Abbiamo un esecutivo, devi venire in campo. (del Magg. A. D’Angelo)

Domenica 5 ottobre ore 18:48, sono reperibile per allarme SAR nazionale quando squilla il telefono e leggo
“Sala Operativa 85°”, rispondo immediatamente e…“Abbiamo un esecutivo, devi venire in campo”.
Mi vesto, do un bacio ai bambini e spiego velocemente a mia moglie che sto partendo per andare a recuperare qualcuno che ha bisogno di noi. Lei è chiaramente preoccupata ma la rassicuro dicendole che andrò in volo con un istruttore esperto, chiudo la porta e salgo in macchina.

Mentre guido ripeto a me stesso “Dai che questa è la volta giusta, mi hanno chiamato altre tre volte e non sono mai partito per un soccorso reale”.
Arrivo in aeroporto e vado subito in sala operativa, raccolgo le informazioni necessarie per pianificare e, mentre allestiscono l’elicottero con l’attrezzatura necessaria per il soccorso, noi dell’equipaggio facciamo un briefing dettagliato su cosa ci aspettiamo e come ci comporteremo durante il soccorso.
Ultimi coordinamenti con il Desk Rescue Coordination Centre e con il personale presente sul posto del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e finalmente si sale sull’elicottero.

Mettiamo in moto, indossiamo i visori notturni e alle 20:29 la RILA decolla direzione Rifugio Ciro Manzini, 2.522 metri di altitudine, alle pendici settentrionali del Monte Amaro per recuperare 4 persone impossibilitate a muoversi e a rischio di ipotermia.
Quando ci troviamo in prossimità del massiccio della Maiella, vediamo delle nuvole che potrebbero ostacolare il soccorso, ma superata la cima del Monte Amaro la situazione sembra leggermente migliore.
Avvistiamo finalmente il rifugio e il capo equipaggio effettua delle ricognizioni per capire come sono i venti di caduta che potrebbero destabilizzare l’elicottero durante la fase di avvicinamento al target. Vediamo,
inoltre, che ci sono delle nuvole basse che ci lasciano poco margine di quota per operare e le performances dell’elicottero non ci permettono di recuperare in un’unica volta i 4 ragazzi da soccorrere ed il personale del CNSAS.

IL Capo Equipaggio durante la ricognizione
Il rifugio di Monte Amaro

“Ci siamo” dice il capo equipaggio, “il prossimo avvicinamento sarà per un atterraggio”. Abbiamo studiato la zona e preso tutti i riferimenti necessari, il terreno è innevato ma non sappiamo quanto sia soffice la neve sulla quale poggeremo le ruote.

Le persone soccorse a bordo del HH-139 dell’85° Centro

Atterriamo e l’aerosoccorritore scende per recuperare i 4 ragazzi, che salgono con difficoltà e cautela a bordo, si legano e decolliamo direzione ospedale SS. Annunziata di Chieti dove finalmente li consegniamo al personale del 118 per effettuare i dovuti controlli medici.

Lo sbarco delle persone soccorse all’ospedale – 1 –
Lo sbarco delle persone soccorse all’ospedale – 2-

Stacchiamo ancora le ruote da terra per tornare una seconda volta sul Monte Amaro per prendere i 3 soccorritori del CNSAS, ma questa volta dobbiamo andare all’aeroporto di Pescara perché il carburante non è sufficiente per rientrare a Pratica di Mare.

Mentre riforniamo l’elicottero, facciamo un briefing con i ragazzi del CNSAS su dove dovremo lasciarli per poter tornare a casa e così, riavviamo i motori e decolliamo da Pescara. Lasciamo, dunque, il personale del CNSAS e si torna a Pratica di Mare, dove la RILA atterra alle 23:54, de-briefing della missione, ultime pratiche post-volo e torno a casa.

L’avvicinamento per il recupero della squadra CNSAS

Sono le 01:00 di notte, entro in camera dei bambini e vedo che dormono, mi metto a letto vicino a mia moglie che ha una mano sul mio cuscino. Chiudo gli occhi, non realizzando ancora se è tutto vero quello che ho vissuto o è stato solo un sogno.

“Aquiletta” del Soccorso Aereo – Tradizionalmente si riceve dopo il primo intervento operativo di soccorso

[Nota dell’Editore]

Desidero ringraziare di cuore il Magg. D’Angelo per aver raccontato il suo primo intervento operativo reale, condividendo i suoi pensieri e le sue emozioni dal punto di vista intimo, in relazione alla propria famiglia. Quelli che ha avuto e sperimentato sono pensieri ed emozioni che hanno vissuto generazioni di uomini e donne del Soccorso Aereo e che – posso garantire – sono il corollario immancabile di questa professione, di questo “privilegio di salvare vite”.

Grazie ancora per avermele fatte rivivere e Mammajut!

Il privilegio di salvare vite

(Anche senza un elicottero, con generosità)

Dopo aver pubblicato il commovente articolo che ha scritto Antonello Albanese sulle esequie dei colleghi Simone e Lorenzo, volati via da questa terra lo scorso 1° ottobre, mi fa davvero piacere potervi raccontare di una nostra collega, una “eroina” generosa che si è messa a disposizione per salvare delle vite.

Il suo nome è Mariateresa Campobasso, è in servizio all’82° Centro SAR di Trapani, e non ha un mantello e nemmeno i superpoteri come gli eroi dei fumetti, però con un semplice ma straordinario gesto, ha dato una possibilità di vita a chi ne ha disperato bisogno, ancorché dall’altra parte del mondo, perché affetto da leucemia.

Mariateresa ha scelto di fare la donazione delle proprie cellule staminali.

Donare significa dare una parte di sé e non si tratta solo di tessuti, ma anche di tempo, energie, speranza, senza chiedere nulla in cambio.

