Quando ti trovi in un punto così difficile da raggiungere…….

 

Il 4 gennaio – giusto due mesi or sono – a Filicudi, in una zona impervia e difficilmente raggiungibile, una donna ferita – Gabriella Lanza – veniva recuperata e trasportata in ospedale, grazie all’intervento di un elicottero HH 139B dell’82° Centro CSAR del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare e di una squadra del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano.

“……per molti sconosciuti, ma per me i miei eroi. Ragazzi grazie, resterete per sempre scolpiti nel mio cuore”

Così Gabriella Lanza ringrazia i suoi soccorritori.

Mammajut

AERONAUTICA MILITARE E CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO (CNSAS) IN ATTIVITÀ ADDESTRATIVA CONGIUNTA

Pochi giorni fà, ” una articolata attività addestrativa congiunta tra l’Aeronautica Militare e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico ha visto coinvolti gli equipaggi dell’82° C/SAR (CombatSearch And Rescue) di Trapani Birgi ed i Tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano provenienti dallestazioni di soccorso alpino “Palermo”, e dalla stazione di soccorso speleologico “Sicilia”.
Scopo principale di tale attività è stato quello di mantenere un ottimale livello di operatività tra gli equipaggi dell’Aeronautica Militare ed i Tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, frequentemente impegnati in operazioni di elisoccorso in ambiente montano ed impervio sia di giorno che di notte.
Gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico, dopo il briefing iniziale con gli equipaggi dell’82° CSAR, si sono addestrati agli imbarchi e sbarchi in hoovering in effetto suolo in punti impervi del territorio, ai rilasci in parete ed agli svincoli dalla parete, alle operazioni di recupero mediante verricello della barella in dotazione ed alla risoluzione di simulati sulle pareti rocciose della Falesia di Salinella (San Vito Lo Capo, Trapani). Alle attività addestrative ha preso parte anche una unità cinofila dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC), con la quale sistematicamente il Soccorso Alpino collabora in caso di ricerca di persone disperse in ambiente montano ed impervio, in base ad uno specifico protocollo operativo.
Grande la professionalità, le capacità operative e l’assoluta disponibilità degli equipaggi dell’82° C/SAR Trapani-Birgi, che si sono alternati nelle attività addestrative.
L’attività si è svolta sotto il Comando e Controllo del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico (FE), nello specifico coordinati dal desk del Rescue Coordination Centre (RCC).
L’evento addestrativo è stato pianificato in base ad un Accordo Tecnico tra il Ministero della Difesa e il CorpoNazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e costituisce un valido ed ottimale esempio di collaborazione tra diverse specializzazioni e competenze del personale impiegato nel campo della ricerca e soccorso in ambiente montano ed impervio.
La disponibilità del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ed il concorso dell’Aeronautica Militare e del IV Reparto Volo della Polizia di Stato, è di fondamentale importanza per soccorrere e salvare la vita degli innumerevoli frequentatori degli ambienti montani ed impervi, in particolar modo in una regione, quale la Sicilia, che pur avendo un territorio interessato quasi totalmente da aree montane ed impervie, a distanza di oltretrent’anni dalla nascita del servizio di elisoccorso 118 in Italia, non si è ancora dotata di un servizio di elisoccorso in modalità SAR, essendo dotata esclusivamente di eliambulanze.
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è il soggetto di riferimento esclusivo per ogni Servizio Sanitario regionale e per le Centrali Operative 118, per la risoluzione di interventi di soccorso di tipo sanitario e da rischio di evoluzione sanitaria in ambiente montano, impervio ed in grotta ed opera sempre in stretto coordinamento con il Servizio Sanitario Nazionale, con il Sistema di Emergenza ed Urgenza delle Regioni, con i servizi di elisoccorso, con le Centrali del Numero Unico di Emergenza.”

Importantissimo anzi fondamentale l’addestramento congiunto di chi assicura in Sicilia le ricerche ed il soccorso in zona montana e località impervie.

