Aerocalendario 2023

Il 2023 è l’anno del Centenario e molteplici sono gli eventi che ci accompagneranno per tutto l’anno “in volo verso il futuro”, come sapientemente presentati ed illustrati nel ” Programma Centenario”.  Ma v’è di più.

Non so dove il nostro “artista” trovi il tempo e le energie per realizzare le sue innumerevoli “creature”, ma il risultato è “un colpo d’occhio fantastico”.

 

Aerocalendario 2023 realizzato da Giacomo De Ponti

Non bastava il “Mammajut” riproposto a calendario per l’anno 2023; ha ritenuto opportuno regalarci una ulteriore realizzazione artistica, l’aerocalendario 2023. Ciò per ricordare che nel 2023 oltre agli eventi legati al 15° ed alla Associazione “Gente del 15°  AG15” ve ne sono altri che appartengono alla grande storia aeronautica, come il 90° della Crociera Aerea del Decennale della Centuria Alata di Italo Balbo (1933), al quale evento l’artista ha voluto dedicare, appunto, questo pieghevole.

Se rileggiamo poi “Sorvoliamo Antiche Rotte”, pagine tratte dall’ultima pubblicazione della “Gente del 15”, autore Giacomo De Ponti,  “Storie Antiche Ricordiamo”, riscopriamo che buona parte di quella Centuria era composta di uomini che provenivano dalle Squadriglie Ricognizione Marittima e tre di quegli Atlantici, Cagna, Miglia, Napoli comandarono il 15° Stormo.

Quante radici e quanta storia. Storia che, grazie agli studi ed alle ricerche dell’Autore, attira e cattura per la scoperta e la conoscenza di quel che fu il 15° Stormo prima della sua ricostituzione nell’anno 1965, come Reparto del Soccorso Aereo dell’Aeronautica Militare.

 Mammajut

L’Associazione Gente del 15° è in lutto

Stamattina ci è pervenuta una brutta notizia: è decollato per l’ultima volta su questa terra il nostro amico Massimo Filogonio.

Ci ha lasciato in silenzio e d’altra parte nel silenzio aveva scelto di rifugiarsi dopo la malattia che lo aveva colpito tanti anni fa.

Ho conosciuto Massimo a Frosinone, quando lui era istruttore di volo alla SVE ed io, insieme ad altri 12 piloti del Corso Ibis 3°, un giovanissimo sottotenente  “allievo” ivi trasferito per il conseguimento della abilitazione elicotteri.

Poi ci siamo incontrati di nuovo a Ciampino, dove Massimo per tanti anni ha svolto la sua attività di volo sotto la Bandiera del 15° Stormo prima in forza all’85° Gruppo e poi ricoprendo l’incarico di Vice Comandante, dopo una breve parentesi ed esperienza presso lo Stato Maggiore della 2ª Regione Aerea.

Massimo Filogonio al centro della foto, al Circolo Ufficiali dell’Aeroporto di Ciampino

È una giornata di lutto per tutta l’Associazione “Gente del 15°” perché Massimo ne era stato il 1° Presidente, eletto nel corso della Assemblea dei Soci svoltasi il 13 settembre 1995, poco dopo la sua costituzione. Sono passati tanti anni, ma sicuramente ancora oggi  ricorderanno la sua simpatia, lo spirito e la sua giovialità i membri del suo Consiglio Direttivo, gli amici Onorati, Berardo e Sestili; quest’ultimo che ho visto presente al suo funerale. E lo ricorderanno tutti i Vice Presidenti, Comandanti di Stormo, che si sono succeduti nei sette anni del suo mandato: Mario Sorino, Luca Valeriani, Carmine De Luca, Pierluigi Leonarduzzi, Leonardo Forliano e Vittorio Mulas, quest’ultimo venuto a mancare qualche anno fa.