Significa credere nella salvaguardia della vita e nel valore profondo della solidarietà.

Mariateresa lo ha fatto con il cuore, con umiltà (se non fosse stato per il suo Comandante – che ringrazio – non lo avrei saputo), con coraggio e con la speranza che ben presto quella persona con la quale è compatibile, grazie a lei e all’Associazione Donatori Midollo Osseo (https://admo.it/), potrà tornare a sorridere.

Un esemplare gesto di vita in grado di dare speranza a tutti.

MAMMAJUT A TE MARIATERESA!

Mariateresa ed una operatrice dell’ADMO (Foto di ADMO Palermo)

Giornata della memoria del Soccorso Aereo

Il 1° ottobre 1965 veniva ricostituito il 15° Stormo con la denominazione S.A.R., Search And Rescue (Ricerca e Soccorso). Sono trascorsi 60 anni da allora e, in accordo con il Comando del 15° Stormo, abbiamo deciso di istituire contestualmente alla ricorrenza, una Giornata della memoria del Soccorso Aereo, da dedicare a tutti coloro che hanno avuto il “privilegio di salvare vite” e che hanno chiuso le loro ali terrene per volare nel blu del cielo eterno. Questa ricorrenza nasce con l’intento di onorare e ricordare coloro che, con la loro vita e con il loro esempio, hanno contribuito a tenere alto il nome del nostro Stormo e a rafforzare i valori che ci uniscono come comunità.

Una giornata che, altresì, è l’occasione per farli rivivere nei ricordi di chi li ha conosciuti, di farli conoscere a chi oggi è in servizio, nel pieno spirito di fraternità che ci contraddistingue da sempre.

Così, a cura delle singole Sezioni dell’Associazione Gente del Quindicesimo, presso le rispettive sedi, lo scorso 1° ottobre si sono svolte significative cerimonie in occasione della prima Giornata della memoria del Soccorso Aereo.

15° Stormo – Cervia (di Ernesto Camillo Ganapini, Presidente di Sezione)

Presso l’Aeroporto di Pisignano, per celebrare la prima “Giornata della memoria per i caduti del 15°Stormo e dell’AG15” è stata organizzata la deposizione di una corona e della sua benedizione. Inizialmente prevista in concomitanza della cerimonia dell’alzabandiera, a causa di avverse condizioni metereologiche, è stata spostata presso la Chiesa della zona logistica di Cesena. A seguito della deposizione della corona il Cappellano Militare Don Marco Galanti ha proceduto alla benedizione e ricordato a tutti l’importanza della memoria sia come occasione di riflessione interiore che come motivazione per guardare avanti nell’esempio di chi ci ha preceduto. Successivamente alla lettura della Preghiera dell’Aviatore, quale Presidente di Sezione, ho avuto modo di parlare a nome dell’Associazione ringraziando i presenti e illustrando le attività dell’AG15. Ha concluso l’evento il Comandante di Stormo, il Colonnello Antonio Viola, che ha sottolineato l’importanza della conoscenza della storia di chi ci ha preceduto per comprendere pienamente la nostra realtà attuale e l’importanza del nostro lavoro e dei nostri sacrifici quotidiani.

Il Presidente ed il Segretario della Sezione di Cervia portano la corona
il Cappellano Militare Don Marco Galanti benedice la corona
Il Comandante di Stormo e il personale riuniti in preghiera

82° Centro SAR – Trapani (di Nicolò Nicolosi, Comandante 82°)

Presso la chiesa del 37° Stormo, innanzi al Cappellano Militare Don Giuseppe Laganà e alla presenza del Comandante il 37° Stormo, Colonnello Daniele Mastroberti, del Segretario dell’AG15° Sezione di Trapani Antonio Origlio, nonché di una rappresentanza dell’82°, si è tenuta la funzione religiosa in memoria dei cari colleghi che, con il loro più alto sacrificio, hanno contribuito a tenere alto il nome del 15° Stormo e dell’Aeronautica Militare tutta.

Al termine della messa, presso il monumento ai Caduti del 15° Stormo posto di fronte l’area Comando dell’82° Centro, si è altresì reso omaggio ai nostri Angeli con la deposizione di un omaggio floreale.
Purtroppo l’evento è tragicamente coinciso con il grave incidente accaduto questa mattina a Latina che ha visto la scomparsa di altri 2 colleghi. Alle loro famiglie rivolgiamo il nostro più sentito cordoglio.
La Cappella aeroportuale di Trapani-Birgi
La lettura della Preghiera dell’Aviatore
Il Comandante del 37° Stormo, il Comandante 82° assieme al Cappellano Militare e al personale dell’82° a fine cerimonia
Il Comandante 82° e il Segretario della Sezione AG15 di Trapani, depongono un omaggio floreale al memoriale ai caduti
Il Cappellano Militare Don Giuseppe Laganà impartisce la benedizione
Foto di gruppo a fine cerimonia

85° Centro SAR – Pratica di Mare (a cura di Eugenio Rovazzani, 2° Vice Presidente AG15)

Alla prima Giornata della memoria del Soccorso Aereo hanno preso parte numerosi soci, ospiti e familiari, a testimonianza del forte legame che l’Associazione mantiene con la memoria, le tradizioni e i valori che la ricorrenza richiama.

L’evento è stato presieduto da me, in qualità di 2° Vicepresidente AG15, in rappresentanza del sia Presidente AG15 che del Presidente della Sezione di Pratica, entrambi impossibilitati a partecipare. Alla cerimonia era presente il Presidente Onorario e alcuni Presidenti Emeriti dell’Associazione. Nel pronunciare un breve discorso, ho voluto sottolineare l’importanza di custodire e tramandare la memoria storica condivisa e i sentimenti di cordoglio per i nostri caduti.