Mammajut

STORIE ANTICHE RICORDIAMO DEL 15° STORMO CHE NESSUNO CONOSCE

di Mario Sorino

Giovedì 16 febbraio, presso la Sala Soci della Casa dell’Aviatore, si è svolta la presentazione dell’ultima produzione letteraria dell’Associazione “Gente del 15°”. Da quando, in occasione della celebrazione del cinquantenario dello Stormo avvenuta nel 1985, fu dato alla luce (ossia alle stampe) il primo volume del Nec In Somno Quies, la produzione letteraria ha visto succedersi, con cadenza decennale, i successivi NISQ II (1995), NISQ III (2005) e NISQ IV (2015). 

A tale produzione si sono poi aggiunti i volumi: 

·      HH-3F Pelican. 1977-2014. 37 anni di soccorso dal cielo. Edito nel 2017;

·      Grumman HU-16. Il soccorso aereo sulle ali degli “Albatross”. Edito nel 2021.

Uno dei principali artefici dei due ultimi volumi, ma anche di alcune delle edizioni dei NISQ, è stato l’ex dello Stormo, nonché Presidente Emerito e socio dell’Associazione, Gen. D.A. r Giacomo De Ponti.

Continuando ad alimentare la sua passione per la storia dell’Aeronautica Militare, ed in special modo per quella dello Stormo nel quale ha prestato il suo primo servizio operativo, il Gen. De Ponti ha realizzato, per conto dell’Associazione Gente del 15°, il libro “Storie antiche Ricordiamo del 15° che nessuno conosce” che rappresenta un insostituibile documento storico sullo Stormo dalla sua costituzione fino allo scioglimento, avvenuto l’8 settembre 1943, fino ad accompagnare il lettore alla ricostituzione, nella versione Search and Rescue (SAR), avvenuta il 1° ottobre 1965.

Come detto in premessa ed evidenziato dalla locandina predisposta per l’evento, il 16 febbraio il volume realizzato dal Gen. De Ponti è stato illustrato, presenti il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Gen. S.A. Luca Goretti, i Presidenti delle Associazioni UNUCI, AAA, ANUA, ANFCMAM, ATA, dell’ONFA, del Presidente del Comitato Centenario dell’Aeronautica, del Comandante delle Forze per la Mobilità e il Supporto, dell’Ispettore per la Sicurezza del Volo, del Capo del 5° Reparto SMA, nonché una nutrita rappresentanza di ex dello Stormo e di personale in servizio, fra i quali spiccavano il Comandante di Stormo, i Comandanti dei Gruppi e Centri operativi ed una significativa presenza di Ufficiali e Sottufficiali. Particolarmente gradita e significativa la presenza, fra gli illustri ospiti, del Dott. Silvio Bartolotti, figlio del Serg. Luigi Bartolotti Motorista nel 15° St. Bombardamento e nel 15° St. d’Assalto, e del Gen. B.A. c.a. Giacomo Lanza, Corso Drago III, figlio del SM Umberto Lanza, Motorista nella 186ª SQ. RML e nell’83° Gr. Idro.

Dopo il saluto di benvenuto del Presidente dell’AG 15, Gen. D.A. r Carmine De Luca, è stato il Dott. Gegory Alegi a presentare l’opera del Gen. De Ponti con la quale l’autore intende contribuire e valorizzare la storia e le memorie riportando alla luce alcuni frammenti delle appassionanti vicende del 15° Stormo, costituito nel 1931 nella specialità “Bombardamento” e trasformato successivamente in “Assalto”; combattendo nel secondo conflitto mondiale in entrambi i ruoli, per essere poi sciolto l’8 settembre 1943 e rinascere, nel 1965, nella nuova versione di Reparto del Soccorso Aereo. L’accuratezza dell’opera, ha evidenziato il Dott. Alegi, è dimostrata dall’approfondimento con cui sono state effettuate le ricerche per documentarne i contenuti, producendo anche documenti inediti ed una foltissima serie di foto dei velivoli appartenuti allo Stormo, pubblicando esclusivamente quelle che ritraggono aerei i cui numeri distintivi li rendono inequivocabilmente appartenuti al 15°. Una delle tante particolarità del volume, ha sottolineato il Dott. Alegi, è il ricorso alle lettere dell’acronimo SAR per scegliere le parole che individuano i titoli delle storie riportate. Una tecnica che risale al primo NISQ e che si è ripetuta negli altri volumi a significare il cuore dell’attività operativa del ricostituito 15° Stormo.