Lo ricorderemo tutti noi, non solo per i tanti voli effettuati insieme ma anche per le pagine di storia che “la sua penna” ci ha voluto regalare. Come non ricordare “l’opera normale dello Toro Seduto”, scritta nel 1994, in rima con garbo e gioiosità “acciocché lo migliore anno non passasse nelle mani dell’oblio”. La memoria deve essere sempre ravvivata, quasi stuzzicata; ed allora ben vengano i pensieri, le parole e le opere – apparentemente di scarso contenuto – di coloro che hanno fotografato con il loro impegno uno scorcio di vita vissuta. In questo caso senza alcuna pretesa di carattere e valore storico, ma solo per il piacere – in questo caso letterario – di raccontare ciò che hanno visto, spettatori con luci ed ombre di un sentire comune: “Il Cantico XXXV dell’Inferno “ e la “Cantica finale dello Paradiso”.

Oppure – con lo sguardo al futuro – “Le 7 (e più) vite del 15°”, cronistoria in prosa storiografica scritta nel 1995 in occasione della costituzione della “Gente del 15°” e doverosamente riportata nell’ultimo volume “Storie Antiche Ricordiamo, del 15° Stormo che nessuno conosce”, autore Giacomo De Ponti e pubblicato dalla Associazione appena un mese fa.

Ieri l’altro Massimo ci ha lasciato, confortato dall’amore e dall’affetto dei familiari, la moglie Marina e i figli Andrea ed Eleonora. È stato sopraffatto, a 76 anni, da un male che non dà scampo, ma Massimo vive e vivrà nel ricordo di tutti noi.

Mammajut

ODL

Concerto di beneficenza al 15° Stormo

 comunicato stampa di  Paolo Paladini

Nella serata di sabato, 10 dicembre, presso l’aeroporto militare di Pisignano, sede del 15° Stormo, ha avuto luogo una serata di gala a tema musicale, che ha visto l’esibizione del Corpo Bandistico “Città di Cervia”. L’evento, organizzato a scopo benefico, è stato occasione per la consegna di un contributo, all’Ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena, nell’ambito dell’iniziativa di solidarietà finalizzata all’acquisto di alcune culledenominate “next to me”, per il reparto di Ostetricia e ginecologia.

La cerimonia ha visto la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il sindaco di Cervia, Massimo Medri, il Generale Amedeo Magnani, in rappresentanza del sindaco di Cesena e il dott. Patrizio Antonazzo, Primario del reparto sanitario citato dell’ospedale cesenate.

Nel suo intervento il Comandante di Stormo, Colonnello pilota Andrea Giuseppe Savina, dopo aver ringraziato i gentili ospiti per la loro partecipazione, ha sottolineato la profonda sensibilità che il personale del Quindicesimo, “Reparto che da sempre opera per la salvaguardia della vita umana”,  ha dimostrato partecipando con grande slancio all’iniziativa benefica, , evidenziando come “questa base ed il suo personale siano permeati nella realtà locale e quanto si possa fare bene insieme, collaborando con le istituzioni del territorio”.

La serata è proseguita con lo spettacolo del Corpo Bandistico “Città di Cervia”, che con i suoi circa quaranta elementi, ha proposto una serie di brani, partendo dall’immancabile Inno di Mameli, sentitamente apprezzati dai numerosi ospiti presenti.

Paolo Paladini

A Santa Marinella il 17 novembre 2022

 

10 ANNI DOPO

Non ricordo, come ho dichiarato in Chiesa al termine della Celebrazione del decennale della scomparsa di Antonio (detto Totonno) Toscano, di aver mai partecipato ad una commemorazione di tale genere. Ho purtroppo partecipato a funerali di un certo numero di carissimi amici, ma alla commemorazione di un decennale mai. Ed allora vuol dire che tale commemorazione ha un significato speciale; intanto va considerato, come semplice annotazione, che dieci anni fa toccava ancora a me affrontare il leggio della Chiesa di Santa Maria del Carmine, a Santa Marinella, per l’elogio funebre di Totonno. Allora lo feci perché rivestivo la carica di Presidente dell’Associazione Gente del 15°, dieci anni dopo l’ho fatto per l’enorme affetto che avevo per lui.