Un momento particolarmente toccante è stato offerto dalla lettura della Preghiera dell’Aviatore, recitata da una giovane Ufficiale dell’85° Centro, che ha preceduto un minuto di silenzio e raccoglimento, dedicato a tutti i caduti del 15° Stormo, dell’Associazione e, più in generale, dell’Aeronautica Militare. Un pensiero commosso è stato rivolto dai presenti ai due sfortunati piloti del 70° Stormo che, proprio quella mattina, hanno perso tragicamente la vita nell’Agro Pontino.

Al termine della cerimonia, i partecipanti hanno potuto ritrovarsi in un momento conviviale con un sobrio rinfresco, al quale ha preso parte anche il personale dell’85° in servizio.  L’occasione è stata arricchita da una raccolta fondi a scopo benefico, che ha riscosso un’ampia adesione e ha permesso di raccogliere un contributo significativo.

La somma raccolta sarà destinata in beneficenza a sostegno delle attività delle missioni monfortane in Malawi. In segno di gratitudine, è giunto anche il ringraziamento del vice parroco della Parrocchia San Luigi Montfort, della diocesi di Roma, e della responsabile della ONLUS che segue i missionari in Malawi, confermando il valore concreto e solidale dell’iniziativa.

La giornata si è così conclusa in un clima di partecipazione, memoria e solidarietà, riaffermando ancora una volta lo spirito di coesione dell’Associazione Gente del Quindicesimo.

Il memoriale ai caduti di fronte al piazzale dell85° Centro SAR
Il 2° Vicepresidente AG15 pronuncia il suo discorso alla presenza dei Presidenti Onorario ed Emeriti e dei Soci intervenuti
Il 2° Vicepresidente AG15 pronuncia il suo discorso alla presenza dei Presidenti Onorario ed Emeriti e dei Soci intervenuti
Il momento di fraternizzazione tra i Soci Ag15 e il personale 85°
Si raccolgono donazioni per i missionari in Malawi
Il sorriso che il trascorrere dei momenti insieme ci regala
Un HH139B fa da sfondo al momento conviviale
La lettera della Parrocchia San Luigi di Monfort

Cambi al comando dell’83° Gruppo e dell’81° CAE del 15° Stormo

Nel giro di due giorni, presso l’aeroporto di Pisignano di Cervia (RA), sede del 15° Stormo, si sono tenute le cerimonie di avvicendamento al comando rispettivamente dell’83° Gruppo SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) e dell’81° CAE (Centro Addestramento Equipaggi).

La prima solenne cerimonia alla presenza di autorità, colleghi e familiari, si è svolta il 17 settembre, durante la quale si sono avvicendati al comando dell’83° Gruppo SAR, il Maggiore Simone M. (uscente) e il Maggiore Simone A. (subentrante).

Nel suo discorso di commiato, il Maggiore Simone M. ha espresso profonda gratitudine per l’onore di aver guidato l’83° Gruppo, definendo l’incarico il culmine della sua carriera operativa. Ha ringraziato il Comandante di Stormo, i colleghi e l’Associazione “Gente del 15°” per il supporto ricevuto. Con un pensiero speciale ha voluto salutare il Signor Giovanni, presente alla cerimonia con la sua famiglia, simbolo di un soccorso che ha emblematicamente rappresentato il valore e il significato del lavoro del Gruppo. Rivolgendosi al suo successore, ha espresso piena fiducia nelle sue capacità, assicurandogli il proprio sostegno dal nuovo incarico che lo attende all’interno del 15° Stormo.

Il Maggiore Simone A., nel suo discorso di insediamento, ha dichiarato la sua dedizione al comando, basando il suo impegno su tre valori fondamentali: rispetto, fiducia e abnegazione. Ha riconosciuto il valore storico e operativo dell’83° Gruppo, prossimo a celebrare i suoi cento anni, e ha sottolineato l’importanza della coesione e dell’impegno collettivo per continuare a garantire la salvaguardia della vita umana. Ha concluso ringraziando la sua famiglia per il sostegno indispensabile che gli dona.

Il Colonnello Pilota Antonio Viola, Comandante del 15° Stormo, ha presieduto la cerimonia, lodando l’operato del Maggiore Simone M. per la sua professionalità e l’impegno profuso nel corso del suo comando. “Il Maggiore M. ha saputo mantenere alto l’onore e la tradizione dell’83° Gruppo SAR, portando a termine missioni complesse con eccezionale efficacia,” ha dichiarato il Colonnello Viola. “Auguro al Maggiore A. un sincero in bocca al lupo per il nuovo incarico, certo che, con la sua leadership, saprà guidare gli uomini e le donne dell’83° Gruppo verso nuovi importanti traguardi, nel segno della continuità e dell’eccellenza che contraddistinguono il 15° Stormo.

Il Col. Viola, accompagnato dal Magg. A (subentrante) e dal Magg. M (uscente), passa in rassegna lo schieramento
Il Magg. M. passa al Magg. A. il vessillo dell’83° Gruppo
(da sx a dx) Il Magg. Simone A., il Col. Antonio Viola e il Magg. Simone M.
Stretta di mano tra Comandanti
La gioia del passaggio in volo

Il 18 settembre scorso, è stata la volta dell’avvicendamento al comando dell’81° CAE. L’evento ha sancito il passaggio di consegne tra il comandante uscente, Tenente Colonnello Alfredo P., e il comandante subentrante, il Tenente Colonnello Michele M.

Anche questa cerimonia, che ha avuto luogo alla presenza di un’importante rappresentanza del personale del Centro e dei familiari, è stata presieduta dal Comandante del 15° Stormo, Colonnello Pilota Antonio VIOLA.

