43esimo Anniversario della ricostituzione dell’82° Centro e Trentennale dell’AG15 (di Adriano Centonze)

La scorsa domenica, 6 Luglio 2025, il personale dell’82° Centro C.S.A.R., insieme alla locale Sezione AG15, hanno organizzato una grande festa per celebrare il 43esimo Anniversario della ricostituzione del Centro e il 30esimo Anniversario della Associazione Gente del Quindicesimo (AG15).

Alla festa la partecipazione è stata a dir poco alta e ha visto numeroso personale in servizio all’82°, tanti Soci della Sezione AG15, oltre ad altri ex appartenenti al Centro, spesso accompagnati dai rispettivi familiari.

Una serata piena di allegria ed emozioni, abbinata con buon cibo preparato e distribuito dal personale dell’82° stesso ed animata da musica dal vivo e finita in dolcezza con le torte offerte dalla Sezione AG15 di Trapani.
Evento riuscitissimo ed apprezzato da tutti, in special modo dagli ex appartenenti, i quali si sono ritrovati indietro nel tempo, quasi non avessero mai lasciato quei luoghi, quelle atmosfere. La condivisione con il personale in servizio di aneddoti ed attività varie, pezzi di storia trascorsi nel periodo della loro permanenza all’82° Centro è stata come una trasfusione di esperienze e vitalità tra generazioni.
Non nascondo la commozione da parte di alcuni dei “pionieri” della ricostituzione.
Con l’occasione è stato consegnato, ai soci presenti, il libro “Bandiere, Stemmi, Distintivi, Colori – Le insegne del 15° Stormo – 1931-2025”.
Un GRAZIE di cuore va al Comandante dell’82° (il Magg. Nicolò NICOLOSI), che ci coinvolge sempre in qualsiasi evento, conviviale e ufficiale ed è sempre disponibile nell’accoglierci.
In questi momenti si percepisce il forte spirito di Corpo e l’attaccamento al reparto, non solo del personale attualmente in servizio ma anche da parte di coloro che hanno servito con i colori dell’82°.
Un immenso GRAZIE a tutto il personale che si è prodigato per l’eccellente riuscita della serata.
Viva l’82° Centro! Viva il 15° Stormo! Mammajut!
(Adriano CENTONZE)
Presidente della Sezione AG15 di Trapani

Trofeo “Asti” 2025

Ho avuto bisogno di un po’ di giorni per riordinare le idee e scrivere la cronaca di quello che – a mio parere – è il più bel momento di incontro e il più caratteristico del 15° Stormo: il Trofeo dedicato alla memoria del Magg. Pilota, Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico alla memoria, Francesco Asti , e -per il suo tramite – a tutti gli amici e colleghi che hanno perso la vita per cercare di salvare quella degli altri, o addestrarsi a farlo.

Ma cos’è il Trofeo Asti?

È una “mini olimpiade”  basata su eventi addestrativi e competizioni sportive tra i Gruppi/Centri del 15° Stormo, i quali inviano un loro equipaggio e un elicottero quali partecipanti. Il Trofeo Asti è un’occasione importante per gli equipaggi di ritrovarsi e confrontarsi, favorendo lo scambio di esperienze e la standardizzazione. Ciò considerando che il 15° Stormo, per la necessità di coprire e raggiungere l’intero territorio nazionale e le zone S.A.R. assegnate all’Italia, è sparso su tutto il territorio della Penisola, isole maggiori comprese.

Ma passiamo alla cronaca.

Presso la sede del 15° Stormo, nella accogliente cornice del territorio romagnolo, dal 9 al 13 giugno scorso, si sono ritrovati e confrontati gli equipaggi dell’80° Centro SAR di Decimomannu, dell’81° Centro Addestramento Equipaggi di Cervia, dell’82° Centro SAR di Trapani, dell’83° Gruppo SAR di Cervia, dell’84° Centro SAR di Gioia del Colle, dell’85° Centro SAR di Pratica di Mare.

Le prove di capacità tecnico-operative predisposte dall’organizzazione hanno previsto:

  • test di teorici sull’HH-139;
  • una navigazione VFR da portare a termine senza l’ausilio dei sistemi di navigazione di bordo ma con l’antico (o classico) bussola e orologio, con riconoscimento dei turning point sul terreno;
  • un verricello di precisione da 60Ft di altezza;
  • la movimentazione e il posizionamento di un carrello AGE con il trattorino;
  • l’imbragatura di un infortunato all’interno di una barella verricellabile.