Con il suo intervento il Gen. De Ponti ha successivamente illustrato i vari capitoli del volume, soffermandosi sulla notevole ricerca che ha portato alla dettagliata riproduzione dell’araldica che si è succeduta negli anni di vita dello Stormo e su alcune delle più significative storie riportate, e relative ad eventi bellici, che hanno visto protagonisti non pochi Eroi in azioni avvincenti nelle quali il fattore umano emerge quale elemento determinante e delinea la passione, il coraggio e per molti versi l’unicità degli uomini che composero il primo 15° Stormo.

Successivamente è stata la volta dell’editore dell’opera, il Dott. Gherardo Lazzeri della casa editrice LoGisma, di illustrare l’interesse per la pubblicazione del volume e la decisione di renderlo disponibile in commercio, attraverso l’assegnazione dell’ISBN, ritenendo, da esperto del settore, che il libro, pur se dedicato ad un  pubblico di nicchia,  sicuramente desterà l’interesse degli appassionati.

A conclusione degli interventi il Gen. Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, ha preso la parola per esprimere al Gen. De Ponti ed all’Associazione Gente del 15° il suo personale plauso per l’ultima opera letteraria, che consegna alla Storia una ulteriore importante testimonianza dell’operato dell’Aeronautica Militare, proprio nell’anno in cui compie 100 anni, e del 15° Stormo. Stormo per il quale il Capo di SMA ha avuto parole di grande apprezzamento, rimarcando l’importanza e peculiarità dell’attività operativa dedicata non solo al personale di volo della Forza Armata, ma anche alla popolazione civile; evidenziando come, proprio per la particolarità dell’attività che lo Stormo è chiamato a svolgere, può accadere che l’attività operativa di volo si debba svolgere in condizioni marginali che richiedono assoluta professionalità, ma che sottolineano quanto elevata sia l’apprezzamento e la stima di cui lo Stormo gode.

A conclusione e quale ringraziamento al Capo di SMA per le bellissime parole che ha inteso dedicare allo Stormo ed all’Associazione, il moderatore dell’incontro ha lanciato il MAMMJUT che è stato a voce piena gridato da tutti i convenuti.

MAMMAJUT

Cerimonia di collocamento in posizione quadro del 23° Gruppo Volo del 15° Stormo.

di Luigi Ricciardi

Martedì 14 febbraio c. a., presso l’aeroporto militare di Cervia – Pisignano, sede del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, si è svolta la cerimonia della definitiva “Collocazione in posizione quadro del 23° Gruppo Volo”, che era stato ricostituito il 30 ottobre 2018, quale novello Gruppo del 15° Stormo, equipaggiato con i nuovi elicotteri HH-101A “Cesar”.

Nell’ hangar dell’83° Centro, dove ha avuto luogo la cerimonia, alla solenne presenza della bandiera di Guerra del 15° Stormo, hanno partecipato, oltre al personale del Gruppo, una rappresentanza di Ufficiali, Sottufficiali e Civili dello Stormo, nonché i gagliardetti dei Gruppo/Centri ed i labari delle Associazioni d’Arma, tra cui quello dell’”Associazione Gente del 15° Stormo”, sorretto dal Presidente della Sezione di Cervia: Lgt. Mimmo Guerra.