L’81° C.A.E. svolge un ruolo cruciale nella preparazione e nella standardizzazione del personale dell’Aeronautica Militare, con l’obiettivo di formare equipaggi altamente qualificati per le operazioni di Ricerca e Soccorso (S.A.R.). Le loro missioni sono fondamentali per la salvaguardia della vita umana e per il supporto alla comunità, in particolare durante le emergenze e le calamità naturali.

Il comandante uscente, Alfredo P., ha ringraziato il personale per l’impegno e la professionalità dimostrati durante il suo mandato, sottolineando i risultati raggiunti e l’importanza del lavoro svolto quotidianamente per garantire l’efficacia operativa del Centro.

Il comandante subentrante, Michele M., ha espresso il proprio orgoglio per l’incarico ricevuto, dichiarando di essere pronto a guidare il Centro per affrontare le sfide future, continuando a operare nel solco dell’eccellenza e della dedizione che contraddistinguono il 15° Stormo.

Nel suo intervento conclusivo, il Comandante del 15° Stormo, Colonnello Pilota Antonio VIOLA, ha ringraziato il Ten.Col. Alfredo P, uscente per il suo prezioso contributo e ha augurato un proficuo lavoro al Ten.Col. Michele M., subentrante, ribadendo l’importanza strategica dell’81° C.A.E. per le capacità operative dello Stormo e della Forza Armata.

Il Col. Viola, accompagnato dai comandanti subentrante e uscente, passa in rassegna lo schieramento
Il Ten.Col. Alfredo P. passa il vessillo dell’81° CAE al Ten.Col. Michele M.
(da sx a dx) il Ten.Col. Michele M., il Col. Antonio Viola e il Ten.Col. Alfredo P.
Stretta di mano tra Comandanti

Il 15° Stormo garantisce, 24 ore su 24, ogni singolo giorno dell’anno, la ricerca e il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà , concorrendo, inoltre, ad attività  di pubblica utilità  quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita e il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche complesse, sia di giorno sia di notte.

Dalla sua costituzione a oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato migliaia di persone in pericolo di vita, mentre in estate svolgono anche attività  Antincendio Boschivo (AIB) nell’ambito degli assetti forniti dalla Difesa per questa campagna. Dal 15° Stormo di Cervia, oltre l’82° Centro SAR di Trapani, dipendono, dislocati su tutto il territorio nazionale, anche l’80° Centro SAR di Decimomannu (Cagliari), l’85° Centro SAR di Pratica di Mare (Roma), l’84° Centro SAR di Gioia del Colle (Bari) e l’83° Gruppo SAR, sito proprio su Cervia (Ravenna).

[Fonte: 15° STORMO – SEZIONE PUBBLICA INFORMAZIONE]

[Nota del redattore]

Ho avuto la fortuna ed il piacere di conoscere personalmente i due Comandanti usciti, Alfredo e Simone, durante il recente Trofeo Asti 2025 e posso testimoniare come siano due Ufficiali di impeccabili doti professionali e soprattutto dei leader naturali, attenti al loro personale e al servizio diuturno per il paese. Porgo innanzitutto a loro il mio personale ringraziamento per quello che hanno fatto per i loro rispettivi Gruppo/Centro e con essi all’amato 15° Stormo dell’Aeronautica Militare. Ai neo Comandanti, il Ten.Col. Michele M. e Magg. Simone A., un sincero in bocca al lupo per gli importanti incarichi che sono chiamati ad assolver. A tutti loro, al loro personale e al Col. Viola (che è sempre più vicino al dono dell’ubiquità!), il mio sincero e gridato MAMMAJUT!

PER ME È STATO UN GRANDE ONORE! (di Francesco Sgrenci)

Racconto di una mattinata in visita dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare

Il Capo di SMA e la delegazione AG15 davanti alla Bandiera di Guerra dell’AM

Come alcuni sapranno, oggi (ieri, 15 Settembre n.d.r.) una delegazione dell’AG15 composta dal fondatore dell’Associazione e suo Presidente Onorario Gen. Gianfranco Trinca, dal Presidente Gen. Giacomo De Ponti, dai due Vice Presidenti Col. Antonio Viola (Comandante del 15° Stormo) e Gen. Eugenio Rovazzani e dal sottoscritto, è stata ricevuta dal Generale di Squadra Aerea Antonio Conserva, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica (CaSMA). Per darne informazioni a tutti, ho il piacere e l’onore di raccontare com’è andata al di là dei comunicati istituzionali.

Faccio prima un passo indietro.

Subito dopo l’insediamento del Gen. Conserva, il Presidente dell’AG15 (PAG15) ha inviato, oltre alle congratulazioni per il prestigioso incarico, una richiesta di incontro per una delegazione dell’Associazione. Dopo avere avuto la conferma della disponibilità del CaSMA ad incontrare l’AG15, il Presidente ha predisposto un cofanetto contenente la raccolta dei cinque libri che raccontano la storia del 15° Stormo e del Soccorso Aereo, i “Nec In Somno Quies” (NISQ), e gli ultimi due libri pubblicati dall’Associazione sulla storia del 15° da consegnare al Gen. Antonio Conserva come ricordo del momento.

Così, questa mattina poco prima delle 09.30 ci siamo dati appuntamento davanti al “Palazzo”, tutti in “bella copia” e con l’immancabile distintivo dell’AG15 sul bavero delle giacche; il Comandante di Stormo, naturalmente in uniforme, mostrava lo stemma dell’altra metà dell’Associazione: l’emblema del suo e nostro 15° Stormo.