Tutte le sopraelencate prove sono state valutate sia in termini di tempo che di accuratezza.

Per l’aspetto ludico-sportivo, lavorando con tecniche tipiche del team building, gli equipaggi sono stati impegnati in prove di affiatamento e in un torneo di beach-volley.

Il Trofeo Asti 2025 è stato (ri)vinto dall’83° Gruppo SAR, [nonostante tutto, aggiungerei!] ed è stato premiato da Arturo Asti, il fratello di Francesco a cui è intitolato il Trofeo, che ci segue sempre con amore e gratitudine, suggellando così la simbolica trasmissione della memoria dei colleghi e amici perduti alle nuove generazioni.

Memoria che non ha certo dimenticato il 12° anniversario dell’incidente fatale che, proprio sulla base di Cervia, costò la vita all’Aerosoccorritore Alessandro Musacchio, il “Capo Team”. Con tutto il personale dell’81° e dell’83° raccolto di fronte alla incredibile opera scultorea che ritrae Alessandro, il Comandante di Stormo ha dato il via ad una toccante commemorazione dove i ricordi di chi ha conosciuto, lavorato e condiviso la passione di Alessandro, sono stati raccontati con chi lo conosce solo tramite la scultura a lui dedicata.

Molti sono stati gli occhi lucidi… anche i miei… anche adesso che scrivo.

In tutto questo, vi chiederete, io cosa c’entri.

C’entro perché come appartenente all’AG15, assieme ai Generali Romanini (veterano dei Trofei Asti) e Rovazzani, abbiamo fornito il nostro supporto in qualità di giudici per l’esecuzione delle prove. Inoltre, l’Associazione ha offerto i premi per i primi 3 classificati (e anche all’ultimo!), oltre alla torta della cena conclusiva del Trofeo, durante la quale abbiamo anche festeggiato con i colleghi operativi e gli amici dell’AG15 di Cervia, il nostro trentennale.

Alla fine della cena, il Generale Rovazzani, a nome del Presidente AG15, ha donato al Comandante il 15° Stormo, il Colonnello Antonio Viola, un magnifico Albo d’onore dei decorati al Valor Militare del 15° Stormo Bombardamento terrestre e 15° Stormo d’Assalto (1940-1943) da collezione, realizzato proprio dal nostro Presidente, il Generale Giacomo De Ponti.

In base alla novità introdotta quest’anno che non vede più il vincitore del Trofeo quale organizzatore ma designatore del Gruppo/Centro che lo ospiterà l’anno seguente, l’appuntamento è fissato a Gioia del Colle per l’anno prossimo, dove l’84° Centro SAR farà gli onori di casa.

Chiudo rivolgendomi a tutti gli equipaggi partecipanti, agli organizzatori (e qui una menzione speciale va al Project Officer Jacopo Baldin), a tutti i Soci AG15, a tutto il personale del 15° Stormo e al loro Comandante, ai quali va il mio, il nostro grazie e un meritato plauso, sugellato dal nostro grande e sentito “MAMMAJUT!”

L’equipaggio vincitore
Foto di gruppo a fine attività
Avvicinamento al verricello (Hovering 60Ft)
Il “tocco” dell’Aerosoccorritore sul quadrato bersaglio
Il “tocco” dell’Aerosoccorritore sul quadrato bersaglio
Movimentazione e parcheggio di precisione del carrello tramite trattorino di linea.
Coordinazione di squadra: 82°
Coordinazione di squadra: 85°
Prova di abilità e affiatamento: la pesca della paperella con la maschera oscurata. 84°

Coordinazione di squadra: 81°
Prova di abilità e affiatamento: la pesca della paperella con la maschera oscurata. 81°

Beach Volley Team 80°
Beach Volley Team 82°

Beach Volley Team 84°
Il “veterano” dei Trofei Asti, Il Gen. Romanini con i “suoi” ARS