E quindi mi sono ritrovato di fronte ad alcuni degli stessi visi, i parenti tutti e fra noi qualcuno in meno, a decantare le lodi di Totonno senza un discorso preparato, ma a braccio. A braccio non perché io sia abile a parlare senza una traccia scritta, ma semplicemente perché quando si parla di certi Personaggi (con la P maiuscola) non c’è bisogno di avere una traccia. Le parole sorgono spontanee a delineare la persona ed a soffermarsi su quello che potrebbe persino essere considerato ovvio. Ovvio perché tale può apparire decantare le lodi di Totonno di fronte a chi ha avuta la fortuna di conoscerlo e condividere con lui parte della vita. Antonio, come amava chiamarlo la sua compagna di una vita, la moglie Rosamaria, è stato un Sottufficiale che ha svolto la sua attività con una passione, mista ad una innata giovialità, grazie alla quale il suo passaggio in Forza Armata, ovunque abbia prestato servizio, ha lasciato una traccia indelebile che scomparirà solo, forse, quando più generazioni si saranno succedute laddove egli ebbe ad operare. Nel bel mezzo della sua avventura in Aeronautica decise di affrontare, nel primo corso della storia AM, l’avventura di diventare Aerosoccorritore. E fu un’impresa per niente facile, anzi ardua. E per usare le stesse sue parole: “Dopo una prima esperienza presso la Marina Militare che brevettò 5 sottufficiali, la Essevvù (Sicurezza del Volo ndr) decise di intraprendere la strada maestra e di affidare alla Federazione delle Attività Subacquee del CONI la formazione del personale. Precisamente fu chiamato in causa il grande Maestro Duilio Marcante (un’autorità mondiale nel campo della didattica) che era Direttore del Centro Didattico di Genova-Nervi, un uomo-pesce dal quale imparare tanto.

Quello fu solo l’inizio, cui fece seguito un’attività che lo vide operare inizialmente come Aerosoccorritore agli ordini del mitico creatore della specialità, il Col. Papò, per poi passare all’attività in seno al 15° Stormo, sia in Patria, sia all’estero in teatro operativo. Forse il periodo in Somalia fu uno dei più significativi, per l’impegno nell’affrontare situazioni di pericolo decisamente serie e per la triste realtà della popolazione locale che non poteva non lasciare traccia in un animo sensibile come quello di Totonno.

Quando decise di lasciare la Forza Armata lo fece nelle mie mani perché ero il Comandante del 15° e quindi il suo Comandante. Ma non lasciò mai la Forza Armata ed il 15°. Anzi, a dispetto del fatto di essere ormai in congedo, non disertò mai le occasioni di incontro nelle quali, tra l’altro, non assisteva quale semplice spettatore, ma sempre come parte attiva e trainante. E gli innumerevoli scritti da lui realizzati, quando era in congedo, e pubblicati nel sito dell’Associazione, ne sono la significativa testimonianza. Scritti che delineano la grandezza del personaggio, capace come pochi a fotografare e rappresentare per iscritto le peculiarità non solo dello Stormo, ma di molti dei personaggi che lo contraddistinsero in quei mitici anni legati ad un elicottero, l’HH3F, origine di una rinascita dello Stormo in una configurazione abile ad operare in lungo e largo non solo Patria ed in Europa, ma anche in Africa ed Asia. Gli scritti di Antonio Toscano sono stati raggruppati in una raccolta realizzata dal Gen. Giacomo De Ponti (grande estimatore di Totonno) e consegnati alla famiglia al termine della commemorazione, quando ci si è trovati tutti insieme ad alzare il calice per il consueto Mammajut.

Ciao Totonno

Fiuuu, firifuuu!!!

Mario Sorino

CAMBIO COMANDO AL 23° GRUPPO VOLO DEL 15° STORMO

Comunicato Stampa
di Paolo PALADINI

Si è svolta ieri giovedì 1 dicembre, presso l’aeroporto militare di Cervia (RA), sede del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, la cerimonia del cambio di comando dell’23° Gruppo Volo, tra il Comandante uscente, Tenente Colonnello Pilota Emanuele Lonardelli ed il Comandante subentrante, Maggiore Pilota Simone Moroni.

L’evento, presieduto dal Comandante del 15° Stormo, Colonnello Pilota Andrea Giuseppe Savina, si è tenuto nell’ hangar dell’83° Gruppo, con la partecipazione di una rappresentanza del personale dello Stormo, alla presenza dei familiari degli interessati e di rappresentanti ”dell’Associazione Gente del 15° Stormo” e del “Veltro Club”

Durante il suo intervento il Comandante uscente ha evidenziato che nonostante il difficile momento di transizione, che sta attraversando il Gruppo, il personale ha messo in evidenza le proprie doti umane e professionali.