Alle 09.30 ci viene incontro un incaricato della Segreteria del CaSMA il quale ci chiede se siamo noi la delegazione che ha appuntamento dal Gen. Conserva e con grande entusiasmo rispondiamo “sì! Siamo noi!” e, con lui, passiamo velocemente il cancello. Varcato il solenne ingresso dei “Tre Archi” (quello dove sono riportati i nomi di coloro che sono caduti in pace e in guerra durante l’attività di volo n.d.r.) dello storico e sempre imponente Palazzo Aeronautica, ci fanno accedere alla splendida area di rappresentanza, in attesa di essere accompagnati dal nostro anfitrione. Usciti dalla Sala Italia, percorsi pochi metri lungo il Corridoio d’Onore, ecco che ci viene incontro a salutarci il Gen. Conserva. Finite le presentazioni ci fa accomodare nel suo ufficio dove, appena entrati, rendiamo gli onori alla nostra solenne Bandiera di Guerra, pluridecorata dal 1923 a oggi, merito di tutti gli aviatori che hanno contribuito affinché potesse mostrarsi da padrona nel suo ufficio, custode di tutte le glorie della nostra Arma Azzurra.

Che emozione che ho provato! Dicevo tra me e me, Lei ne ha viste di persone transitare in quest’ufficio e ne ha sentite di decisioni che son state prese tra queste storiche mura.

Al termine dei rituali convenevoli, il Presidente De Ponti e il Presidente Onorario Trinca hanno presentato la nostra Associazione, il perché è nata e il particolare spirito di appartenenza al 15° che lega coloro che sono in servizio attivo con chi è già in congedo.

Il Capo di SMA ha espresso il suo particolare apprezzamento nel sapere che, pur essendo il 15° uno Stormo con sedi su gran parte del territorio nazionale, l’Associazione si impegna a fare da ulteriore “collante” tra chi ne è parte attiva e chi da tempo ha lasciato il servizio attivo.
Stimolato dalle parole del Gen. Trinca sulle aspettative sul futuro del 15°, il Gen. Conserva ha confermato l’attenzione verso il Reparto, rassicurando che il 15° godrà nel futuro prossimo di una grande attenzione e di un’importante rivitalizzazione operativa. Qui mi fermo perché ciò che si è detto deve rimanere tra quelle mura; quello che posso dire è che sono tutte… “Belle Cose”.
In conclusione dell’incontro, il Gen. De Ponti ha donato al CaSMA il pregevole ed apprezzatissimo cofanetto, ricevendo, a nome dell’Associazione, la medaglia personale del Capo di Stato Maggiore.

Siamo passati quindi alle foto di rito accanto alla Bandiera di Guerra (che trovate in calce all’articolo) e ci siamo congedati.

Permettetemi un mio personale giudizio sulla mattinata di oggi, l’emozione ai miei 72 anni suonati, vorrei condividerla con Tutti Voi, soprattutto perché il Presidente ha voluto che io oggi fossi presente e quando, a suo tempo, me lo chiese, gli dissi che ne ero onorato e che avrei – testuali parole – rappresentato tutti i miei colleghi Sottufficiali del 15° Stormo, passato e presente.

Concludo con il dire, come ho aperto questo mio racconto, “PER ME È STATO UN GRANDE ONORE!”

Francesco “Ciccio” Sgrenci

P.S. Mentre scrivo queste due righe mi è arrivato il link dell’ennesimo salvataggio da parte dell’83° di un disperso nell’Appennino Tosco Emiliano. A prova che siamo sempre operativi e che lo saremo sempre di più. (Boccaccia mia statte zitta!)

MAMMAJUT!

Il Gen. De Ponti presenta il cofanetto regalo al Capo di SMA
La decorazione del coperchio del cofanetto
Il Cofanetto nella sua interezza. Visibili le decorazioni superiori e laterali.
L’indice con sommario del contenuto del cofanetto
Il cofanetto aperto e i libri in esso contenuti: i volumi Nec In Somno Quies, dal 1 al 5, Storie Antiche Ricordiamo e Bandiere, Stemmi e Colori
Il Generale Conserva, consegna la medaglia personale del Capo di SMA al PAG15
La medaglia personale del Capo di SMA – recto
La medaglia personale del Capo di SMA – verso

L’Associazione Gente del Quindicesimo ricevuta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare

Un incontro dal grande valore istituzionale e simbolico si è svolto il 15 settembre scorso presso lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, dove il Capo di Stato Maggiore ha ricevuto una delegazione dell’Associazione Gente del Quindicesimo.

A rappresentare l’Associazione erano presenti il Presidente, Gen. D.A. De Ponti, il Presidente onorario Gen. S.A. Trinca, i Vicepresidenti Col. Viola e Gen. B.A. Rovazzani e il Consigliere Lgt. Sgrenci. Una compagine che ben testimonia la vitalità e l’impegno di un sodalizio che da trent’anni custodisce e tramanda la storia e i valori del 15° Stormo.

Il Capo di SMA e la delegazione AG15 davanti alla Bandiera di Guerra dell’AM

Un dono simbolico: la memoria in un raccoglitore

Nel corso dell’incontro, il Presidente De Ponti ha presentato al Capo di Stato Maggiore le finalità e le attività dell’Associazione, sottolineandone il ruolo di ponte tra passato e presente. A suggellare il momento, la consegna di un omaggio altamente rappresentativo: una raccolta completa delle pubblicazioni realizzate negli anni, custodite in un elegante raccoglitore. Un gesto che non solo valorizza il patrimonio documentale dell’Associazione, ma ribadisce l’impegno a conservarne e diffonderne la memoria.

La decorazione del coperchio del cofanetto

Aggiornamenti sul futuro del 15° Stormo

L’atmosfera rilassata ma professionale ha favorito un dialogo costruttivo. La delegazione ha avuto l’opportunità di ricevere aggiornamenti diretti e di grande interesse riguardanti il futuro del 15° Stormo e la flotta di aeromobili in suo possesso.

