Con l’arrivo dell’estate arriva anche puntuale l’emergenza incendi boschivi, aggravata dalla persistenza di alte temperature e la scarsità di precipitazioni. La Campagna Antincendio Boschivo (AIB) del 2025 è ufficialmente iniziata lo scorso 15 giugno e proseguirà fino al 15 ottobre. Data l’estensione del fenomeno e la sua pericolosità, non solo per il patrimonio naturale nazionale ma anche per la popolazione, la Difesa è impegnata attivamente nella prevenzione e nel contrasto degli incendi boschivi. Tale collaborazione si attua attraverso il lavoro sinergico con il Dipartimento della Protezione Civile, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e con tutte le componenti del c.d. Sistema Paese.
La partecipazione delle Forze Armate è parte di un accordo di collaborazione con la Protezione Civile e prevede l’impiego di numerosi assetti elicotteristici dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica Militare, della Marina Militare e dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU). Per il supporto logistico e operativo, sono stati messi a disposizione diversi aeroporti militari, tra cui Napoli Capodichino, Sigonella e Trapani Birgi.
In totale, la Difesa contribuisce alla campagna con 10 elicotteri dislocati su tutto il territorio nazionale, pronti a intervenire su richiesta per supportare le operazioni antincendio. L’Aeronautica Militare, in particolare, è attivamente coinvolta nella campagna AIB, utilizzando gli elicotteri HH-139 del 15° Stormo, in particolare quelli dell’80° Centro SAR di Decimomannu (CA) e dell’82° Centro SAR di Trapani (TP). Da metà giugno, questi assetti hanno effettuato oltre 40 missioni tra Sicilia e Sardegna, coprendo 7 territori provinciali diversi, con più di 800 lanci d’acqua e circa 600.000 litri sganciati, operando per oltre 60 ore di volo in contesti spesso complessi.
Dal 2018, la capacità AIB è stata integrata nella missione del 15° Stormo, che ha la responsabilità di garantire, 24 ore su 24, la ricerca e il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà. Inoltre, il Reparto partecipa ad attività di pubblica utilità, come la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita e il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche complesse, sia di giorno che di notte.
Dal 15° Stormo, il cui comando è a Cervia, dipendono, oltre ai citati 82° Centro SAR e 80° Centro SAR, l’85° Centro SAR di Pratica di Mare (RM), l’84° Centro SAR di Gioia del Colle (BA), l’83° Gruppo SAR e l’81° Centro Addestramento Equipaggi (CAE), entrambi basati a Cervia (RA).
La Campagna Antincendio Boschivo rappresenta una delle numerose attività in cui le Forze Armate italiane mettono a disposizione della collettività risorse, competenze e tecnologie normalmente impiegate per esigenze operative, ma perfettamente adattabili anche in contesti civili. In particolare, l’Aeronautica Militare, grazie alla propria capacità dual-use sviluppata nel tempo, garantisce quotidianamente operazioni di soccorso, trasporto sanitario d’urgenza e supporto alla popolazione. Questo è un esempio concreto del contributo della Difesa alla sicurezza del Paese, che si manifesta non solo sul piano militare, ma anche nella tutela della popolazione.
Anche agosto si apre all’insegna dell’impegno a favore della collettività per l’82° Centro SAR (Search And Rescue) del 15° Stormo.
Infatti, nella notte tra il 3 e il 4 agosto, l’equipaggio in prontezza operativa è decollato con un elicottero HH-139B dell’Aeronautica Militare dalla base di Trapani-Birgi su ordine del Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE) per effettuare il trasporto sanitario urgente di un uomo di 53 anni in gravi condizioni di salute da Linosa, piccola isola delle Pelagie nel mezzo del Mediterraneo sudoccidentale, all’Ospedale di Trapani per le cure salvavita necessarie.
La missione si è svolta con successo e ha impegnato per circa 4 ore complessive l’equipaggio.
Questo intervento, come ha dimostrato anche il recente premio speciale Stella Maris del Marettimo Film Fest, rinforza – semmai ce ne fosse bisogno – lo stretto rapporto che l’82° Centro SAR ha con le comunità di tutte le isole che punteggiano i mari siciliani.
L’avevo scritto il 22 luglio scorso che l’82° Centro SAR era stato sugli scudi e che il mese non era ancora finito.
