L’Associazione a Leros per la manifestazione “Alle origini del SAR”

Il 5 Settembre 2016 l’Associazione ha raggiunto l’isola di Leros, nel Dodecaneso, per portare in quel lontano lembo di terra nuovamente la presenza della “Gente” del Soccorso.
Come era stato annunciato ai Soci, dal 6 all’11 di Settembre nell’occasione del 70° anniversario della costituzione del Servizio di Soccorso Aereo dell’AM, nella cornice di quella che fu la base aeronavale più importante del Mediterraneo Orientale durante il secondo conflitto mondiale, sono state ricordate le gesta dei nostri avi. Le Squadriglie 147ª, 185ª della Ricognizione Marittima Lontana, con la 11ª Sezione Soccorso in esse incorporata, tutte dell’84° Gruppo, son state rievocate ed i loro uomini sono stati con affetto ricordati, nel corso delle diverse occasioni offerte dalla manifestazione “Alle origini del SAR”[1].

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Segrete Ali Raccolsero

Missione segreta
sotto l’egida della Croce rossa

– di Giacomo De Ponti –


     Il duce trascorse un periodo di prigionia anche a La Maddalena. A Villa Weber egli giunse da Ponza, nel primo pomeriggio del 7 agosto, dopo una burrascosa traversata del Tirreno. Il 28 agosto Mussolini venne trasferito, su un idrovolante recante il contrassegno della Croce Rossa, da La Maddalena a Vigna di Valle, e da qui in auto fino ad Assergi, pochi chilometri dall’Aquila. Soltanto dopo verrà condotto a Campo Imperatore.

Così Renzo De Felice  inizia la ricostruzione delle vicende che videro Mussolini protagonista, più o meno consapevole, subito dopo il 25 luglio, ma non molti sanno che il protagonista “aereo” di quella vicenda è un aeroplano Cant Z 506 S “Airone” ed il suo equipaggio appartenenti al Soccorso Aereo.

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LONTANE RICOGNIZIONI MARITTIME

Episodi di valore di giovani dell’Aviazione Ausiliaria per la Marina nei lontani giorni di Punta Stilo

– di Raffaele Conversano –

Queste pagine raccontano le lontane vicende di un gruppo di giovani piloti della 148a Squadriglia RML (Ricognizione Marittima Lontana) dell’Aviazione Ausiliaria per la Regia Marina, e dei loro equipaggi, nei quaranta giorni di permanenza nella base siciliana di Augusta, quando nel luglio 1940 furono inviati da Vigna di Valle, l’Idroscalo sul lago di Bracciano, per eseguire pattugliamento marittimo tra la Sicilia e la costa libica e cirenaica. Le imprese di cui si resero protagonisti, soprattutto nei giorni di Punta Stilo, testimoniano come, pur nei limiti organizzativi e tecnologici che caratterizzavano in quel momento l’attività bellica e la presenza aerea italiana nel Mediterraneo, la combinazione di abilità, coraggio e fortuna consentì loro di giuocare ed assolvere un ruolo importante nella fase iniziale del confronto tra la giovane Regia Marina e la più esperta Mediterranean Fleet britannica per il dominio del Mediterraneo Centrale, area così vitale per le sorti dei rifornimenti alle truppe italiane schierate nelle nostre colonie africane.

Nel lavoro di ricerca, si è fatto riferimento ai Diari storici delle singole Squadriglie disponibili presso l’Ufficio Storico dell’Aeronautica militare e ai pregevoli testi di Tullio Marcon: Augusta !940-43; Quarant’anni, due idroscali; Ali Marine. Per quanto riguarda la Regia Marina sono stati di grande aiuto il volume di Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare, e i molteplici volumi sulla guerra della Marina italiana negli anni 1940-45 di M. Bragadin. Informazioni e conferme sono state ricavate dal testo MaltaThe Hurricane Years 1940-41di C.Shores, B.Cull, N.Malizia dalla consultazione di Admiralty War Diaries and Reports,  sul Naval-History.Net e del Malta War Diary, Monthly Archives, (http://www.maltagc70.com/).

Ringrazio il Ten. Col. Massimiliano Barlattani dell’Ufficio Storico dell’Aeronautica per l’attento insostituibile supporto ed i suoi collaboratori dell’Ufficio  tutto.

Un grazie  anche gli amici dell’Ufficio Storico della Marina per l’attenta disponibilità a segnalare testi di consultazione.

Le vicende qui descritte fanno parte di un lavoro più complesso, attualmente in atto, di ricostruzione dei momenti più salienti della vita di mio padre Remo come pilota di Idrovolanti, negli anni della Regia Aeronautica ed in quelli dell’Aeronautica Militare.