Il Reparto, noto alla Massima Autorità per la sua storia gloriosa e per l’attuale ruolo operativo, rimane un punto di riferimento non solo per l’Aeronautica Militare, ma anche per tutti coloro che, con il Quindicesimo, hanno condiviso esperienze, impegni e missioni.

Il legame tra Aeronautica e Associazione

L’incontro ha messo ancora una volta in evidenza lo stretto rapporto che unisce l’Aeronautica Militare e l’Associazione Gente del Quindicesimo. Un rapporto fatto di rispetto reciproco, memoria storica e visione condivisa verso le sfide del futuro.

Per l’Associazione, momenti come questo rappresentano non soltanto un’occasione di riconoscimento istituzionale, ma anche un incoraggiamento a proseguire nella propria missione: mantenere viva la tradizione del 15° Stormo e trasmetterne il patrimonio umano e professionale alle nuove generazioni.

Gli elicotteri del 15° Stormo impiegati nella Campagna Antincendi Boschiva della Difesa

Con l’arrivo dell’estate arriva anche puntuale l’emergenza incendi boschivi, aggravata dalla persistenza di alte temperature e la scarsità di precipitazioni. La Campagna Antincendio Boschivo (AIB) del 2025 è ufficialmente iniziata lo scorso 15 giugno e proseguirà fino al 15 ottobre. Data l’estensione del fenomeno e la sua pericolosità, non solo per il patrimonio naturale nazionale ma anche per la popolazione, la Difesa è impegnata attivamente nella prevenzione e nel contrasto degli incendi boschivi. Tale collaborazione si attua attraverso il lavoro sinergico con il Dipartimento della Protezione Civile, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e con tutte le componenti del c.d. Sistema Paese. 

La partecipazione delle Forze Armate è parte di un accordo di collaborazione con la Protezione Civile e prevede l’impiego di numerosi assetti elicotteristici dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica Militare, della Marina Militare e dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU). Per il supporto logistico e operativo, sono stati messi a disposizione diversi aeroporti militari, tra cui Napoli Capodichino, Sigonella e Trapani Birgi.

In totale, la Difesa contribuisce alla campagna con 10 elicotteri dislocati su tutto il territorio nazionale, pronti a intervenire su richiesta per supportare le operazioni antincendio. L’Aeronautica Militare, in particolare, è attivamente coinvolta nella campagna AIB, utilizzando gli elicotteri HH-139 del 15° Stormo, in particolare quelli dell’80° Centro SAR di Decimomannu (CA) e dell’82° Centro SAR di Trapani (TP). Da metà giugno, questi assetti hanno effettuato oltre 40 missioni tra Sicilia e Sardegna, coprendo 7 territori provinciali diversi, con più di 800 lanci d’acqua e circa 600.000 litri sganciati, operando per oltre 60 ore di volo in contesti spesso complessi.

Dal 2018, la capacità AIB è stata integrata nella missione del 15° Stormo, che ha la responsabilità di garantire, 24 ore su 24, la ricerca e il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà. Inoltre, il Reparto partecipa ad attività di pubblica utilità, come la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita e il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche complesse, sia di giorno che di notte.

Dal 15° Stormo, il cui comando è a Cervia, dipendono, oltre ai citati 82° Centro SAR e 80° Centro SAR, l’85° Centro SAR di Pratica di Mare (RM), l’84° Centro SAR di Gioia del Colle (BA), l’83° Gruppo SAR e l’81° Centro Addestramento Equipaggi (CAE), entrambi basati a Cervia (RA).

La Campagna Antincendio Boschivo rappresenta una delle numerose attività in cui le Forze Armate italiane mettono a disposizione della collettività risorse, competenze e tecnologie normalmente impiegate per esigenze operative, ma perfettamente adattabili anche in contesti civili. In particolare, l’Aeronautica Militare, grazie alla propria capacità dual-use sviluppata nel tempo, garantisce quotidianamente operazioni di soccorso, trasporto sanitario d’urgenza e supporto alla popolazione. Questo è un esempio concreto del contributo della Difesa alla sicurezza del Paese, che si manifesta non solo sul piano militare, ma anche nella tutela della popolazione.

[Fonte: https://www.aeronautica.difesa.it/news/campagna-antincendio-boschivo-2025-la-difesa-in-prima-linea-nella-lotta-agli-incendi/]

 

 

Trasporto sanitario urgente da Linosa a Trapani per l’82° Centro SAR

Anche agosto si apre all’insegna dell’impegno a favore della collettività per l’82° Centro SAR (Search And Rescue) del 15° Stormo.

 

Infatti, nella notte tra il 3 e il 4 agosto, l’equipaggio in prontezza operativa è decollato con un elicottero HH-139B dell’Aeronautica Militare dalla base di Trapani-Birgi su ordine del Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE) per effettuare il trasporto sanitario urgente di un uomo di 53 anni in gravi condizioni di salute da Linosa, piccola isola delle Pelagie nel mezzo del Mediterraneo sudoccidentale, all’Ospedale di Trapani per le cure salvavita necessarie.

La missione si è svolta con successo e ha impegnato per circa 4 ore complessive l’equipaggio.

Questo intervento, come ha dimostrato anche il recente premio speciale Stella Maris del Marettimo Film Fest, rinforza – semmai ce ne fosse bisogno – lo stretto rapporto che l’82° Centro SAR ha con le comunità di tutte le isole che punteggiano i mari siciliani.

Bravi!

E Mammajut!

[Foto di repertorio dell’Aeronautica Militare]

 

L’82° chiude luglio 2025 con un soccorso sui Monti delle Madonie

L’avevo scritto il 22 luglio scorso che l’82° Centro SAR era stato sugli scudi e che il mese non era ancora finito.

Luglio alla fine si è chiuso con un intervento in ambiente montano per gli equipaggi dell’82° Centro SAR, i quali sono stati chiamati nel tardo pomeriggio del 28 per soccorrere un escursionista straniero infortunatosi nei pressi della Grotta Grattara, in località Gratteri, sui Monti delle Madonie, in Provincia di Palermo.