Il Tenente Colonnello Lonardelli ha, inoltre, ringraziato il personale del 23° per il lavoro svolto, trovando “nel suo interno quella aggressività professionale, quella coesione e schiettezza umana” – grazie alle quali è stato possibile raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Il Comandante uscente, ha infine ringraziato il Comandante di Stormo, Colonnello Andrea Giuseppe Savina per la fiducia accordata in questo periodo.

Dopo il passaggio di consegne, avvenuto con il simbolico scambio dello stendardo del 23° Gruppo Volo e della formula di riconoscimento, il Maggiore Moroni, a tutti gli effetti nuovo Comandante, ha preso la parola, definendo l’incarico di comando del 23° “uno dei ruoli più importanti della carriera operativa di un pilota“.

Il Maggiore Moroni inoltre ha ringraziato il Comandante uscente per l’eredità trasmessa, sia a livello professionale che umano e il Colonnello Andrea Giuseppe Savina, per la fiducia, non scontata, che ha dimostrato nell’affidargli questo prestigioso incarico.

A chiusura della cerimonia il Comandante di Stormo, ha effettuato il suo intervento, rivolgendo un pensiero ai caduti “che con il loro sacrificio ed il loro esempio ci hanno onorato e per i quali noi tutti abbiamo il dovere di custodire sempre memoria”.

Rivolgendosi al personale del 23° Gruppo, lo stesso, ne ha elogiato l’apporto operativo, lo spessore valoriale e professionale – “dimostrati ed apprezzati sia in contesto interforze che internazionale “.

Inoltre, ha riconosciuto al Tenente Colonnello Lonardelli il lavoro svolto al comando di questo centenario Gruppo “Emanuele ti sei saputo porre quale Comandante energico, assolutamente dedito ai tuoi uomini”, nonché le capacità di leader come punto di riferimento delle donne e degli uomini che lo compongono.

Il Colonnello Savina ha infine augurato al Maggiore Moroni i più fervidi auguri per un percorso intenso e meraviglioso, anche se pieno di responsabilità e sicure difficoltà.

Il 15° Stormo ha la missione di recuperare gli equipaggi in difficoltà sia in tempo di pace (S.A.R. – Search & Rescue, ossia Ricerca e soccorso) che in tempo di crisi ed in operazioni fuori dai confini nazionali (C.S.A.R. – Combat S.A.R.). Concorre, in caso di gravi calamità, ad attività di pubblica utilità, quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi.

Partecipa, con le altre componenti dello Stato, alla sicurezza dello spazio aereo nazionale durante i grandi eventi, effettuando l’attività SMI (Slow Mover Interceptor).

Da alcuni anni il 15° Stormo fornisce anche un prezioso supporto all’attività di AIB (antincendio boschivo).

Tra le capacità che contraddistinguono lo Stormo, vi è anche quella del trasporto in modalità bio-contenimento, grazie alla quale sono stati effettuati diversi trasporti di pazienti affetti da Covid SARS-2.

La qualità dell’addestramento degli equipaggi, le caratteristiche tecnologiche dell’elicottero in dotazione, nonché l’impiego di apparecchiature e tecniche speciali, quali l’utilizzo di visori notturni (Night Vision Goggles), fanno spesso del 15° Stormo una delle poche componenti elicotteristiche in grado di gestire con successo le situazioni di emergenza più complesse.

Instancabile e costante è l’impegno degli uomini e delle donne del 15° Stormo nel salvare vite umane. Dal 1965, anno della sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato circa 7300 persone in pericolo di vita.

STORIE ANTICHE RICORDIAMO

APPLAUSI DI BENVENUTO ALLA NUOVA ESPERIENZA EDITORIALE DELLA ASSOCIAZIONE “GENTE DEL 15°”

E’ stato pubblicato il libro “Storie Antiche Ricordiamo, del 15° Stormo che nessuno conosce”, autore il nostro Giacomo De Ponti con editore LoGisma.