Luglio alla fine si è chiuso con un intervento in ambiente montano per gli equipaggi dell’82° Centro SAR, i quali sono stati chiamati nel tardo pomeriggio del 28 per soccorrere un escursionista straniero infortunatosi nei pressi della Grotta Grattara, in località Gratteri, sui Monti delle Madonie, in Provincia di Palermo.
L’uomo era impegnato in un’escursione assieme alla sua famiglia quando ha perso l’equilibrio ed è caduto per alcuni metri da un salto di roccia. La caduta, fortunatamente non fatale, ha però causato un grave trauma alla spalla. Il dolore e l’impossibilità di muovere l’articolazione, hanno impedito all’uomo di proseguire, portando i familiari a chiamare il 112, la cui Sala Operativa ha attivato la macchina dei soccorsi, dal 118 al Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (SASS) e da questi, grazie al protocollo esistente con l’Aeronautica Militare, si è arrivati all’esecutivo per l’equipaggio in prontezza operativa sulla base aerea di Trapani-Birgi.
Con l’ordine emesso dal Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) dell’Aeronautica Militare, un elicottero HH-139B dell’82° Centro SAR del 15° Stormo è decollato dall’aeroporto di Trapani-Birgi diretto dapprima all’aeroporto cittadino di Boccadifalco (PA), dove ha imbarcato due tecnici di elisoccorso del SASS, e poi ha proseguito sino al luogo dov’era l’infortunato.
Il terreno impervio ha richiesto che i due tecnici del Soccorso Alpino e l’Aerosoccorritore dell’82° Centro SAR fossero calati al suolo tramite verricello ad alcuni metri dal punto dove si trovava l’uomo ferito.
La stessa morfologia con pareti rocciose e la presenza di alberi ha reso a sua volta impraticabile (per la sicurezza di tutti) il recupero in sito sempre tramite verricello.
Essendo presente una strada provinciale sottostante non troppo lontana dalla zona d’intervento, i tecnici del SASS, in accordo con l’equipaggio dell’elicottero, dopo aver immobilizzato e imbracato l’infortunato, hanno usato la loro preparazione alpinistica per calarsi sino ad un punto della summenzionata provinciale, dove, nel frattempo, si era posizionata un’ambulanza del 118. Preso in carico il ferito, i sanitari l’hanno trasportato all’ospedale di Cefalù per le cure del caso.
Con la certezza che il soccorso si fosse concluso positivamente, l’equipaggio e l’elicottero HH-139B sono rientrati all’82° dove hanno ripreso la loro prontezza operativa.
L’intervento conferma l’importanza di una eccellente sinergia tra tutte le componenti del sistema di soccorso, che siano esse dirette o indirette, e di come sia fondamentale la collaborazione tra enti e istituzioni, soprattutto per intervenire in contesti operativi e ambientali difficili, e di come le capacità e la professionalità del personale del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare sia un patrimonio non solo della Difesa ma della collettività.
Un grazie è doveroso al IV Reparto Volo della Polizia di Stato, di stanza presso l’Aeroporto di Boccadifalco, per la sempre puntuale collaborazione e disponibilità. Un ben fatto va anche ai Carabinieri e ai volontari della Protezione Civile di Gratteri.
A tutti, come sempre, il nostro Mammajut!
Il cielo prossimo al tramonto dalla cabina di pilotaggio dell’HH139BIl Copilota dell’equipaggio impegnato nel recupero.La fase di avvicinamento all’hovering per il verricello assistita dalla radioguida dell’Operatore di BordoL’Aerosoccorritore dell’AM viene calato con il verricello
“Era una notte buia e tempestosa sul Corno Piccolo del Gran Sasso”
Potrebbe tranquillamente iniziare così il racconto dell’intervento di soccorso portato a termine dall’85° Centro SAR (Search And Rescue) la notte del 26 luglio scorso, perché era notte ma la luna non c’era ad aiutare, perché le celle temporalesche in movimento verso l’Appennino generavano fulmini in grado di illuminare il cielo all’improvviso.
Un’emergenza lanciata verso le 17 e conclusasi alle prime luci dell’alba del giorno dopo.
Con un preambolo così – ho pensato – ci vuole uno stile più narrativo che giornalistico.
Ma andiamo per gradi.