L’uomo era impegnato in un’escursione assieme alla sua famiglia quando ha perso l’equilibrio ed è caduto per alcuni metri da un salto di roccia. La caduta, fortunatamente non fatale, ha però causato un grave trauma alla spalla. Il dolore e l’impossibilità di muovere l’articolazione, hanno impedito all’uomo di proseguire, portando i familiari a chiamare il 112, la cui Sala Operativa ha attivato la macchina dei soccorsi, dal 118 al Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (SASS) e da questi, grazie al protocollo esistente con l’Aeronautica Militare, si è arrivati all’esecutivo per l’equipaggio in prontezza operativa sulla base aerea di Trapani-Birgi.

Con l’ordine emesso dal Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) dell’Aeronautica Militare, un elicottero HH-139B dell’82° Centro SAR del 15° Stormo è decollato dall’aeroporto di Trapani-Birgi diretto dapprima all’aeroporto cittadino di Boccadifalco (PA), dove ha imbarcato due tecnici di elisoccorso del SASS, e poi ha proseguito sino al luogo dov’era l’infortunato.

Il terreno impervio ha richiesto che i due tecnici del Soccorso Alpino e l’Aerosoccorritore dell’82° Centro SAR fossero calati al suolo tramite verricello ad alcuni metri dal punto dove si trovava l’uomo ferito.

La stessa morfologia con pareti rocciose e la presenza di alberi ha reso a sua volta impraticabile (per la sicurezza di tutti) il recupero in sito sempre tramite verricello.

Essendo presente una strada provinciale sottostante non troppo lontana  dalla zona d’intervento, i tecnici del SASS, in accordo con l’equipaggio dell’elicottero, dopo aver immobilizzato e imbracato l’infortunato, hanno usato la loro preparazione alpinistica per calarsi sino ad un punto della summenzionata provinciale, dove, nel frattempo, si era posizionata un’ambulanza del 118. Preso in carico il ferito, i sanitari l’hanno trasportato all’ospedale di Cefalù per le cure del caso.

Con la certezza che il soccorso si fosse concluso positivamente, l’equipaggio e l’elicottero HH-139B sono rientrati all’82° dove hanno ripreso la loro prontezza operativa.

L’intervento conferma l’importanza di una eccellente sinergia tra tutte le componenti del sistema di soccorso, che siano esse dirette o indirette, e di come sia fondamentale la collaborazione tra enti e istituzioni, soprattutto per intervenire in contesti operativi e ambientali difficili, e di come le capacità e la professionalità del personale del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare sia un patrimonio non solo della Difesa ma della collettività.

Un grazie è doveroso al IV Reparto Volo della Polizia di Stato, di stanza presso l’Aeroporto di Boccadifalco, per la sempre puntuale collaborazione e disponibilità. Un ben fatto va anche ai Carabinieri e ai volontari della Protezione Civile di Gratteri.

A tutti, come sempre, il nostro Mammajut!

Il cielo prossimo al tramonto dalla cabina di pilotaggio dell’HH139B
Il Copilota dell’equipaggio impegnato nel recupero.
La fase di avvicinamento all’hovering per il verricello assistita dalla radioguida dell’Operatore di Bordo
L’Aerosoccorritore dell’AM viene calato con il verricello

Foto dell’Aeronautica Militare al link: https://x.com/ItalianAirForce/status/1950099319899533735

Soccorso sul Gran Sasso per l’85° Centro SAR

“Era una notte buia e tempestosa sul Corno Piccolo del Gran Sasso”