Durante la cerimonia, presieduta dal Comandante del Comando delle Forze per la Mobilità ed il Supporto, Gen. D.A. Enrico Degni, ha effettuato la sua allocuzione il Mag. Simone Moroni, Comandante del 23° Gruppo, che, oltre a ringraziare i “Veltri” di ieri accorsi per essere presenti al saluto, ha elogiato l’operato del proprio personale ricordando le recenti missioni del suo Gruppo, fino agli interventi nell’ambito della crisi sanitaria causata dal Covid 19.

Non da meno il Comandante del 15° Stormo, Col. Andrea Giuseppe Savina, ha ritenuto doveroso ringraziare sia i rappresentanti del “Veltro Club”, sia il personale del 23° Gruppo. I primi per l’eredità d’intenti che hanno saputo trasferire ai componenti del Gruppo attraverso il loro sempre gradito sostegno ed i secondi per il preziosissimo operato sempre svolto con serietà e dedizione, soprattutto nell’attività di trasporto di pazienti in biocontenimento durante il picco del periodo pandemico.

Infine, il Gen. D.A. Enrico Degni, nel prendere la parola, oltre ai saluti agli astanti, ha sottolineato che la chiusura del 23° Gruppo del 15° Stormo si è resa necessaria per concentrare la flotta degli elicotteri Cesar su un’unica base, quella del 9° Stormo di Grazzanise, sia per ottimizzarne le indiscusse capacità operative a supporto delle operazioni del Reparto Incursori dell’A.M., sia per poter disporre di una maggiore efficienza logistica in relazione alla complessa manutenzione dell’elicottero.

Tutti e tre i Comandanti, nei loro discorsi, hanno ringraziato l’Associazione Gente del 15° Stormo che, con il suo operato e l’assidua presenza, continua a fornire un fondamentale supporto di indubbio valore a tutto lo Stormo.

La sobria cerimonia si è conclusa con la fase cruciale, che sicuramente resterà nella memoria di tutti quelli che ne hanno preso parte, in cui l’alfiere, con il Reparto sull’attenti ed il “presentat’arm” del picchetto armato, ha arrotolato sull’asta in posizione orizzontale il gagliardetto del 23° Gruppo e poi lo ha infilato nella custodia che lo trasporterà al museo di Vigna di Valle, dove sarà custodito come simbolo storico.

L’Associazione “Gente del 15°” anche in questa occasione era presente, a voler dare il giusto risalto ad un evento che ha coinvolto il 15° Stormo e la storia centenaria del 23° G.V..

Significative a tal proposito le parole del Generale Degni :  ”…oggi archiviamo un pezzo importante della storia aeronautica, che rimanda al 1918, agli albori dell’impiego del mezzo aereo come strumento bellico. Nell’arco di questi 104 anni, anche se non continuativi, il 23° Gruppo è stato comunque attore dei principali passaggi della nostra storia: dalla costituzione come forza armata indipendente alla 2^ Guerra Mondiale, dalla rinascita agli anni del dividendo della pace, passando attraverso la guerra fredda, per arrivare all’ultima parentesi nel settore del personnel recovery e del supporto alle operazioni speciali. Attraverso la sua storia, ripercorriamo e celebriamo anche quella della nostra Forza Armata, nell’anno del centenario”.

Mammajut

 

82° Centro CSAR Trapani – Trasporto bambino in i.p.v.

 

Il 15 gennaio u.s. è stato effettuato con un elicottero HH-139B dell’82° Centro CSAR dell’Aeronautica Militare il trasporto sanitario d’urgenza di un bimbo di otto mesi, dall’ospedale civico di Palermo all’Ospedale pediatrico San Vincenzo di Taormina.

Come riportato nel comunicato stampa :

“Il trasporto è stato coordinato dal Rescue Coordination Centre (RCC), la struttura operativa del Comando delle Operazioni Aerospaziali che supervisiona e coordina varie tipologie di missioni, tra cui il trasporto sanitario d’urgenza.