Cerimonia di chiusura del Trofeo Asti 2025
Cerimonia di chiusura del Trofeo Asti 2025
Il Comandante dell’83° Gruppo consegna una fotografia con le firme dei partecipanti al Gen, Rovazzani quale rappresentante del Presidente AG15
Il Sig. Arturo Asti consegna il Trofeo al Capo Equipaggio dell’83° Gruppo.
La torta celebrativa del Trentennale AG15 e del Trofeo Asti
Il Project Officer del Trofeo Asti 2025, il Cap. Baldin, consegna il premio al Capo Equipaggio dell’84° Centro, terzo classificato.
Il Project Officer del Trofeo Asti 2025, il Cap. Baldin, consegna il premio al Capo Equipaggio dell’82° Centro, secondo classificato.
Il Project Officer del Trofeo Asti 2025, il Cap. Baldin, consegna il premio al Capo Equipaggio dell’83° Gruppo, primo classificato.
La consegna del “cucchiaione di legno” al Capo Equipaggio dell’85° Centro, ultimo classificato da parte del Col. Barone,
La consegna a nome dell’AG15 dell’Albo d’Onore delle Medaglie al Valor Militare del 15° Stormo B.T. e Assalto, al Comandante il 15° Stormo, il Col. Viola, da parte del Presidente AG15 f.f., Gen. Rovazzani.
La consegna a nome dell’AG15 dell’Albo d’Onore delle Medaglie al Valor Militare del 15° Stormo B.T. e Assalto, al Comandante il 15° Stormo, il Col. Viola, da parte del Presidente AG15 f.f., Gen. Rovazzani.
Il bellissimo e toccante memoriale dedicato al “Capo Team” Alessandro Musacchio.

Pilota e schermitore al 15° Stormo

Il Tenente Mattia Antoci, pilota dell’82° Centro SAR del 15° Stormo, conquista la medaglia di bronzo nella quinta prova del Circuito Nazionale Master a Nocera Inferiore.

La kermesse organizzata dalla Polisportiva Ager Nucerinus si è svolta lo scorso 5 e 6 aprile ed ha chiuso il circuito nazionale 2024-2025 dell’Associazione Italiana Master Scherma.

Nella Spada maschile,  categoria over 24, il Tenente Mattia Antoci, iscritto alla Trapani Scherma, si è aggiudicato un meritatissimo terzo posto, portando a casa una medaglia di bronzo che non solo testimonia la sua qualità di schermitore, ma inorgoglisce l’82° Centro SAR tutto per avere tra le sue fila un giovane e valido atleta e collega.

Congratulazioni Mattia! Mammajut!

Quell’uomo venuto da lontano

In occasione del ventennale della scomparsa di San Giovanni Paolo II, il socio Antonio Albanese ha voluto realizzare un video che testimonia le occasioni nelle quali il 15° Stormo ha avuto il privilegio di trasportare il Santo Padre nelle sue visite pastorali in Italia.

Un omaggio a “quell’uomo venuto da lontano” con un collage di contributi di tanti amici e colleghi che hanno condiviso le loro fotografie.

Grazie di cuore a tutti loro ma soprattutto ad Antonio per l’iniziativa.

Buona visione e Mammajut!

UNA VISITA SPECIALE (di Nicolò Nicolosi)

Partiamo dall’antefatto.

La notte del 18 Marzo 2022 un elicottero HH-139 dell’82° Centro SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare di base sull’aeroporto di Trapani, era intervenuto per soccorrere d’urgenza un uomo affetto da grave crisi respiratoria che era sulla nave Sea-Eye4, in navigazione nel Canale di Sicilia.

L’equipaggio d’allarme, dopo aver imbarcato una equipe di due medici, era decollato alle ore 22:45, su ordine del Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), dirigendosi sulla nave che in quel momento si trovava ad oltre 100 miglia (circa 190 km) dalla costa siciliana.

Raggiunta l’imbarcazione, le condizioni meteorologiche in zona erano quasi proibitive. L’equipaggio, infatti, ha dovuto confrontarsi con venti le cui raffiche superavano i 40 nodi (più di 74 km/h) e onde alte più di 5 metri, che innescavano un forte movimento di beccheggio della nave.

Grazie a un ottimo lavoro di coordinamento e mettendo in pratica tutte le competenze acquisite con l’addestramento, l’equipaggio è riuscito a calare l’aerosoccorritore sul ponte della nave, assicurare il paziente nella barella, portarlo a bordo dell’elicottero e trasportarlo d’urgenza all’Ospedale San Antonio Abate di Trapani dove l’uomo ha ricevuto le prime cure.

Missione compiuta.

Ma come sperimentato nel corso degli anni, molte persone a cui l’82° Centro ha salvato la vita sono rimaste profondamente riconoscenti e legati al Reparto. Alcune restano grate anche quando, nonostante lo sforzo profuso, l’esito si rivela purtroppo infausto, trovando la forza di ringraziare comunque per la tempestività e la determinazione con cui siamo soliti intervenire, per aver comunque tentato.