Potrebbe tranquillamente iniziare così il racconto dell’intervento di soccorso portato a termine dall’85° Centro SAR (Search And Rescue) la notte del 26 luglio scorso, perché era notte ma la luna non c’era ad aiutare, perché le celle temporalesche in movimento verso l’Appennino generavano fulmini in grado di illuminare il cielo all’improvviso.
Un’emergenza lanciata verso le 17 e conclusasi alle prime luci dell’alba del giorno dopo.
Con un preambolo così – ho pensato – ci vuole uno stile più narrativo che giornalistico.
Ma andiamo per gradi.
È il pomeriggio del 26 luglio, quando il primo in cordata di due alpinisti impegnati nell’ascesa lungo la via “Spigolo delle Guide” nel massiccio del Gran Sasso, perde la presa e precipita, strappando anche alcune protezioni, e ferendosi in modo serio agli arti nell’urto con le rocce. Il compagno di scalata, nel tentativo di frenare la caduta si è ustionato le mani nel serrare le corde. Un quadro grave, all’interno del quale, grazie alla loro esperienza, i due sono riusciti ad aiutarsi e a realizzare una sosta d’emergenza in parete e a chiamare i soccorsi.
Il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo si è immediatamente attivato. Tecnici e sanitari si sono imbarcati sull’elicottero del 118 che li ha portati in quota e ha anche tentato l’avvicinamento per il recupero in parete, ma, a causa delle forti raffiche di vento dovute alle condizioni meteorologiche, ha optato per lasciare la squadra di soccorso più in basso, dove avrebbero affrontato una successiva arrampicata lungo l’itinerario e la salita in parete per raggiungere i feriti.
Ricevute queste notizie, senza perdere tempo, il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo ha allertato la catena per richiedere l’intervento dell’Aeronautica Militare, ed il Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico ha preallertato l’equipaggio d’allarme dell’85° Centro di Pratica di Mare.
Ma sono già le 19:30 quando ciò avviene, e in mezz’ora terminerà il turno di prontezza dell’equipaggio iniziato 12 ore prima. Ma tra poco inizierà a fare pure buio: bisogna fare presto!
Così, con l’ordine esecutivo, l’equipaggio fa decollare l’elicottero HH-139B alle 20:00 locali e si dirige velocemente sulla zona di recupero, posta a 7100ft (oltre 2160m) di quota.
Il Capo Equipaggio, dopo la ricognizione, tenta di effettuare l’avvicinamento per il recupero da parete, ma le condizioni del vento, forte e variabile con raffiche di caduta, lo rendono impossibile anche a lui, almeno in quel punto.
Dopo un consulto con l’RCC, il CNSAS e l’equipaggio del turno notturno, consci che il soccorso avrebbe richiesto più tempo, si opta per un rientro a Pratica di Mare per cambio equipaggio. Nel frattempo, la squadra di soccorso a terra cercherà di posizionarsi con il ferito grave in un altro punto.
Il tempo di rientrare, rifornire l’elicottero, ricevere le informazioni con l’equipaggio smontante e il secondo decollo da Pratica di Mare avviene poco dopo la mezzanotte e mezza (00:37L), direzione Corno Piccolo del Gran Sasso. Individuata la squadra nel nuovo punto raggiunto, che resta ancora intorno ai 7000ft (circa 33m in meno), il Capo equipaggio tenta di far avvicinare il suo HH-139 per il recupero, ma il vento imprevedibile e turbolento non consente nemmeno stavolta un recupero sicuro.
Non c’è altra soluzione: la squadra del Soccorso Alpino deve spostarsi ancora se si vuole tentare il recupero del traumatizzato con l’elicottero. E non c’è solo potenzialmente lui da salvare. Celle temporalesche sono in movimento sugli Appennini e c’è il rischio che possano abbattersi anche in zona, mettendo ancora più in difficoltà i tecnici e i sanitari del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo. Equipaggio, RCC e squadre a terra sono concordi: si rifornisce e si riprova.
Dopo il rifornimento all’aeroporto di Pescara e il necessario aggiornamento meteo, l’equipaggio dell’85° stacca le ruote dal suolo alle 03:13L per un nuovo tentativo di recupero nella nuova zona raggiunta dalla squadra di soccorso a 6500Ft.
La luminosità ambientale è praticamente nulla e anche con gli immancabili NVG, i visori notturni, individuare il punto non è semplice.
Lampi improvvisi illuminano l’orizzonte e la prima ricognizione, quella c.d. “alta” non promette bene perché il vento continua a far ballare l’elicottero e la turbolenza costringe a variazioni di potenza ampie, praticamente dalla minima a quasi quella massima al decollo.
L’equipaggio decide di fare anche la ricognizione “bassa” e, dopo alcuni schiaffi di vento, in prossimità del punto i vortici spariscono. Il Capo Equipaggio decide di cogliere l’opportunità e di procedere direttamente all’atterraggio.
Imbarcato il traumatizzato, il medico e l’infermiere, l’HH-139 decolla di nuovo in direzione Pescara, dove consegna alle cure dei sanitari del 118 il traumatizzato. Le squadre del Soccorso Alpino hanno completato il rientro a piedi fino alla località Prati di Tivo, concludendo anche le loro le operazioni attorno all’alba.
Con la consapevolezza e la soddisfazione di aver portato a termine un recupero difficile, l’equipaggio dell’85° può ora prendersi una pausa per una meritata colazione alle prime luci dell’alba.
Terminato il rifornimento, aggiornate le meteo che confermano ancora la presenza di celle temporalesche in rotta, alle 05:14L l’equipaggio fa decollare il suo 139 dall’aeroporto di Pescara per rientrare a “casa” a Pratica di Mare.
Fine
(o quasi)
Le condizioni (e la visibilità) della zona d’atterraggio
Il volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara
Il volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – l’alpinista infortunato
Il volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – i Soccorritori AM e SAS Abruzzo
Il volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – Si scioglie la tensione
Il volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – Si aggiornano i propri cari
Lo sbarco del traumatizzato a Pescara
Lo sbarco del traumatizzato a Pescara – il passaggio di barella
Lo sbarco del traumatizzato a Pescara – Capo equipaggio, Operatore di bordo e personale del 118

La foto dell’Equipaggio col personale di servizio al rientro a Pratica di Mare
C’è molto in questo racconto da evidenziare:
  • il sangue freddo dei due alpinisti che si sono messi in sicurezza e allertato i soccorsi nonostante le ferite;
  • la preparazione e determinazione della squadra del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo che ha superato tratti tecnici complessi e resi ancora più insidiosi dal forte vento nei tratti esposti;
  • la professionalità e la capacità di valutare la situazione degli equipaggi alternatisi, sia nel dettaglio puntuale della zona d’intervento che nel quadro complessivo della situazione, nonché la conoscenza delle performance dell’HH139B e di sfruttarne l’inviluppo di volo.
Per questo, a me sorge istintivamente fare i complimenti a tutti, in particolare ai “Leoni” dell’85° Centro SAR e al loro Comandante, protagonista ai comandi dell’elicottero, perché avrebbero potuto mollare, le condizioni non erano favorevoli e nessuno avrebbe potuto dar loro torto. Però non l’hanno fatto e hanno lavorato sinergicamente con la squadra a terra, con il personale Rescue Coordination Center dell’Aeronautica Militare (che ha svolto i coordinamenti con tutti gli enti coinvolti e supportato il processo decisionale degli equipaggi coinvolti) per cambiare le condizioni e cercare di garantire che l’infortunato potesse ricevere le cure necessarie prima possibile.
Un grazie speciale va al Maggiore Bruno Monteferri, Comandante dell’85° Centro SAR, per avermi fornito non solo le immagini ma anche un resoconto in formato “audible” che ha reso coinvolgente la mia opera di sintesi e racconto.
A tutti: Mammajut!