del 1952 e di non veder smentita una verità che mi era sempre  sembrata scontata.  Oggi, 72 anni dopo,  se ne potrebbe emettere un’altra serie con l’esatta nuova dizione voluta dalla legge, per essere un riferimento indiscusso di amor patrio e civico per le generazioni che ci seguono.”

Gianfranco Trinca

Open Day al 15° Stormo di Cervia

 (comunicato stampa del 15° Stormo)

Si aprono le porte del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare: Open Day a Cervia mercoledì 27 marzo 2024.

Mercoledì 27 marzo 2024, dalle ore 12:30 alle 17:30, l’aeroporto militare di Cervia, sede del 15° Stormo, aprirà le sue porte al pubblico per un Open Day imperdibile. L’evento offrirà un’occasione unica per conoscere da vicino le attività dell’Aeronautica Militare e ammirare gli elicotteri che operano per la ricerca e il soccorso su tutto il territorio nazionale.

Un’esperienza coinvolgente per tutte le età

L’Open Day sarà un’esperienza trascinante per tutta la famiglia. I visitatori potranno:

    • Ammirare da vicino gli aeromobili in mostra statica, tra cui un HH139, un TH500, un G91Y e un F16.
    • Assistere a una dimostrazione di ricerca e soccorso con l’elicottero HH-139 del 15° Stormo SAR.
    • Incontrare i piloti e gli specialisti dell’Aeronautica Militare e scoprire le loro professionalità.
    • Provare il simulatore di volo e vivere l’ebbrezza di volare.
    • Partecipare a laboratori e attività varie dedicate ai bambini a cura di “Artevento”
    • Radio Studio Delta sarà la radio ufficiale dell’evento.

E tanti altri espositori e attività, tra cui aeromodellisti e macchine d’epoca saranno presenti durante la giornata.

 

Mammajut

Trasporto di una donna con  un grave trauma dall’isola di Ponza.

(

Il trasporto sanitario dall’isola di Ponza, effettuato nella serata di ieri in condizioni meteorologiche che possono essere definite “complesse” è stato effettuato con un elicottero HH-139A dell’85° Centro SAR di Pratica di Mare. A pochi giorni di distanza, sembra una fotocopia del trasporto effettuato il 10 febbraio, nelle ore notturne e sempre dall’isola di Ponza.

” L’intervento, reso difficoltoso a causa della scarsa visibilità e dalla pioggia intermittente, è stato effettuato sulla tratta Ponza – Latina, e ha consentito il trasporto sanitario urgente di una donna di 82 anni con un grave trauma e bisognosa di cure urgenti.

La richiesta di attivazione è giunta dalla Prefettura di Latina al Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico (FE) che ha, tra i propri compiti, anche quello di gestire questo tipo di missioni a favore della collettività.

L’equipaggio dell’elicottero militare in prontezza d’allarme è decollato dall’aeroporto di Pratica di Mare e si è diretto dapprima a Latina, dove è stata prelevata una equipe medica specializzata dell’ospedale Santa Maria Goretti, necessaria per assistere la paziente durante il volo. Successivamente l’elicottero ha raggiunto l’isola di Ponza, è atterrato sulla piazzola Santa Lucia dell’isola. Una volta a terra la donna è stata caricata a bordo, messa in sicurezza e trasportata con urgenza verso l’aeroporto militare di Latina, sede del 70° Stormo dell’Aeronautica Militare.

Una volta atterrati, la paziente è stata trasferita a bordo di una ambulanza presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina per le necessarie cure mediche, mentre l’elicottero ha fatto rientro su Pratica di Mare per riprendere la prontezza d’allarme.
L’intera missione di soccorso aereo è stata condotta grazie all’uso di speciali visori notturni, Night Vision Goggles, che permettono agli equipaggi di volo di operare anche con scarse condizioni di luce. “

 

 

Un amore infinito.