È il pomeriggio del 26 luglio, quando il primo in cordata di due alpinisti impegnati nell’ascesa lungo la via “Spigolo delle Guide” nel massiccio del Gran Sasso, perde la presa e precipita, strappando anche alcune protezioni, e ferendosi in modo serio agli arti nell’urto con le rocce. Il compagno di scalata, nel tentativo di frenare la caduta si è ustionato le mani nel serrare le corde. Un quadro grave, all’interno del quale, grazie alla loro esperienza, i due sono riusciti ad aiutarsi e a realizzare una sosta d’emergenza in parete e a chiamare i soccorsi.
Il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo si è immediatamente attivato. Tecnici e sanitari si sono imbarcati sull’elicottero del 118 che li ha portati in quota e ha anche tentato l’avvicinamento per il recupero in parete, ma, a causa delle forti raffiche di vento dovute alle condizioni meteorologiche, ha optato per lasciare la squadra di soccorso più in basso, dove avrebbero affrontato una successiva arrampicata lungo l’itinerario e la salita in parete per raggiungere i feriti.
Ricevute queste notizie, senza perdere tempo, il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo ha allertato la catena per richiedere l’intervento dell’Aeronautica Militare, ed il Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico ha preallertato l’equipaggio d’allarme dell’85° Centro di Pratica di Mare.
Ma sono già le 19:30 quando ciò avviene, e in mezz’ora terminerà il turno di prontezza dell’equipaggio iniziato 12 ore prima. Ma tra poco inizierà a fare pure buio: bisogna fare presto!
Così, con l’ordine esecutivo, l’equipaggio fa decollare l’elicottero HH-139B alle 20:00 locali e si dirige velocemente sulla zona di recupero, posta a 7100ft (oltre 2160m) di quota.
Il Capo Equipaggio, dopo la ricognizione, tenta di effettuare l’avvicinamento per il recupero da parete, ma le condizioni del vento, forte e variabile con raffiche di caduta, lo rendono impossibile anche a lui, almeno in quel punto.
Dopo un consulto con l’RCC, il CNSAS e l’equipaggio del turno notturno, consci che il soccorso avrebbe richiesto più tempo, si opta per un rientro a Pratica di Mare per cambio equipaggio. Nel frattempo, la squadra di soccorso a terra cercherà di posizionarsi con il ferito grave in un altro punto.
Il tempo di rientrare, rifornire l’elicottero, ricevere le informazioni con l’equipaggio smontante e il secondo decollo da Pratica di Mare avviene poco dopo la mezzanotte e mezza (00:37L), direzione Corno Piccolo del Gran Sasso. Individuata la squadra nel nuovo punto raggiunto, che resta ancora intorno ai 7000ft (circa 33m in meno), il Capo equipaggio tenta di far avvicinare il suo HH-139 per il recupero, ma il vento imprevedibile e turbolento non consente nemmeno stavolta un recupero sicuro.
Non c’è altra soluzione: la squadra del Soccorso Alpino deve spostarsi ancora se si vuole tentare il recupero del traumatizzato con l’elicottero. E non c’è solo potenzialmente lui da salvare. Celle temporalesche sono in movimento sugli Appennini e c’è il rischio che possano abbattersi anche in zona, mettendo ancora più in difficoltà i tecnici e i sanitari del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo. Equipaggio, RCC e squadre a terra sono concordi: si rifornisce e si riprova.
Dopo il rifornimento all’aeroporto di Pescara e il necessario aggiornamento meteo, l’equipaggio dell’85° stacca le ruote dal suolo alle 03:13L per un nuovo tentativo di recupero nella nuova zona raggiunta dalla squadra di soccorso a 6500Ft.
La luminosità ambientale è praticamente nulla e anche con gli immancabili NVG, i visori notturni, individuare il punto non è semplice.
Lampi improvvisi illuminano l’orizzonte e la prima ricognizione, quella c.d. “alta” non promette bene perché il vento continua a far ballare l’elicottero e la turbolenza costringe a variazioni di potenza ampie, praticamente dalla minima a quasi quella massima al decollo.
L’equipaggio decide di fare anche la ricognizione “bassa” e, dopo alcuni schiaffi di vento, in prossimità del punto i vortici spariscono. Il Capo Equipaggio decide di cogliere l’opportunità e di procedere direttamente all’atterraggio.
