….così non va bene.

A Decimomannu l’80° Centro CSAR
da l’addio al  suo ultimo AB 212

di ODL

Era arrivato a Ciampino il 14 marzo 1986, primo elicottero AB 212 AMI SAR assegnato al 15° Stormo: accolto con gioia dallo Stormo e dall’85° Gruppo che allora aveva ricevuto il compito di abilitare sulla nuova macchina tutte le  Squadriglie Collegamento e Soccorso. Tutti contenti, elicottero “bagnato”, bicchieri in mano e foto ricordo.

Tutti contenti ma soprattutto lui: l’ammiraglio. Tutti lo chiamavamo così: e tutti lo ricordiamo e lo ricorderemo sempre con tanto affetto. Nevio Lorenzoni era tornato al 15° Stormo dopo una lunga militanza a Decimo, dove per anni ed anni  aveva  mostrato quello che si poteva fare con l’AB 212 AWTI.

E quel giorno fu proprio un giorno lieto: iniziato come meglio non poteva, con un brindisi augurale tutti intorno al nuovo arrivato.

Dopo 35 anni di onorato servizio al 15° Stormo, credo che avrebbe meritato di finire la sua carriera là dove l’aveva iniziata, ma purtroppo non è andata così.

Anche il saluto si è perpetrato in sordina, non come avrebbe certamente meritato. Lui  continuerà a vivere e volare, ma non più con il “15” sulla fusoliera.

Scrive il suo Comandante, il Comandante dell’80 Centro CSAR di Decimomannu :

“Questa mattina appena aperto gli occhi ho pensato ***** ora che torno non troverò più il 212°. Non doveva andare così, avrei voluto salutarlo degnamente, é solo una macchina ma piena di ricordi, del nostro passato buono, quello in cui non eravamo stati ancora divisi e c’era solidarietà tra colleghi, si lavorava, scherzava, si soffriva tutti insieme senza aver paura di abbracciarsi.

Caro 212 sei stato un padre di famiglia ci hai insegnato tanto ma soprattutto che le cose fatte bene e ben curate possono durare molto più dei futili progetti tecnologici costosi voluti dal business. Ti salutiamo oggi sperando di sentire ancora una volta il tuo flappeggio, sarà il rumore più piacevole di sempre.    Mammajut.“

Ma lui è stato comunque salutato con amore da tutto il gruppo di volo, da tutte le persone che con lui hanno condiviso tutte le gioie, tutte le emozioni, tutte le soddisfazioni.

Ed affettivamente un saluto lo ha dato tutto lo Stormo, che ha assistito pur sempre e comunque alla chiusura di una sua linea di volo.

“Lo so…lo so….gli uomini duri non piangono….così si dice in giro…

Caro amico di ferro e cuore (perché tu un cuore ce lo avevi…ce lo hai sempre avuto) è tutta la mattina che ho un miliardo di pensieri che mi frullano in testa…cerco foto di noi due insieme, ma quali tra queste duemila?….cerco di metterli in ordine, i pensieri, ma non ci riesco e così, semplicemente, ti sono venuto a salutare prima del tuo ultimo decollo dalla nostra piazzola.

Ed è lì che mi sono accorto di avere il volto rigato dalle lacrime….ci si può affezionare così tanto ad una macchina?….

Quando si vola insieme per 2800 ore e si fanno un centinaio di difficili e rischiosi interventi operativi, e migliaia di altre cose utili, forse l’occhio si inumidisce un poco, certo, dovrebbe essere umano, dovrebbe essere normale che accada…

Quando comincia il turbinio di ricordi, poi….”ma quella volta che eri sopra a coprirmi dal sole, tra gli squali a Palma de Mallorca?”…..”e quella sera che andammo a prendere quella povera gente dai tetti, volando di traverso, nella tempesta di Torpè?”…”e quando, con Stefano, ci lasciasti sui container di quel cargo, con mare forza sette, per salvare quel marittimo in imminente pericolo di vita?”….”o quando viaggiavamo in ‘hovering’ con al traverso destro quel mostro di nave della Costa Crociere a dieci metri dal nostro rotore principale, cercando e riuscendo a tirar via dalla prua, quell’infartuato?”…..”oppure quella volta che prendemmo quei franco-tunisini caduti col loro aeroplano,120 km al largo delle coste sarde?”….

La verità è che potrei andare avanti per giorni, talmente sono tante le cose belle che abbiamo fatto insieme…e tu ci sei sempre stato…fedele, preciso, faticatore e sicuro Padre di Famiglia…figlio della fantasia e della audacia tecnica italiana applicate alla solidità ingegneristica americana….40 anni di onorato servizio, giorno più giorno meno…anni di puntuale e costante vicinanza alla comunità nei momenti di difficoltà….

Mi hai perdonato sempre qualche piccolo errore, ma sono fiero di poter dire che ne abbiamo fatti davvero pochi in questi 24 anni, se siamo tutti e due qui a raccontarceli.

Ti ho visto lì, fermo a 50 piedi di altezza, a darmi sicurezza nella notte più buia e nella giornata più di merda che ci si poteva augurare, senza mai fare una piega, quasi soffrendo insieme a me, ma bisbigliandomi all’orecchio:” Dai, bello mio, che portiamo a casa pure questa!” ….

Il tuo inconfondibile flappeggio, da elicottero con la E maiuscola, quello che si sente nei film americani, quello che la mia famiglia aveva imparato a riconoscere, pur non capendone molto di cose aeronautiche, quando la sera tornavamo verso casa….adesso…lo sento allontanarsi ed il mio cuore vorrebbe uscire dal petto e seguirti per un po’ in questo tuo ultimo volo lontano da me…..

Ti ho voluto bene, amico di ferro e cuore, te l’ho scritto sulla coda, vicino ai coni di scarico…chissà se chi ti vedrà dopo capirà…”Grazie Papà”…

Non sto piangendo, mi è solo finito un ricordo nell’occhio….. giuro!!!”


(Tony Stefani ARS di Decimo)


L’Associazione “Gente del 15°” si unisce virtualmente anch’essa con affetto e con grande gratitudine a quanti hanno volato e prestato servizio sulla linea AB 212, scrivendo numerose pagine degne di essere ricordate per sempre.

MAMMAJUT!!!

 

TRIBUTO VIDEO ALL’AB-212
DI ALCUNI Salvataggi di persone in pericolo di vita

 

2017

 

2012

 

SPOT DELL’AERONAUTICA MILITARE
UNA GIORNATA ADDESTRATIVA CON L’80° C/SAR


2018

 

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