di Giorgio Stawowczyk

“Un tempo di orgoglio, un giorno di gioia e di ricordi. Ho letto tante parole che rendono questo momento solenne. Ali in un cielo azzurro che mostrano i colori della nostra Bandiera. Aviatori che si avvolgono nella speranza, nella purezza e nell’amore per la Patria. Sì, uomini che celebrano i meravigliosi cento anni dell’Aeronautica Militare, ma anche aviatori con la stessa passione di superare il verde dei prati, il bianco delle nevi e onorare con il loro coraggio il rosso del sangue versato dai propri caduti. Oggi è la festa che unisce tutti loro, anni passati ad udir il rombo di quattro, sei, otto, diciotto e più roventi cilindri, sino al fragoroso ed eccitante boato di un turboreattore. Tutti, si proprio tutti, pensate alla vostra emozionante vita condivisa con colleghi, amici, tutti ormai fratelli perché uniti dalla passione e dal desiderio di ritrovare il vento sulle ali. Guardare ancora dall’alto la nostra terra, non con gesti di vanità, ma come sempre con rispetto per chi non ha avuto questo privilegio. Aviatori, si tutti Aviatori, amo la mia Aeronautica Militare, amo i miei fratelli piloti, i tecnici di tutte le specialità e tutti, sì proprio tutti coloro che hanno sorriso con me tornando a casa. Un affettuoso abbraccio Giorgio”

La redazione è ben lieta di pubblicare quel che il nostro socio, amico e collega, aveva scritto per festeggiare il 28 marzo nell’anno del centenario.

Mammajut

TRASPORTO SANITARIO D’URGENZA DALL’ISOLA DI PONZA.

(fonte 5° Reparto SMA)

Mammajut

In salvo un uomo di 38 anni colpito da malore su un peschereccio a largo di Trapani

 

E’ l’ennesimo intervento per  il recupero da nave o da imbarcazione ed il trasporto urgente in ospedale di persone in imminente pericolo di vita. Il 30 gennaio con un elicottero HH139 A dell’82° Centro SAR di Trapani è stato effettuato il salvataggio di un uomo di 38 anni colto da malore a bordo di un peschereccio al largo di Trapani. Decollato nel primo pomeriggio dall’aeroporto di Trapani, l’HH139-A ha raggiunto l’imbarcazione; per mezzo del verricello l’aerosoccorritore ha recuperato il paziente con la procedura cosiddetta “a doppia braga”.

Terminate le procedure di recupero, l’elicottero si è diretto, con l’ammalato a bordo, verso l’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, consegnando alle 16.45 il paziente alle cure specifiche del personale sanitario ospedaliero.

L’elicottero è quindi rientrato presso la base aerea di Trapani, dove è atterrato alle ore 17.00, riprendendo la regolare prontezza SAR Nazionale.
La richiesta di soccorso era stata attivata dalla Sala Operativa del Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE) su richiesta del MRSC (Maritime Rescue Sub Centre) della Capitaneria di Porto di Palermo.

Si tratta del secondo intervento di soccorso aereo in pochi giorni per l’82° Centro SAR, impegnato con successo anche nel recupero di un altro paziente su nave mercantile portacontainer.

Ben fatto e ….mammajut

Il “Nec in somno quies” è ancora disponibile

Con la spedizione dei volumi a coloro che a suo tempo ne avevano fatto richiesta si è conclusa la fase di distribuzione dell’ultima edizione del volume periodico “Nec in somno quies”, sviluppato congiuntamente dal 15° Stormo e dall’Associazione “Gente del 15°”. Giunto alla sua 5° edizione e similmente alle 4 edizioni precedenti che coprono il periodo 1965 – 2015, il “Nec in somno quies” è il condensato di episodi e di esperienze che hanno segnato la vita dello Stormo e dei suoi uomini e delle sue donne negli ultimi otto anni. Otto anni e non dieci come è la periodicità consueta della collana dei NISQ, perché la pubblicazione del “NISQ 5” è stata fortemente voluta in anticipo rispetto alla sua data prevista, che sarebbe stata il 2025, per festeggiare i 100 anni della nostra Aeronautica, avendo nell’occasione il privilegio di ottenere dall’A.M. l’autorizzazione ad apporre in copertina il logo del 100ario della F.A.

Nell’anticipare la prossima realizzazione di un “cofanetto” che possa contenere e raccogliere i cinque volumi del “Nec in Somno Quies” fino ad oggi pubblicati, acquisibile sia come cofanetto a sé stante che insieme ai cinque volumi, comunichiamo che il 5° volume è ancora disponibile e può essere richiesto da parte dei soci e del personale del 15° Stormo, in servizio e non al Reparto.

Le richieste potranno essere indirizzate via email alla Segreteria@gentedelquindicesimo.it, specificando il numero di copie desiderate e l’indirizzo dove effettuare la spedizione; per il personale in servizio – ovviamente – potrà essere previsto in alternativa il ritiro presso le sedi del 15° Stormo e dei suoi Gruppo/Centri dipendenti. A conferma della richiesta dovrà essere effettuato un versamento di 20 euro (più 5 euro per l’eventuale spedizione), con bonifico bancario all’Associazione “Gente del 15°” all’IBAN IT49P0832722000000000003309.