Il volo d’urgenza è stato richiesto dalla Prefettura di Trapani a seguito dell’aggravarsi delle condizioni del piccolo paziente di nazionalità camerunense, che era in cura presso l’ospedale di Palermo a seguito del ribaltamento in mare dell’imbarcazione sulla quale si trovava, insieme alla famiglia, diretta verso le coste siciliane dall’Africa.

Una volta giunto a Taormina, intorno alle 19:30, il bimbo è stato trasferito in ambulanza presso l’Ospedale pediatrico San Vincenzo, per ricevere le cure necessarie. L’aeromobile militare ha fatto poi rientro all’aeroporto di Trapani dove ha ripreso il servizio di prontezza operativa.”

 

 

Normale amministrazione, si potrebbe dire; ma non lo è mai quando il trasporto interessa un bambino neonato, specie se  affetto da Covid 19 come in quella circostanza, rendendo così necessario l’applicazione del Protocollo Chimera.

Quindi….. e comunque : Ben Fatto

Pochi giorni dopo perviene la notizia che il bambino è stato dichiarato fuori pericolo dai medici dell’Ospedale di Taormina ed è stato trasportato a Palermo. Con il miglior animo possiamo quindi guardare il video abilmente realizzato dal Reparto con alcuni “spezzoni” ripresi nel corso della missione.

Ma non è tutto: con la massima ammirazione e con l’orgoglio di chi è appartenuto e di chi appartine al 15° Stormo sempre al servizio del Paese, l’Associazione “Gente del 15°”  ha il piacere di riportare di seguito l’apprezzamento espresso dal Comandante della Squadra Aerea Gen. S.A. Alberto Biavati, in occasione della sua recente visita all’82° Centro CSAR di Trapani :

Mammajut

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

La “Gente del 15°” in visita alla mostra “Ali di Carta”.

 

Anche l’Associazione “Gente del 15°” in visita alla mostra “Ali di Carta”.

Il 29 gennaio, giornata di sole ma assai fredda, un gruppetto di appassionati, rigorosamente accompagnati dai loro nipotini, hanno usufruito di un tuffo in acque dal sapore profondamente aeronautico, nella visita guidata alla mostra “Ali di Carta”. Per chi non era mai stato a palazzo A.M. la visita è stata anche l’opportunità di ammirare le splendide sale, ricche di storia aeronautica, seguendo il percorso della mostra allestita al cosiddetto “piano nobile” del Palazzo.

La mostra, ricca di centinaia di locandine, stampe e cartelloni pubblicitari, ha permesso a tutti di “scoprire” legame, sempre forte negli anni, il mondo aeronautico e la cinematografia, a conferma   del fascino del volo che ha sempre  attirato la curiosità e l’attenzione di tutti.

 

 

Alla fine, non poteva mancare uno sguardo curioso ed interessato ad uno dei gioielli di palazzo aeronautica, il “paternoster”, l’acsensore che non si ferma mai, unico sopravvissuto in Italia perfettamente funzionante.

La visita si è quindi conclusa con la proiezione nell’auditorium di un breve filmato sulla realizzazione delle “Ali di Carta” e sul back stage. Dopo poco più di due ore,  tutti a casa: stanchi ma  soddisfatti.

Mammjut

 

 

 

 

 

 

82° Centro CSAR di Trapani – Salvataggio a Filicudi

di ODL

Spesso il salvataggio della vita umana mette a dura prova la professionalità dei soccorritori, specie quando le condizioni ambientali non sono le più favorevoli. E’ quanto accaduto il 4 gennaio u.s., quando l’82° Centro CSAR del 15° Stormo è stato interessato per recuperare a Filicudi (Isole Eolie) una turista ferita  e precipitata da un pendio, nonchè un uomo rimasto bloccato nel tentativo di portare aiuto alla donna.

