Salvare Anche nella Riserva

Albano Laziale, 17 aprile 2010.

     Alle ore 18.30, nella Basilica Cattedrale di San Pancrazio Martire, durante la Messa solenne officiata dal Vescovo Mon. Marcello Semeraro, sono stati ordinati due Diaconi Permanenti: Nicola Parisi e Tomaso Antonio Ursini, uno di noi.

L’evento che tocca profondamente l’animo e le coscienze di moltissimi appartenenti alla Gente del 15° merita adeguato approfondimento per comprenderne sia la portata spirituale della funzione, sia lo spessore dell’uomo che è stato chiamato a svolgerla.  Il servizio dei diaconi nella Chiesa è documentato fin dai tempi apostolici.

tomaso e colleghi

Una consolidata tradizione, attestata già da Sant’Ireneo e confluita nella liturgia di ordinazione, ha visto l’inizio del diaconato nell’evento dell’istituzione dei «sette», di cui parlano gli Atti degli Apostoli. Tuttavia, l’istituzione diaconale fu fiorente, nella Chiesa d’Occidente, solo fino al V secolo; poi, per varie ragioni, essa conobbe un lento declino, finendo con il rimanere solo come tappa intermedia per i candidati all’ordinazione sacerdotale.

Dopo un tentativo del Concilio di Trento di rivitalizzare con specifica disposizione il diaconato, fu il Concilio Vaticano II a stabilire che esso potesse “in futuro essere restaurato come grado proprio e permanente della gerarchia ecclesiastica”, costituita in quel tempo dai soli presbiteri e dal loro vescovo. Successivamente Paolo VI stabilì le regole generali per la restaurazione del diaconato permanente nella Chiesa latina e gli elementi essenziali di questa normativa furono recepiti tra le norme del Codice di diritto canonico, promulgato dal papa Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983.

Quali siano oggi le funzioni diaconali lo apprendiamo alla fonte, dal sito del Vaticano:

Il diacono « è maestro, in quanto proclama e illustra la Parola di Dio; è santificatore, in quanto amministra il sacramento del Battesimo, dell’Eucaristia e i Sacramentali, partecipa alla celebrazione della S. Messa, in veste di “ministro del Sangue”, conserva e distribuisce l’Eucarestia; è guida, in quanto è animatore di comunità o settori della vita ecclesiale ». Così il diacono assiste e serve i Vescovi e i presbiteri, che presiedono ogni liturgia, vigilano sulla dottrina e guidano il Popolo di Dio.”

Il nostro amico Tomaso si è dunque fatto carico di un compito così importante ed impegnativo?

Sì lo ha fatto, e non potevamo non aspettarcelo!

Tomaso è nato a Sassari il 25 ottobre del 1959 e milita nel Soccorso Aereo praticamente da quando si è arruolato, per vivere l’entusiasmo degli equipaggi di volo e della manutenzione sempre con grande disponibilità al servizio, accompagnandola con una grande socievolezza e signorilità.

Oggi, raggiunto meritatamente l’apice della carriera, ha collezionato, al suo attivo tantissime ore di volo, e anche se non ama mostrarsi nel raccontarlo, soprattutto ha salvato tante vite ed ha fatto tante altre buone opere nel soccorso aereo. Anche se a non tutte le opere tentate è stato concessa la gioia-premio di vederle raggiungere l’esito positivo desiderato, certo però tutte hanno visto Tomaso fare ogni volta quanto meglio era possibile e di più.

Tutte ci testimoniano i rischi comunque corsi, le fatiche inenarrabili affrontate…in breve ci evocano costantemente alla mente un volto amico fatto di tanta, tanta generosa professionalità.

Evidentemente, “chi nasce tondo non muore quadro” e Tomaso, all’approssimarsi della data prevista per il congedo nel 2011, non poteva restare a guardare. Così con la calma e la determinazione di sempre ha cominciato ad intraprendere un cammino più marcato per dare continuità al significato della sua vita e di quella della sua famiglia. Il “That others may live”, l’“affinchè gli altri possano vivere”1, dopo averlo messo in pratica nel servizio attivo ha voluto fare in modo di poterlo trasporre anche nella quiescenza, per continuare il suo servizio alla comunità. Ma stavolta non rivolgendo la sua opera solo alla sopravvivenza nella vita terrena, bensì e soprattutto in quella ultraterrena, che per i credenti, entrambe costituiscono un unico percorso, il continuum verso la salvezza dei cieli.

Un esempio di Bene da proporre e, trovando forza nella fede, da seguire. Bravo Tomaso!
Siamo tutti con Te.

Gianfranco Trinca


1    E’ il motto dell’ARRS (Aerospace Rescue and Recovery Service) da cui nei primi anni ’80 derivò il nostro Combat SAR. Il servizio è oggi svolto in Italia dal 15°Stormo e dal 9°Stormo, nell’USAF dai “Guardian Angel squadrons” .

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