Imbarcato il traumatizzato, il medico e l’infermiere, l’HH-139 decolla di nuovo in direzione Pescara, dove consegna alle cure dei sanitari del 118 il traumatizzato. Le squadre del Soccorso Alpino hanno completato il rientro a piedi fino alla località Prati di Tivo, concludendo anche le loro le operazioni attorno all’alba.
Con la consapevolezza e la soddisfazione di aver portato a termine un recupero difficile, l’equipaggio dell’85° può ora prendersi una pausa per una meritata colazione alle prime luci dell’alba.
Terminato il rifornimento, aggiornate le meteo che confermano ancora la presenza di celle temporalesche in rotta, alle 05:14L l’equipaggio fa decollare il suo 139 dall’aeroporto di Pescara per rientrare a “casa” a Pratica di Mare.
Fine
(o quasi)
Le condizioni (e la visibilità) della zona d’atterraggioIl volo di trasferimento dal Gran Sasso a PescaraIl volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – l’alpinista infortunatoIl volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – i Soccorritori AM e SAS AbruzzoIl volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – Si scioglie la tensioneIl volo di trasferimento dal Gran Sasso a Pescara – Si aggiornano i propri cariLo sbarco del traumatizzato a PescaraLo sbarco del traumatizzato a Pescara – il passaggio di barellaLo sbarco del traumatizzato a Pescara – Capo equipaggio, Operatore di bordo e personale del 118
La foto dell’Equipaggio col personale di servizio al rientro a Pratica di Mare
C’è molto in questo racconto da evidenziare:
il sangue freddo dei due alpinisti che si sono messi in sicurezza e allertato i soccorsi nonostante le ferite;
la preparazione e determinazione della squadra del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo che ha superato tratti tecnici complessi e resi ancora più insidiosi dal forte vento nei tratti esposti;
la professionalità e la capacità di valutare la situazione degli equipaggi alternatisi, sia nel dettaglio puntuale della zona d’intervento che nel quadro complessivo della situazione, nonché la conoscenza delle performance dell’HH139B e di sfruttarne l’inviluppo di volo.
Per questo, a me sorge istintivamente fare i complimenti a tutti, in particolare ai “Leoni” dell’85° Centro SAR e al loro Comandante, protagonista ai comandi dell’elicottero, perché avrebbero potuto mollare, le condizioni non erano favorevoli e nessuno avrebbe potuto dar loro torto. Però non l’hanno fatto e hanno lavorato sinergicamente con la squadra a terra, con il personale Rescue Coordination Center dell’Aeronautica Militare (che ha svolto i coordinamenti con tutti gli enti coinvolti e supportato il processo decisionale degli equipaggi coinvolti) per cambiare le condizioni e cercare di garantire che l’infortunato potesse ricevere le cure necessarie prima possibile.
Un grazie speciale va al Maggiore Bruno Monteferri, Comandante dell’85° Centro SAR, per avermi fornito non solo le immagini ma anche un resoconto in formato “audible” che ha reso coinvolgente la mia opera di sintesi e racconto.
20-21 luglio 2025. Una domenica notte di lavoro ad alta quota per l’85° Centro SAR (Search And Rescue – Ricerca e Soccorso) sui Monti della Laga, per recuperare due escursionisti bloccati dal buio e dall’impossibilità di proseguire in sicurezza a 2400 metri, in località Pizzo di Moscio (provincia di Rieti).
La località è una nota destinazione per gli amanti delle escursioni in montagna e non è nuova a mettere in difficoltà anche i più esperti.
Come sovente accade, data la condizione notturna, la quota e la situazione del terreno, è stato richiesto l’intervento di un elicottero del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, da parte delle autorità locali preposte.
Dopo l’ordine di decollo del Comando Operazioni Aeree dell’Aeronautica Militare, l’equipaggio in prontezza operativa dell’85° è decollato dall’Aeroporto di Pratica di Mare intorno alle 23:30.
Con l’ausilio dei Night Vision Goggles – NVG – i visori notturni in dotazione all’equipaggio, e degli apparati di ricerca installati sull’elicottero HH-139B, i due escursionisti sono stati rapidamente individuati, recuperati e trasportati alla vicina elisuperficie di Amatrice.