L’intervento, effettuato congiuntamente con il personale del Soccordo Alpino e Speleologico siciliano (S.A.S.S.) si è concluso nella tarda serata  ma l‘incidente si era  verificato nel pomeriggio, intorno alle 17, quando G.L., 46 anni di Capo d’Orlando, era  scivolata lungo un pendio franoso a picco sul mare nella zona della Montagnola di Capo Graziano, un’area archeologica molto panoramica. Nella caduta la donna, rimaneva seriamente ferita, riportando un trauma toracico e varie contusioni ed escoriazioni ad entrambe le gambe.

Inebitabile  l’allarme e la richiesta di intervento dei soccorsi.

Trattandosi di una zona impervia difficilmente raggiungibile da terra e in condizioni rese ancora più difficili dal sopraggiungere del buio, il Soccorso Alpino richiedeva l’intervento dell’Aeronautica militare.

Sempre in prontezza operativa, decollava immediatamente dall’aeroporto di Trapani Birgi un elicottero HH139B dell’82° Centro Csar che, dopo aver imbarcato due tecnici del S.A.S.S.  all’aeroporto di Palermo Boccadifalco, si dirigeva direttamente a Filicudi.

 

Gli uomini del Soccorso Alpino e l’aerosoccorritore A.M.  venivano verricellati sul posto e raggiungevano la signora ferita, provvedendo ad “imbarellarla” e trasportata a spalle in un un luogo più idoneo al suo recupero. Una volta issata la barella a bordo e provveduto al recupero dell’uomo rimasto bloccato sul pendio scosceso, l’elicottero, dopo aver fatto scendere l’uomo ripasto bloccato in parete sulla piazzola di Filicudi, dirigeva su Boccadifalco, dove ad attendere la donna ferita c’era già pronta un’ambulanza del 118 per il trasferimento in ospedale.

Detta in questi termini, la missione appare come una delle tante missioni di trasporto in ospedale di traumatizzati recuperati in zona impervia. Ma non è andata proprio così e soprattutto non è stata come si suol dire “una passeggiata”.

Per una corretta comprensione delle difficoltà incontrate è opportuno leggere insieme uno stralcio della relazione del 26 gennaio u.s. inoltrata dalla Direzione Regionale del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (C.N.S.A.S./S.A.S.S) :

