di Alessio Casile
“L’esecutivo arriva sempre quando meno te lo aspetti.
Era un tranquillo Venerdì sera all’84° Centro SAR di Gioia del Colle. L’equipaggio d’allarme era composto dal Capo equipaggio Magg. Francesco Pastore, dal Secondo pilota Cap. Alessio Casile, dall’Operatore di bordo SM Giuseppe Stano, dall’Aerosoccorritore M1 Daniele Lorenzo Amatulli e dall’Assistente di sanità M.llo Giordano Lacitignola.
La giornata era trascorsa velocemente tra la normale attività addestrativa, pratiche d’ufficio, manutenzione e movimentazione elicotteri. Essendo quasi ora di cena l’equipaggio si apprestava a ordinare i panzerotti che avrebbero mangiato tutti assieme in sala attesa equipaggi.
Proprio al momento di sedersi a tavola arriva il task per una MedEvac di un traumatizzato a bordo della nave mercantile Ulusoy16, battente bandiera turca e situata a circa 5 miglia a largo di Vieste. Da quel momento in poi ogni secondo può essere fatale.
Si corre in sala equipaggiamento: isotermica, giubbetto di sopravvivenza, NVG, borsa portacasco e l’equipaggio è già sull’elicottero pronti a mettere in moto.
L’entusiasmo è alle stelle: è la prima partenza dall’allarme per l’Operatore di Bordo “Peppino” ed anche per Secondo pilota e Aerosoccorritore è la prima missione operativa con questa tipologia di recupero.
Durante la tratta di navigazione si ha il tempo per fare un accurato briefing sulla modalità di recupero: rilascio Ars con barella chiusa, valutazione delle condizioni del traumatizzato, eventuale intervento dell’Assistente di sanità, recupero barella con cavo guida, recupero Ars e dritti alla piazzola ospedaliera di San Giovanni Rotondo.
Una volta giunti in area di operazioni si inizia la ricognizione alta durante la quale si individua quello che sarebbe stato il punto di rilascio e recupero: la “Winch Area” sul balconcino alla destra del ponte di comando.
“Occhio Peppino che il fumo potrebbe darci un po’ di fastidio” dice il Comandante.
“Ma quale fumo Capo, qui l’adrenalina è a 1000!” risponde Peppino.
Si decide di far ruotare la nave per prua opposta al vento, in modo da far fluire il fumo nella direzione opposta rispetto alla posizione di mantenimento hovering. Una volta stabili, si procede al rilascio dell’Aerosoccorritore, il quale comunica via radio le condizioni del traumatizzato: Rescue da Jolly, l’infortunato è cosciente e risponde agli stimoli!
Considerate le condizioni stabili del paziente e il parere positivo dell’Assistente di Sanità si procede col recupero della barella. Sono momenti intensi, concitati, ma tutto l’equipaggio opera in maniera coesa per portare a termine il recupero nella maniera più veloce e precisa possibile. È una questione di fiducia reciproca: gli occhi dell’operatore di bordo guidano la mano del pilota che mantiene l’hovering in maniera stabile, il secondo pilota monitora quota e parametri motore, l’aerosoccorritore mette in tensione la tag-line e stabilizza la barella durante la salita, l’assistente di sanità vincola la barella una volta che il traumatizzato raggiunge la cabina dell’elicottero.
Una volta tutti a bordo l’elicottero si dirige alla piazzola dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, dove riesce ad atterrare in meno di 10 minuti dal termine delle operazioni in mare.
Il paziente può quindi essere affidato alle cure del medico e degli infermieri del 118 già presenti sul luogo.
Un abbraccio comune scioglie tutta la tensione accumulata fino a quel momento, “è il lavoro più bello del mondo!” esclama commosso Peppino Stano.
“Si Peppe, lo è, il privilegio di salvare vite umane”.
Effettuato il rifornimento, la Rescue-IME può ridecollare verso l’aeroporto di Gioia del Colle dove ci attendono i nostri meritati panzerotti.”
La missione di recupero e trasporto del traumatizzato è stata effettuata in data 31 marzo 2023: un meritato “ben fatto” a tutto l’equipaggio.
Mammajut
Congratulazioni e complimenti a tutto l’equipaggio degno erede di chi lo ha preceduto, Mammaiut