Clicca sul link sottostante per vedere un estratto del volume “Nec In Somno Quies “ n. 5.

Estratto NISQ 5 in pdf

Mammajut

GLI AEROSOCCORRITORI DEL 15° STORMO SI BREVETTANO OPERATORI SUBACQUEI

 di  Paolo Paladini

 Due aerosoccorritori dell’83° Gruppo S.A.R. di Cervia hanno frequentato il corso di Operatore Subacqueo.

Si è concluso ieri, 17 gennaio 2024, l’iter di formazione per il conseguimento del brevetto di Operatore Subacqueo a favore di un gruppo di 10 frequentatori appartenenti a diverse FF.AA. e Corpi dello Stato. Il corso svoltosi presso i reparti di Forze Speciali (Comando Subacquei ed Incursori – Comsubin) della Marina Militare, della durata di circa quattro mesi, ha visto protagonisti anche due Aerosoccorritori dell’Aeronautica Militare, dell’83° Gruppo Volo del 15° Stormo di Cervia.

Il brevetto di Operatore Subacqueo viene conseguito dai soccorritori appartenenti agli equipaggi di volo destinati ad operare nel settore del soccorso aereo al fine di incrementare l’efficacia di intervento, nonché di buona riuscita delle operazioni, anche in contesti ambientali estremi. Questa capacità fa parte di un ampio corollario di competenze tecniche atte a garantire ai nostri Aerosoccorritori un’elevata capacità di sopravvivenza, anche in contesti di alto rischio ambientale; si rivela infatti di vitale importanza per i nostri equipaggi qualora fossero chiamati ad intervenire in soccorso alla popolazione in contesti marittimi o lagunari e talvolta in caso di alluvione. L’erogazione di questo specifico tipo di addestramento, indirizzato al personale navigante e soccorritore del 15° Stormo, è devoluta all’ 81° C.A.E. (Centro Addestramento Equipaggi), anch’esso stabilito sul sedime aeroportuale di Pisignano di Cervia. L’81° C.A.E. rappresenta un Centro di riconosciuta eccellenza nel formare e standardizzare le donne e gli uomini dell’Aeronautica Militare nell’impiego del mezzo aereo per le operazioni di soccorso. L’elevato grado di addestramento degli equipaggi del 15° Stormo, unitamente all’ausilio dei sistemi tecnologici a bordo degli elicotteri HH139, costituiscono il mix imprescindibile che permette all’Aeronautica Militare di partecipare, sempre più spesso con responsabilità di coordinamento, alle numerose attività di ricerca e soccorso su tutto il territorio nazionale, grazie alla presenza dei Centri S.A.R. (Search And Rescue – Ricerca e Soccorso) dislocati su tutta la penisola. Un esempio tangibile di tale capacità operativa è testimoniato dalle 332 Vite umane soccorse, nelle oltre 153 ore di volo (in un complessivo di 93 interventi), svoltesi durante l’alluvione in Emilia Romagna del maggio 2023.

Il 15° Stormo ha il compito di assicurare il servizio di Ricerca e Soccorso (Search and Rescue – S.A.R.) per il recupero degli equipaggi di aeromobili militari incidentati, attraverso operazioni autonome o in concorso con altri assetti terrestri, aerei o navali. Concorre alle operazioni di soccorso per la salvaguardia della vita umana e della popolazione civile, in caso di calamità o disastri naturali, alle operazioni di Anti incendio boschivo (AIB) cooperando con la Protezione Civile e altre organizzazioni dello Stato. Integra il dispositivo di Difesa Aerea Nazionale attraverso operazioni di contrasto alla minaccia proveniente da aeromobili a basse e bassissime prestazioni (Slow Movers Interception – S.M.I.) e di supporto alla sicurezza di aree e obiettivi sensibili in occasione di grandi eventi pubblici. Provvede all’addestramento e alla qualificazione di piloti ed equipaggi di volo destinati a unità di volo con compiti di soccorso, nonché all’addestramento basico e avanzato alla sopravvivenza in ambiente marittimo e montano. Del 15° Stormo fanno parte, sullo stesso sedime di Cervia, l’83° Gruppo S.A.R. e l’81° Centro Addestramento Equipaggi (C.A.E.). Dovendo garantire la Ricerca e il Soccorso su tutto il territorio nazionale, il Reparto ha poi alle proprie dipendenze l’80° Centro S.A.R. (Decimomannu), l’82° Centro S.A.R. (Trapani), l’84° Centro S.A.R. (Gioia del Colle) e l’85° Centro S.A.R. (Pratica di Mare). Il 15° Stormo, equipaggiato con elicotteri HH-139 nelle versioni A e B, lavora in prontezza 24 ore su 24, su tutto il territorio nazionale, 365 giorni l’anno, attraverso i Centri S.A.R. dipendenti.

Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato oltre 7800 persone in pericolo di vita.

Nella foto: personale AM – terzo a partire da sinistra, il Comandante dell’81° CAE , Magg. Pilota Alfredo Pellegrino; proseguendo a destra i due neo brevettati Aerosoccorritori del 83° G.V.; con loro sul posto tre istruttori Aerosoccorritori del 81° CAE.

L’Associazione “Gente del 15°” saluta questa notizia con un vigoroso “mammajut”.

 

 

 

Tratti in salvo due escursionisti bloccati sulla Maiella.

di Marco Mascari

Nella notte del 21 dicembre un elicottero HH-139B dell’85° Centro SAR del 15° Stormo ha effettuato e portato a termine una missione di soccorso  per la ricerca ed il recupero di un uomo e una donna bloccati ad alta quota sulla Maiella.

“Esecutivo alle ore 20.36. Due persone da recuperare dalla Maiella a 2.500 mt di quota. Sono in grave ipotermia. Già un elicottero non nostro è stato inviato e non è riuscito a recuperarle per la forte turbolenza e la bassa visibilità. Le squadre a terra sono a più di 2 ore”.

“Con la chiamata l’operatore in servizio presso la nostra Sala Operativa distrugge la mia idea di serata relax del 21 Dicembre di questo fine 2023. Mentre mi preparo penso… ci risiamo, 2500 m… brutto tempo… le Squadre hanno una tempistica che mi fa pensare di portare a bordo un secondo ARS.

La Maiella ha diversi punti atterrabili e a quelle quote con quella forte turbolenza annunciata forse il piano migliore potrebbe essere quello di rilasciare gli Aerosoccorritori in un punto e mandarli a recuperare i 2 alpinisti. Nel frattempo faccio fare queste valutazioni anche all’ARS di allarme… Anche lui, valutato lo scenario, preferisce andare in coppia. In poco tempo arriviamo all’elicottero siamo tutti compreso il secondo Ars. Ci sono giusto alcuni dubbi da investigare su peso… potenza… tecnica migliore di intervento, compresi anche i forti dubbi espressi dal nostro ente di Coordinamento Rescue nell’autorizzare questa scelta.

 

Per non perdere prezioso tempo alla fine decidiamo di mantenere la configurazione standard con un solo Ars e decollare. Già dall’inizio capiamo che la nottata sarà complicata.

Da Velletri abbiamo una copertura totale e densa a circa 4.000ft, considerando che le persone sono bloccate a oltre 7500 ft, abbiamo già il primo grosso ostacolo da superare. La fortuna ci assiste, nella zona di Subiaco un grande buco nelle nubi ci mostra il cielo limpido sopra di noi. Lo strato è di circa 2000 ft ma sopra sembra pulito. Decidiamo di spiralare in salita per andare a vedere come si presenta la situazione in quota. Chiamiamo gli enti del controllo e iniziamo a salire.

A 7500 siamo sopra un manto denso di nubi. Con i visori notturni quelle nubi dense sembrano panna montata e ci dà una piacevole sensazione in una notte tutt’altro che serena. A quella quota la visibilità è ottima e riusciamo a vedere a molte miglia la Maiella che sbuca da sopra le nubi. Arriviamo in zona, abbiamo le coordinate  degli scalatori.

Una coppia di coniugi di 69 e 48 anni, sono ormai bloccati da oltre 6 ore al gelo… Con vento di 30nodi e raffiche di oltre 50.

In rotta chiediamo il numero telefonico dei dispersi. E l’Ars inizia a comunicare con loro. Chiede le loro condizioni fisiche, una sommaria  descrizione dell’area… del vento… . Li tiene impegnati dicendogli fondamentalmente che stiamo arrivando. Una volta in zona gli chiediamo di accendere la torcia del telefonino. Con i visori notturni li individuiamo immediatamente.