Come ho avuto già modo di affermare, grande è la soddisfazione dell’autore e di tutti noi che abbiamo seguito passo passo il cammino che, iniziato anni fa con prolungate ricerche storiche negli archivi aeronautici e non, ci ha portato finalmente alla pubblicazione di un’opera davvero ragguardevole, quasi unica per quanto riguarda la storia del 15° Stormo precedente alla sua ricostituzione nel 1965 come Reparto di Soccorso Aereo. E’ un’opera ricca di testimonianze e di “tante lucciole di storia” che rappresentano un punto di riferimento storico nel panorama editoriale degli studiosi di aeronautica ed in particolare della Regia Aeronautica fino alla fine della 2^ Guerra Mondiale.

“Vi si raccontano antiche storie delle radici del 15° Stormo, Reparto che oggi è da tutti conosciuto ed apprezzato per il suo quotidiano, diuturno, impegno nel salvataggio della vita umana, storie che appartengono ad un passato mai rievocato e sicuramente sconosciuto ai più, un passato, tuttavia, ancora drammaticamente vivo perchè immerso nel sacrificio di innumerevoli uomini che servirono in armi durante il secondo conflitto mondiale, ed in condizioni di inferiorità materiale di fronte ad avversari più muniti di armi, ma non certo di coraggio e volontà. Erano gli uomini del 15° Stormo Bombardamento, poi da Combattimento ed infine d’Assalto, dei Gruppi e Squadriglie della Ricognizione Marittima, delle Squadriglie e Sezioni Soccorso, progenitori e profonde radici del 15° Stormo odierno, che riemergono dalle nebbie della storia e riacquistano finalmente la voce per narrarci dei loro eroismi, sofferenze, ansie e delle loro vittorie.

Un libro di 250 pagine della storia e delle storie, racconti di vita e guerra “reali” narrati dai protagonisti o ricostruiti con lunghe, pazienti ricerche, arricchiti da moltissime fotografie, inedite e sconosciute, tutte di velivoli di quei reparti, con i “numeri di carrozzella” di quelle Squadriglie che operarono, combattendo e salvando uomini in Italia, sul Mediterraneo ed in Africa Settentrionale. L’Aeronautica Militare ha concesso all’Associazione l’uso sul libro del logo creato per celebrare i 100 anni della sua costituzione, riconoscimento ambito che testimonia il contributo che l’opera porta alla valorizzazione della storia e delle memorie aeronautiche del Paese.

Il libro può essere richiesto attraverso le Sezioni della Associazione “Gente del 15°”, ovvero attraverso le articolazioni ed i Gruppi e Centri di Volo del 15° Stormo, ovvero inviando una email direttamente a :

segreteria@gentedelquindicesimo.it

specificando il numero di copie richieste e l’eventuale indirizzo di spedizione.

Una visione d’insieme del libro è riassunta nelle 62 pagine del file pdf allegato:

“Storie Antiche Ricordiamo”

 Mammajut

Il CALENDARIO 2023 DELL’AERONAUTICA MILITARE.

 

Si è svolta presso l’aeroporto dell’Urbe la presentazione del Calendario 2023 dell’Aeronautica Militare.

Non ho avuto l’onore di poter partecipare alla presentazione del Calendario 2023, ma ho sicuramente il piacere di esprimere, avendone visto il filmato,  tutta la mia soddisfazione e l’orgoglio di appartenenza ad una Forza Armata davvero speciale.

Il Calendario è una vera e propria opera d’arte; la presentazione di altissimo livello.

Il consiglio che posso dare ….è quello di vedere il filmato dall’inizio alla fine :

“La Regia Aeronautica nel Dodecaneso” di Basilio Di Martino

 

Un libro sulla Regia Aeronautica nel Dodecaneso per capire la storia della seconda Guerra Mondiale, l’origine dei conflitti e le ricadute economiche sull’Italia.

L’importanza della storia per “la identità ed il concetto di  appartenenza, fondamentali nella fase di formazione delle giovani leve”.

 

IL GIUSTO ALVEO DELLA VERITA’

 

Ho goduto ed approfittato dell’ospitalità del sito dell’Associazione Gente del 15° per raccontare non solo storie ed avvenimenti legati al 15° Stormo, ma anche per esporre alcuni miei pensieri relativi, in generale, all’Aeronautica Militare, alla sua storia ed alle vicissitudini che l’hanno vista, in un modo o nell’altro, protagonista.