Lì era in attesa una squadra di tecnici del CNSAS-Lazio, pronta all’imbarco e ad operare in sinergia con l’equipaggio dell’Aeronautica Militare in caso di necessità, comprendente un soccorritore medico che ha visitato i due escursionisti ed escluso il bisogno di ulteriore assistenza sanitaria.
L’elicottero è quindi rientrato alla base di Pratica di Mare dove l’equipaggio ha ripreso l’attività di prontezza operativa.
Per i Leoni dell’85° Centro SAR il nostro Mammajut!
Il mese non è ancora finito ma l’attività operativa di soccorso per l’82° Centro S.A.R. (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare è già intensa.
Il primo intervento c’è stato il 7 luglio, quando l’82°, su ordine del Comando Operazioni Spaziali dell’AM, un HH-139B è intervenuto per recuperare una donna traumatizzata nella Riserva Naturale dello Zingaro (splendida oasi collocata lungo la costa rocciosa in provincia di Trapani).
I piloti si preparano al decollo
L’equipaggio è decollato alle 16:30 per dirigersi verso il campo sportivo di Castellammare del Golfo, dove ha prelevato il team di 2 specialisti del Soccorso Alpino e Speleologico. Successivamente ha raggiunto la cala della Riserva dello Zingaro dove era situata la traumatizzata, una donna di 28 anni straniera impossibilitata a muoversi.
L’equipaggio imbarca il team CNSAS
Dall’elicottero sono sbarcati i 2 tecnici del CNSAS e l’aerosoccorritore dell’equipaggio dell’AM, che hanno prima immobilizzato e assicurato la gamba della paziente e poi l’hanno fatta salire a bordo a mezzo verricello.
L’HH139B in hovering durante il verricelloIl pilota ai comandi durante il verricelloL’operatore di bordo esegue il verricelloLa paziente viene issata a bordo dell’elicottero
L’elicottero si è quindi diretto nuovamente verso il campo sportivo di Castellammare del Golfo dove ha sbarcato i 2 tecnici e lasciato la paziente alle cure del 118.
L’equipaggio è successivamente rientrato presso la base aerea di Trapani, riprendendo la regolare prontezza SAR nazionale, atterrando alle 17:45, completando tutte le operazioni in poco più di un’ora di volo.
Altro intervento è avvenuto nella notte del 12 luglio, quando un equipaggio dell’82° è intervenuto, anche in questo caso insieme a un team del Soccorso Alpino e Speleologico, per soccorrere una donna traumatizzata e impossibilitata a muoversi nella zona di Piano Battaglia (Parco delle Madonie, in provincia di Palermo),
L’equipaggio è decollato alle 23:00 per dirigersi presso l’aeroporto di Palermo Boccadifalco, dove ha prelevato il team di 2 specialisti del Soccorso Alpino, ridecollando subito dopo per raggiungere la posizione della traumatizzata, una zona impervia a 1900 metri di altitudine.
Dall’elicottero sono sbarcati i 2 tecnici e l’aerosoccorritore dell’equipaggio dell’Aeronautica Militare, che hanno messo in sicurezza la paziente e l’hanno imbarcata a bordo.
L’elicottero, quindi, si è diretto verso Boccadifalco dove ha sbarcato il team del Soccorso Alpino e Speleologico e lasciato la paziente alle cure del 118.
L’equipaggio è successivamente rientrato presso la base aerea di Trapani, riprendendo la regolare prontezza SAR Nazionale, completando tutte le operazioni in tre ore di missione.
L’elicottero a Boccadifalco per l’imbarco del team CNSASLa paziente è imbarcata a bordo
L’affidamento alle cure del 118 della traumatizzata
Dulcis in fundo (si fa per dire!), nelle prime ore della giornata del 15 luglio, c’è stata una richiesta di trasporto sanitario urgente da Favignana (TP) per recuperare una signora anziana rimasta gravemente traumatizzata ad un arto inferiore in seguito ad una caduta.
Il decollo per l’equipaggio è avvenuto alle 04:15, direzione l’isola dell’arcipelago delle Egadi, dove sono stati imbarcati sia la donna infortunata che il personale sanitario che le ha continuato l’assistenza durante il volo verso l’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.
Preparandosi per la missione
All’atterraggio alla struttura ospedaliera, la paziente è stata sbarcata e affidata alle cure del personale sanitario dell’ospedale.