Lo scorso 7 aprile, a poco più di due anni dall’intervento di quella notte, il Sig. George Scharfenberg, professore dell’Università di Ratisbona (Germania), l’uomo soccorso, dopo avercelo manifestato per iscritto, ha realizzato il desiderio di venire a trovare il personale dell’82° Centro SAR ed esprimere direttamente la sua gratitudine all’equipaggio che ha realizzato il suo soccorso e, per il loro tramite, a tutta l’Aeronautica Militare per avergli salvato la vita in una notte davvero buia e tempestosa.

Con le sue emozionanti parole, il Sig. Scharfenberg ha espresso non solo la sua gratitudine ma anche quella di tutta la sua famiglia, in particolare dei suoi 6 nipotini.

Lettera originale integrale Georg Scharfenberg – english

Per tutto il Personale dell’82° Centro, la sua presenza presso il nostro Hangar è motivo di orgoglio, emozione e stimolo per il futuro. Ci ripaga gli sforzi che ciascuno di noi, ogni componente mette in campo per garantire il nobile scopo a cui siamo preposti: la salvaguardia della vita umana e il concorso nella tutela del nostro territorio.
Mammajut!

Trigesimo in memoria del Generale di Squadra Aerea Nello Barale

Trenta giorni dopo morte di una persona cara, si celebra il cosiddetto “trigesimo”, una Santa Messa in ricordo di un defunto. Per chi era legato da una relazione affettiva o l’avesse conosciuto è un momento importante, è l’occasione di poter pregare per lui tutti insieme un’ultima volta, con il pensiero che sia a guardarci e a vegliare su di noi.

E così, il 30 gennaio a Cesena, presso la Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” della Zona Logistica del 15° Stormo, ed il 31 gennaio all’aeroporto militare “Mario De Bernardi” di Pratica di Mare, nella graziosa Cappella aeroportuale, sono state celebrate due Sante Messe in occasione del trigesimo della scomparsa del Generale di Squadra Aerea Nello Barale.

L’Associazione Gente del Quindicesimo (AG15) in primis, il 15° Stormo e quanti avevano avuto il piacere di conoscere ed operare con il Generale Barale, non avevano accettato di non averlo potuto degnamente salutare il 31 dicembre e quindi il saluto è avvenuto nel corso delle due celebrazioni di cui scrivo.

Il Generale Barale, fra i primi provenienti dai Corsi regolari dell’Accademia Aeronautica assegnato all’ala rotante, nel grado di Capitano fu inviato, a metà degli anni ’70 del secolo scorso, insieme al Capitano Leonardo Mazzucco negli USA, a frequentare il corso di abilitazione sull’elicottero anfibio HH3F  presso la US Coast Guard. L’assegnazione dell’HH3F fu un avvenimento assolutamente rivoluzionario per il 15° Stormo e per il Soccorso Aereo in ambito militare e civile e l’ampia attività operativa svolta nei due ambiti, in Patria e nei teatri operativi in Europa, Asia ed Africa, è stata la più concreta dimostrazione di quanto felice fu la scelta di dotare l’AM di tale vettore. Ecco perché noi anziani, appartenenti alle generazioni immediatamente dopo quella del Generale Barale lo abbiamo sempre considerato il capostipite di quanti contribuirono a tracciare ed immortalare una nuova vita per il 15° Stormo. E tale riconoscimento non viene solo dal personale navigante, dai piloti, ma anche da tutto il personale specialista. Del resto il 15° ha fortunatamente la peculiarità di volare in equipaggio e quindi di condividere in toto esperienze, emozioni e, per ciò che attiene all’attività professionale, unità di intenti e di pensieri.

Nello Barale, così come noi anziani eravamo abituati a chiamarlo, aveva insegnato a tutti noi quanto c’era da sapere su quella stupenda macchina che è stata l’HH3F; mise in piedi la struttura didattica, sia con la scuola a terra, sia con la formazione del nucleo di istruttori necessari ad effettuare la numerose abilitazioni per la mole di piloti assegnati allo Stormo in concomitanza con l’arrivo della sostanziosa flotta di HH3F. Ed in tutto ciò non si fece mancare l’attività operativa ed i turni di allarme, tanto da meritare una delle rarissime (e allora ancor di più!) Medaglie di Bronzo al Valor Aeronautico, concesse per l’attività di soccorso alle popolazioni per il terremoto dell’Irpinia e della Basilicata del 1980 (per il 15° Stormo furono solo tre nel corso di 1336 sortite per 1036 ore di volo n.d.r.).