Faccio un primo giro di ricognizione. Il punto dove si sono fermati è posizionato alla fine di una gola. Il vento provoca in quel punto delle pericolosissime turbolenze che più di una volta ci sballottolano in maniera mai provata prima. Facciamo 2… 3 ricognizioni per studiare l’orografia e capire i punti dove la turbolenza diventa meno pericolosa. L’aria è rarefatta e l’efficienza del rotore è ovviamente minore.

Bisogna avere un margine di sicurezza più ampio per intervenire.

Come immaginavo prima del decollo intervenire con il verricello sarebbe sicuramente la modalità più difficile e rischiosa con quella turbolenza e il poco margine di potenza dovuta alla quota e le raffiche. Ad ogni intervento di soccorso la regola di un buon comandante è quella di salvare la vita alle persone in difficoltà, ricordando però che è responsabile anche della vita del proprio equipaggio e della serenità delle loro famiglie!

Finalmente troviamo una direttrice di avvicinamento che ci permette di stare nel vento teso senza troppi “schiaffi” e individuiamo un punto sicuro per provare ad atterrare o provare un aviosbarco/avioimbarco, purtroppo è distante dai 2 alpinisti almeno 4/500 Mt.  Gli chiediamo se sono in grado di camminare e iniziare a salire verso la cima, questo li aiuterà anche a scaldarsi un po’. Rispondono in maniera affermativa, l’Ars gli dice di incamminarsi lentamente verso la cima, dove proveremo ad atterrare e poi gli andrà incontro lui a supportarli.

Ci prepariamo così all’atterraggio… controlli cabina effettuati, pronti alla porta aperta, autorizzati.

L’operatore di bordo  apre la porta per iniziare la radioguida ma viene immediatamente investito dal forte vento. Superato il primo inaspettato sussulto inizia a dare le indicazioni per portare l’elicottero sul punto precedentemente deciso. Ogni tanto veniamo scossi da qualche raffica ma tutto rimane sotto controllo. In hoverig sul punto con la bassissima luminosità di una notte dove la luna non è ancora sorta riusciamo a determinare una zona sicura per atterrare. Con non poche difficoltà riusciamo a poggiare l’elicottero in sicurezza sulla cima.

L’Ars è pronto, lo  autorizzo a lasciare l’aeromobile, rimane inizialmente in contatto radio ma dopo poco anche quel contatto sparisce a causa dell’orografia del terreno. Ripenso al secondo Ars non imbarcato… Sarebbe stato sicuramente ottimo ausilio averlo con noi così da mandarli in coppia a soccorrere i due coniugi. La montagna ci ha insegnato tanto in questi anni e uno dei tanti insegnamenti è… mai andare soli in montagna. Questo vale sicuramente per gli escursionisti anche esperti ma ove possibile dovrebbe valere anche per i nostri ARS. Certo sono addestrati a questo tipo di interventi anche da soli… alcuni di loro sono istruttori di Alpinismo Militare, istruttori di sopravvivenza in montagna e istruttori Aerosoccorritori ma comunque ogni soccorso è diverso dall’altro e avere un “Jolly” in più a bordo, così lì chiamiamo,  è sicuramente una tranquillità in più.

Passano lunghi interminabili minuti di silenzio. Ad un tratto l’Ars comunica via radio che uno dei 2 si sta avvicinando all’elicottero. Lui sta sostenendo, quasi portando in braccio, la donna, che oltre all’ipotermia è in un chiaro stato di panico, piange e si dispera.

Finalmente salgono entrambi a bordo dell’elicottero. Abbiamo coperte imbarcate  preventivamente prima del decollo. Gliele mettiamo addosso e dirigiamo immediatamente a Pescara dove un’ambulanza li prende in consegna e gli applica immediatamente il protocollo per ipotermia.

Facciamo rifornimento e dirigiamo nuovamente verso Pratica di Mare. Sono ormai le 2 di notte e mi viene da pensare che anche per questa notte… I Leoni si riposeranno l’indomani…. ma la soddisfazione di aver salvato dal gelo della montagna altre due persone, rende questo prezzo da pagare più leggero.

La nostra vita è un po’ così… interveniamo durante i disastri naturali, le intemperie, le situazioni che vedono persone in grave rischio vita. A volte è dura… ma la verità è che crediamo in ciò che facciamo. Salvare vite operando nel S.A.R. è un privilegio oltre che un lavoro.”

Mammajut