“Allontanatosi l’elicottero, i tre tecnici iniziavano ad approcciare con la massima tutela il versante, allestendo delle corde fisse per restare in sicurezza. Dopo circa 10 minuti di discesa individuavano l’uomo segnalato dalla Centrale Operativa 118 di Messina. Affrontavano pertanto  discese su corda in un ambiente notevolmente difficile e ricco di pericoli dovuti alla notevole esposizione ed alla presenza di un versante eccezionalmente instabile, il tutto effettuato in orario notturno. Dopo ulteriori 30 minuti di progressione con diversi tratti in arrampicata i tre tecnici riuscivano ad individuare ed a raggiungere la donna ferita.
A tal punto la donna veniva immediatamente messa in sicurezza per evitare che potesse precipitare nella sottostante parete, stante che già gli arti inferiori della stessa penzolavano nel vuoto, successivamente aveva inizio la complessa valutazione delle condizioni sanitarie della donna. Questa risultava essere in stato leggero di ipotermia, semi cosciente. Analizzando l’area risultava precipitata da una parete strapiombante alta circa 20 metri e successivamente era rotolata su un versante inclinato per circa 40 metri con frequenti salti e rotture di pendenza, arrestandosi su un piccolo terrazzo avente larghezza di circa 50 cm con le gambe nel vuoto di un successivo ulteriore salto di alcune decine di metri.
L’aerosoccorritore dell’AM ed i due Tecnici di Elisoccorso del CNSAS procedevano quindi ad immobilizzare la paziente con estrema perizia connessa alle gravissime condizioni sanitarie della
donna, reduce da una importante precipitazione, con evidente trauma cranico, lesioni cutanee alla testa ed in tutto il corpo, sospette fratture costali con compromissione di almeno un polmone, sospette fratture di bacino ed arti inferiori, possibili lesioni alla colonna e sospette lesioni ad organi interni.
Dopo avere trattato ed immobilizzato la donna, questa veniva posizionata sulla barella Everest dotata di tavola spinale e protetta con telo termico.
Stante la morfologia del luogo, sarebbe risultato impossibile per l’elicottero procedere ad un recupero dal suddetto punto senza fare precipitare, sotto l’azione del flusso rotore, una gran quantità di massi instabili, pertanto si concordava di spostare la barella di alcuni metri sino a farla giungere in un punto dove vi fossero minori rischi di fare precipitare ammassi rocciosi. La barella con la
donna quindi veniva spostata di circa dieci metri impiegando oltre un’ora e mezza, anche con l’ausilio di un sistema di corde per facilitarne lo spostamento e tenere la barella in sicurezza. Il tempo intercorso per lo spostamento e la minima distanza fa comprendere l’estrema delicatezza e pericolosità dell’area dove era in corso l’operazione di soccorso.
La barella, una volta trasportata in un punto relativamente più consono, veniva arrestata e si procedeva a contattare l’elicottero, rimasto in stand by presso l’elisuperficie di Filicudi. Veniva effettuata la messa in moto e poco dopo l’elicottero si portava sulla verticale del target. Con una prima operazione al verricello veniva recuperata a bordo dell’elicottero la barella con la donna ferita, con una seconda l’uomo bloccato, e con una terza l’ultimo tecnico con i materiali sanitari e tecnici impiegati. Ultimate le operazioni di recupero, l’elicottero si portava rapidamente all’atterraggio presso l’elisuperficie di Filicudi, dove veniva lasciato l’uomo illeso, e decollava alla volta dell’Aeroporto di Palermo Boccadifalco.
L’elicottero atterrava alle 22.10 circa presso la piazzola del IV Reparto Volo della Polizia di Stato. Si procedeva quindi a trasferire la paziente dall’elicottero all’ambulanza che l’avrebbe trasportata presso l’Ospedale Ingrassia. Dopo un breve debriefing ed avendo completato le operazioni di rifornimento, alle ore 22.55 circa l’elicottero dell’Aeronautica Militare decollava alla volta di Trapani per riprendere la consueta prontezza operativa nazionale. “

Ed oltremodo meritate sono le parole di apprezzamento espresse dal Servizio Regionale Sicilia del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico “….per l’elevatissimo livello di capacità operativa, di professionalità, di dedizione al servizio finalizzato a salvare una vita umana, di tutto l’equipaggio di missione sopra citato e di tutte le strutture che hanno coordinato, favorito e supportato il buon esito di una missione di soccorso estremamente delicata.
Tale equipaggio dell’Aeronautica Militare ed i due Tecnici di Elisoccorso del CNSAS hanno mostrato, pur in una situazione sanitaria eccezionalmente grave ed operando di notte in un ambiente ad altissimo rischio per la propria incolumità, di sapere mettere in atto una attenta pianificazione, di sapere operare con alti standard di sicurezza, frutto non del caso, ma di una costante ed accurata attività addestrativa e di non comuni doti di umanità e di altissimi livelli di professionalità.  

A tale equipe Aeronautica Militare/CNSAS, la Donna recuperata (Gabriella Lanza, 47 anni) deve la propria vita. ” 

Un solo commento raccoglie in se tutto : ben fatto.