Di seguito la motivazione:

1980 – Medaglia di Bronzo al Valore Aeronautico (interventi di soccorso nel sisma dell’Irpinia e Basilicata)

T.Col. Pil.   Nello  BARALE 

“Capo Equipaggio di un elicottero del 15° Stormo impiegato nell’attività di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto del 23 novembre 1980, con sprezzo del pericolo eseguiva prontamente una missione con altissimo grado di rischio per il trasporto all’ospedale di Napoli di persone estratte dalle macerie di una casa di Calabritto.

L’intervento, effettuato di notte, in zone impervie, in completa assenza di radioassistenza e con atterraggio in uno spazio esiguo e privo di segnalazioni luminose, era reso possibile grazie alla elevatissima efficienza professionale che consentiva una perfetta condotta del volo.

Esempio di altissimo senso del dovere e profonda solidarietà umana.

Calabritto, 26 novembre 1980.

E non pago dell’attività di volo, il Gen. Barale svolse tutti gli incarichi previsti in seno allo Stormo, compreso il Comando dell’85° Gruppo Volo a Ciampino e, quale primo Comandante, dell’83° Centro SAR a Rimini.

Ha lasciato, ma solo fisicamente senza mai abbandonarlo con il cuore, il 15° Stormo nel 1991, dopo averlo comandato per quasi tre
anni. Successivamente, da Capo Ufficio allo Stato Maggiore dell’Aeronautica – IV Reparto, fu l’artefice della versione “Bravo”  (il c.d. Codice B) dell’HH3F, quella che consentì l’ulteriore salto qualitativo e operativo del SAR nel Combat SAR, con il repentino allargamento degli orizzonti e degli impegni nel campo internazionale delle Operazioni Fuori dai Confini Nazionali (OFCN).

Ecco in poche parole – ma ce ne sarebbero volute molte di più -cosa è stato per noi il Generale di Squadra Aerea Nello Barale e non potevamo lasciarlo “partire” senza avergli tributato il nostro estremo saluto con il “Mammajut” che oggi a Pratica di Mare abbiamo urlato a gran voce e che è stato il nostro grazie di cuore per quanto Nello ha fatto per noi.

Ma non potevamo nemmeno andarcene senza aver lasciato un cuscino di fiori al monumento ai nostri Caduti che si trova nel piazzale antistante l’85° Centro SAR. Il momento di raccoglimento è stato dedicato anche al Generale di Divisione Aerea Carmine De Luca, già Presidente della AG15, e a tutti gli amici che hanno chiuso le ali di questa vita terrena per volare nell’infinito blu. Anche a loro abbiamo offerto il nostro Mammajut.

MAMMAJUT! Caro Comandante.

La Messa a Cesena
La Messa a Pratica di Mare
Un momento di preghiera a Pratica di Mare
Il Generale Sorino ricorda Nello Barale
La lettura della Preghiera dell’Aviatore
Foto di gruppo al Monumento ai Caduti dopo la deposizione del cuscino di fiori.

 

P.S. dell’Editore

Grazie di cuore al Generale Mario Sorino, non solo per questo articolo, ma soprattutto per il ricordo che ha condiviso con noi durante la funzione liturgica a Pratica di Mare, ricordo che gli ha inumidito gli occhi e stretto un nodo in gola.

Grazie anche ad Ernesto Ganapini e a Domenico Guerra per i loro contributi dalla celebrazione di Cesena.

Infine, desidero qui ringraziare Don Pierpaolo Oddo e Don Marco Galanti, rispettivamente i Cappellani degli aeroporti di Pratica di Mare e di Cervia, per aver celebrato le Messe e per le sentite parole da loro pronunciate. Sebbene non derivate da una conoscenza diretta ma ispirate dai racconti e dalle memorie di chi ha conosciuto il Generale Barale, la loro sensibilità cristiana ha cristallizzato parole particolarmente toccanti, sia nel ricordarne la vita ed una carriera d’eccezione, sia nel comprenderne in pieno la passione, lo spirito di servizio ed il senso del dovere che lo hanno caratterizzato e che devono essere di esempio alle donne e agli uomini che sono chiamati quotidianamente a portarne avanti la memoria, attraverso la missione del 15°Stormo, e che hanno “il privilegio di salvare vite”.

(Leonardo Barone)

Chi non muore si rivede! 1° Raduno 46° Centro Protezione Civile

40 anni sono proprio tanti.