L’elicottero ha quindi riportato a Favignana il personale sanitario, fondamentale primo presidio medico dell’isola, e poi ha fatto rientro alla base aerea di Trapani, alle 04:45 circa, riprendendo la regolare prontezza SAR nazionale.
Che dire? Complimenti a tutto l’82° Centro SAR!
“MAMMAJUT!” ♥
[Per chi non ci conosce]
↓
L’82° Centro SAR di Trapani dipende dal 15° Stormo di Cervia che garantisce, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo inoltre ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita e il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche complesse.
Dal 15° Stormo di Cervia, oltre all’82° Centro SAR di Trapani, dipendono, dislocati su tutto il territorio nazionale, anche l’80° Centro SAR di Decimomannu (Cagliari), l’83° Gruppo Volo SAR, sito su Cervia, l’84° Centro SAR di Gioia del Colle (Bari) e l’85° Centro SAR di Pratica di Mare (Roma).
Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato migliaia di persone in pericolo di vita. Dal 2018 il Reparto ha inoltre acquisito la capacità AIB (Antincendio Boschivo) contribuendo alla prevenzione e alla lotta agli incendi su tutto il territorio nazionale nell’ambito del dispositivo interforze messo in campo dalla Difesa.
Il Soccorso Aereo dell’Aeronautica Militare, con gli equipaggi del 15° Stormo, garantisce, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche marginali.
La Pasqua, quindi, non fa eccezione e nel pomeriggio del 20 aprile scorso, l’equipaggio in prontezza d’allarme dell’82° Centro SAR, ha ricevuto l’ordine di missione dalla Sala Operativa del Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), per recuperare una donna gravemente ferita nella riserva naturale dello Zingaro (TP) (https://www.riservanaturalezingaro.com/)
Intorno alle 16 l’elicottero HH-139B è decollato e, dopo aver imbarcato due operatori del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (SASS) a Castellammare del Golfo, si è diretto in direzione della Riserva dello Zingaro per soccorrere la donna ferita. Trovandosi in una zona impervia che non consentiva l’atterraggio dell’elicottero, il recupero è stato fatto grazie all’utilizzo del verricello di bordo. L’equipaggio ha fatto quindi rotta nuovamente presso il campo sportivo di Castellammare del Golfo dove è atterrato ed ha affidato la donna alle cure del 118.
Poco più di un’ora dopo il decollo, l’equipaggio ha fatto rientro alla base aerea di Trapani-Birgi riprendendo la prontezza per il servizio di ricerca e soccorso nazionale a disposizione della collettività ogni singolo giorno dell’anno.
Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato più di 7500 persone in pericolo di vita. Dal 2018 l’82° Centro ha acquisito la capacità AIB (Antincendio Boschivo) contribuendo alla prevenzione e la lotta agli incendi in Sicilia.
Pronti per il recupero con il verricello.Lo sbarco della donna infortunata
Continua la volata dei Pellicani in moto che anche il 6 Aprile scorso, in occasione dell’ 11^ Edizione del Sicily Biker Party, hanno partecipato insieme a tantissimi altri Biker e moto club all’evento svolto nella splendida cornice del campo di San Nicola ad Erice vetta.
Come di consuetudine, la giornata di domenica è iniziata di buon mattino con il giro in moto tra le vie della città di Trapani, con partenza dalla torre di Ligny (zona portuale della città) dove una ricca colazione e i drink offerti dai Falchi Ericini hanno allietato tutti i Biker presenti.
Innumerevoli sono state le iniziative proposte dal Moto Club Falchi Ericini, spaziando dal free camping alla cena, dalla birra no limits ai vari stand di gilet, tatuaggi, gadget e tanto altro, senza far mancare musica e ragazze immagine per tutti gli amici in moto.
Ci si vede al prossimo incontro!
Nella prestigiosa sede di Palazzo Aeronautica dal 5 aprile fino al 18 maggio 2025 si potrà visitare gratuitamente, ma con prenotazione obbligatoria, la mostra delle opere aerofuturiste del maestro Tulli Crali.
La mostra sarà successivamente ospitata dal Museo AM di Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano (RM) dal 31 maggio al 13 luglio e sarà visitabile alle condizioni di accesso a pagamento del Museo, nelle modalità stabilite qui: https://www.aeronautica.difesa.it/home/storia-e-tradizione/museo-storico/
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