A questo lavoro non mi sarei accinto senza lo sprone del mio amico carissimo Beppe Arcangeli, dirigente dell’Associazione Trasvolatori Atlantici, appassionato storico dell’aviazione e, soprattutto, figlio d’arte e pilota.

Raffaele Conversano

Roma, settembre 2015


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LONTANE RICOGNIZIONI MARITTIME
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Sofferte Audaci Ricognizioni – La 288ª Squadriglia R.M.L. ricognitori “estremi”

– di Giacomo De Ponti –

  Come molti sanno, le radici del 15° Stormo affondano anche nelle Squadriglie della Ricognizione Marittima Lontana, reparti della Regia Aeronautica impiegati durante il secondo conflitto mondiale nel diretto supporto alle operazioni della Regia Marina.

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Spariamo Accurati Ricordate

L’Aviere Scelto Pietro Bonannini
il mitragliere infallibile della 170ª Squadriglia R.M.L.

– di Giacomo De Ponti –

 Armiere di velivolo plurimotore da R.M.L. partecipava a numerosissime azioni di guerra, dimostrando in ogni circostanza eccezionale sprezzo del pericolo, alto senso del dovere e sereno ardimento. In prossimità di munitissima base nemica in nove cruenti combattimenti sostenuti, abbatteva sette velivoli da caccia.

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Sino Alle Radici

Origini e cronistoria dei reparti della Regia Aeronautica che costituiscono le radici del 15° Stormo

La storia del 15° Stormo, così come lo identifichiamo oggi nella “numerazione”  sua e dei suoi reparti operativi (Gruppi e Squadriglie), richiede di essere rievocata attraverso la storia dei reparti da questi stessi numeri contraddistinti – reparti costituiti a seguito della nascita dell’Aeronautica Militare come Forza Armata – taluni disciolti al termine del secondo conflitto mondiale, altri sopravvissuti o ricostituiti successivamente.

Il 15° rappresenta oggi la sintesi della continuità operativa di reparti che originariamente operarono in diverse specialità; sciolto come unità organica l’8 settembre 1943 e ricostituito il 1° ottobre 1965,  il 15° Stormo è oggi la fusione epica e storica…

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Supremi Atti Rivendichiamo

Il 1° Aviere Antonio Trevigni M.O.V.M. quasi “asso”

La Medaglia d’Oro al Valore Militare

Assalito da numerosi caccia durante un’azione contro unità navali, colpito ad una spalla, con una gamba maciullata da una pallottola esplosiva e l’altra spezzata, incurante dell’atroce dolore per le gravissime ferite, avvinghiato in magnifico slancio alla sua arma, persisteva nel fuoco abbattendo con precise raffiche due caccia avversari.

Rifiutando poi il soccorso che gli volevano portare i compagni di volo, li invitava a non preoccuparsi di lui, ma solo del nemico. Si trascinava quindi al posto di pilotaggio per manifestare al comandante la sua gioia per l’esito del tiro. All’ospedale sopportava con romana fierezza e stoico coraggio la amputazione della gamba dicendosi soltanto fiero e lieto di aver potuto compiere tutto il suo dovere verso la Patria. Cielo del Mediterraneo, 17 agosto 1940”.

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Lo stormo del sacrificio

Dobbiamo ad alcune lettere pubblicate dalla Rivista Aeronautica nell’apposita rubrica che, vogliamo sottolinearlo, è certamente una delle letture più interessanti e miniera di opinioni e suggerimenti in ogni periodico – il riemergere dell’oblio del passato di un episodio sicuramente ignorato non solo dalla massima parte degli italiani di oggi, ma anche da moltissimi che pure sono stati contemporanei dell’avvenimento. Si è trattato in effetti di un episodio che doveva essere strettamente «riservato», il cui segreto è stato custodito abbastanza bene, ma che in seguito, quando se ne sarebbe potuto parlare, è stato trattato in sordina, in linea di massima con imbarazzo o addirittura con ostilità preconcetta.  Esso però non è trascurabile, ha avuto un peso nello svolgimento degli eventi, e quindi merita di essere meglio ricordato mettendo insieme tutti gli elementi disponibili. È necessario avvertire subito che la nostra «ricostruzione» è stata fatta più con mestiere giornalistico, pescando nelle collezioni di periodici e quotidiani, che frugando in archivi che possono conservar traccia di questi eventi. Si tratta perciò di una ricostruzione perfettibile, e saremo grati personalmente, come certamente lo sarà la Rivista che ci ospita, che nuovi dettagli ed opportune rettifiche ci permettano di lumeggiare meglio l’episodio…

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