Questa volta desidero approfittare dell’ospitalità del sito per suggerire la lettura di due libri che trattano lo spinoso argomento “USTICA”, ma non nella versione arcinota e lungamente e costantemente propagandata come l’unica verità: “l’abbattimento del DC9 Itavia I-TIGI da parte di un missile”, ma attraverso la seria disamina delle analisi tecniche effettuate dai periti nominati dal Giudice Rosario Priore, nonché attraverso la diffusione delle sentenze dei vari giudizi di livello penale per le quali la tesi del missile è giudicata non l’unica verità, ma semplicemente fantasiosa.

Divulgare e far circolare non la verità, che risulta ancora sconosciuta, ma i dati certi ed inconfutabili su un avvenimento che ha ingiustamente gettato fango sull’Aeronautica Militare e su alcuni galantuomini che negli anni ’80 erano al vertice della Forza Armata ritengo sia un compito doveroso per onorare i valori in cui abbiamo creduto e rendere il doveroso e giusto riconoscimento all’Istituzione nella quale abbiamo trascorso una buona fetta dei 100 anni che essa sta per festeggiare.

Se ne avete voglia, e spero che ne avrete, vi propongo la lettura dei seguenti testi, dei quali riporto la presentazione degli autori:

LEONARDO TRICARICO – GREGORY ALEGI

USTICA, UN’INGIUSTIZIA CIVILE

Le sentenze civili condannano lo Stato italiano a pagare 300 milioni di euro di risarcimenti per l’abbattimento del DC-9 della compagnia Itavia in una battaglia aerea nei cieli di Ustica, che però secondo le sentenze penali non c’è mai stata, al punto che i giudici hanno bollato i tanti scenari di guerra come «fantapolitica o romanzo che potrebbero anche risultare interessanti se non vi fossero coinvolte 81 vittime innocenti». Com’è possibile una divergenza così forte? A quarant’anni dalla tragedia, questo volume spiega tale incredibile contraddizione e racconta l’intricata vicenda giudiziaria dall’interno delle istituzioni e delle aule di tribunale. Anziché affidarsi alle ipotesi romanzesche che hanno plasmato l’immaginario collettivo, gli autori apportano interviste di prima mano, analisi delle fonti, le proprie testimonianze dirette e un’appendice di documenti inoppugnabili per chiarire perché la leggenda del missile, naufragata in Corte d’Assise e Cassazione, sia risorta davanti a un giudice onorario aggiunto, fino all’incredibile risultato di due certezze inconciliabili. Un paradosso nel quale gioca un ruolo centrale la politica e che spiega perché, come disse nel 2014 il giornalista britannico David Learmount «l’Italia è un brutto posto per avere un incidente aeronautico. Se volete la verità, avete meno probabilità di trovarla lì che in praticamente qualsiasi altra parte del mondo».

 

FRANCO BONAZZI – FRANCESCO FARINELLI

USTICA – I FATTI E LE FAKE NEWS

Una strage, la sua narrazione e la sua storia. Tre elementi che dovrebbero concorrere alla ricostruzione di un’unica verità sulla tragedia occorsa al DC-9 Itavia nel 1980 ma che, invece, continuano a respingersi l’un l’altro nel pubblico dibattito trasformando la narrazione dei fatti in una retorica avvolta da vessilli ideologici, la storia in opinione e la tragedia in farsa.

La strage di Ustica è rimasta intrappolata all’interno di un uso pubblico e politico della vicenda che ha di fatto impedito alla pubblica opinione di poter avere gli strumenti interpretativi necessari per comprendere la complessità di quello che, da tempo, è ormai diventato il «caso Ustica».  Le numerose fake news sorte attorno all’evento fin dai primi mesi successivi all’incidente hanno ricevuto una capillare diffusione da parte del sistema mediatico, contribuendo così ad alimentare la forte polarizzazione sociale italiana sull’onda del cortocircuito che ha investito la politica nazionale nel passaggio tra Prima e Seconda Repubblica.

Questo libro vuole ripercorrere quanto accaduto dal 1980 a oggi separando i fatti dalle false notizie. Perché non può esistere alcuna verità laddove il verosimile viene confuso con il vero e le opinioni tradiscono le fonti documentali della storia.

Mario Sorino