Mammajut

 

L’Associazione Gente del 15° presente al Premio Letterario Aerospaziale “Giulio Douhet”

di Luigi Ricciardi


Lo scorso 23 gennaio, nella Sala Baracca della Casa dell’Aviatore in Roma, totalmente gremita ed alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, si è svolta la premiazione della XI^ edizione del Premio Letterario Aerospaziale “Giulio Douhet”.
Il Premio Letterario Aerospaziale “Giulio Douhet”, indetto con apposito bando nel 2022 dal CESMA – Centro Studi Militari Aeronautici dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia, è annoverato tra le più importanti iniziative che l’A. A. A. effettua per la diffusione della cultura aeronautica e dello spazio, in ambito nazionale ed internazionale.
Ma l’XI^ edizione, forse alimentata dall’atmosfera per i preparativi del centenario della F.A., ha superato ogni aspettativa con la partecipazione di ben 59 autori (quasi il doppio delle precedenti edizioni) che hanno presentato dei pregevoli lavori alla selezione di un’apposita commissione di sette esperti, presieduta dal Gen. Stefano Panato.
La selezione da parte della giuria non è stata opera facile ed ha richiesto un notevole impegno per valutare, per ogni libro, l’originalità dell’argomento trattato, la qualità della ricerca, lo spessore letterario ed, infine, la veste tipografica.
Pertanto, come per ogni concorso che si rispetti, la giuria ha ritenuto doveroso che oltre ai primi tre classificati, tra cui assegnare il premio assoluto, fossero anche “menzionati” altri elaborati che, pur non essendo entrati nella rosa finale, erano stati giudicati meritevoli di elogio per la loro pregevole fattura.


Tra questi non poteva non mancare il superbo saggio “GRUMMAN HU-16A” “IL SOCCORSO AEREO SULLE ALI DEGLI ALBATROSS” dei nostri tre autori Giacomo De Ponti, Ottavio Di Lorenzo del Casale ed Enrico Panella, che, nella prefazione del libro, danno voce all’Associazione “Gente del 15°” e con essa, all’unisono, si sono identificati per preservare il ricordo delle macchine, degli equipaggi, e di tutti i componenti dello Stormo che con quei velivoli hanno operato.

Ai tre autori va il nostro plauso per il loro lodevole lavoro che, come Associazione, ci inorgoglisce e rappresenta un chiaro esempio di come si possa divulgare il nostro quotidiano lavoro.


Mammajut

 

Aerocalendario 2023

Il 2023 è l’anno del Centenario e molteplici sono gli eventi che ci accompagneranno per tutto l’anno “in volo verso il futuro”, come sapientemente presentati ed illustrati nel ” Programma Centenario”.  Ma v’è di più.

Non so dove il nostro “artista” trovi il tempo e le energie per realizzare le sue innumerevoli “creature”, ma il risultato è “un colpo d’occhio fantastico”.

 

Aerocalendario 2023 realizzato da Giacomo De Ponti

Non bastava il “Mammajut” riproposto a calendario per l’anno 2023; ha ritenuto opportuno regalarci una ulteriore realizzazione artistica, l’aerocalendario 2023. Ciò per ricordare che nel 2023 oltre agli eventi legati al 15° ed alla Associazione “Gente del 15°  AG15” ve ne sono altri che appartengono alla grande storia aeronautica, come il 90° della Crociera Aerea del Decennale della Centuria Alata di Italo Balbo (1933), al quale evento l’artista ha voluto dedicare, appunto, questo pieghevole.

Se rileggiamo poi “Sorvoliamo Antiche Rotte”, pagine tratte dall’ultima pubblicazione della “Gente del 15”, autore Giacomo De Ponti,  “Storie Antiche Ricordiamo”, riscopriamo che buona parte di quella Centuria era composta di uomini che provenivano dalle Squadriglie Ricognizione Marittima e tre di quegli Atlantici, Cagna, Miglia, Napoli comandarono il 15° Stormo.

Quante radici e quanta storia. Storia che, grazie agli studi ed alle ricerche dell’Autore, attira e cattura per la scoperta e la conoscenza di quel che fu il 15° Stormo prima della sua ricostituzione nell’anno 1965, come Reparto del Soccorso Aereo dell’Aeronautica Militare.

 Mammajut