Eh… sì… se ci volgiamo indietro e cerchiamo di fare un riassunto di ciò che è stata la nostra vita negli ultimi 40 anni, ci rendiamo conto che è pressoché impossibile narrarlo. Un’enciclopedia non sarebbe sufficiente.

C’è chi afferma che la vita sia come un romanzo, con un inizio, lo sviluppo, il climax e la conclusione e che solo quando si va in pensione ci si accorga che stia iniziando proprio l’ultima parte del romanzo stesso, quella più breve, che conduce alle ultime pagine, quelle non numerate.

In questa fase della vita esistono dei momenti che ti fanno piacevolmente rivivere le esperienze passate e che, grazie alla saggezza che portano le rughe ed i capelli bianchi e la consapevolezza della fuggevolezza del tempo, vorresti assaporare lentamente, come fa un bimbo che gusta a piccoli morsi le patatine per “farle durare di più”.

Una di queste esperienze l’ho vissuta il 23 novembre 2024, quando si è svolto, a Ciampino, il 1° Raduno del 46° Centro Protezione Civile, in occasione del 40° anniversario della sua costituzione.

I più giovani probabilmente non sanno che dal 1984 al 1988 al 15° Stormo (allora a Ciampino) vennero assegnati 4 velivoli Canadair CL215. Fu una tappa fondamentale per il sistema paese, perché permise di mettere le basi del know-how nel settore del servizio di Antincendio Boschivo, tuttora operante.

Fra i piloti, “catapultati” a Ciampino da mezza Italia, solo due, provenienti dalla 46a Brigata Aerea di Pisa, avevano esperienza di Antincendio (A/I) boschivo, avendo già volato con il G222 MAFFS (Modular Airborne FireFighting System). Tutti gli altri provenivano dalle più diverse linee e con migliaia di ore di volo sulle spalle: chi era stato istruttore a Latina – su SF260AM – o a Galatina (LE) – su MB-326 e/o 339 – o ad Amendola (FG) – su Fiat G91T; chi pilota da caccia – su F104; chi cacciabombardiere – su G91Y; chi pilota di Squadriglia SAR – su elicottero AB212 – e collegamenti – su S208 e P166, chi pilota Antisom  – su Breguet 1150 Atlantic – e chi pilota di Radiomisure – su PD808.

Fra gli Specialisti, anch’essi di provata esperienza, vi erano dei marescialloni “de’ artri tempi”, gente che aveva volato col Cant Z, il Grumman HU-16, il Dakota.

I motoristi riuscivano a fare “ad orecchio” la diagnosi di un motore stellare a 18 cilindri, i montatori si portavano a bordo “la cassetta dei ferri” con l’immancabile filo di ferro.

Tutti, in comune, avevano una cosa: la tuta da volo scolorita e gli scarponcini fuori ordinanza.

E poi… c’ero io.

Un pesce fuori dall’acqua, giovane Tenente, zero esperienza da pilota di Reparto, tuta da volo che ancora puzzava di naftalina e prima assegnazione: 15° Stormo – 46° CPC.

Appena arrivato a Ciampino, nel 1984 e nel mezzo della transizione sul Canadair  dei vecchi “manici”, mi misero in coda (ovviamente!) e nel frattempo, per evitare di farmi stare fermo:  “Vai a fare l’abilitazione sugli elicotteri a Frosinone “ – mi dissero – “può sempre servire”.

Tornato da Frosinone, in piena prima campagna A/I boschivo: “Fai l’abilitazione sull’HH3F” – mi ridissero – “ può sempre servire”.

Finita la campagna A/I estiva e l’abilitazione sull’HH3F… “vai a Guidonia a farti un po’ di esperienza sul Piaggione” (il P166 n.d.r.) – mi dissero – “ può sempre servire”.

Insomma, fino a dicembre del 1984 del Canadair sentii solo il rumore, ma anche quello, a dire il vero, mi servì.

Il 1985 fu un’altra storia.

Iniziai a fare la faticosa transizione sul CL215, contrastando lo scetticismo degli anziani che sostenevano “Er Cielle nun è n’aereo pe’ ragazzini…”, ma nel frattempo irrobustii le mie ossa svolazzando per tutta l’Italia con il P166 e il S208 in supporto alla 615a Squadriglia del mitico Nevio Lorenzoni.

Fu un soffio…

Il 31 dicembre del 1987, quando ormai il meccanismo era lubrificato e scorrevole, ci chiusero. Tutti venimmo riassegnati e, a parte qualche flebile tentativo di rivedersi negli anni immediatamente successivi, inesorabilmente ci disperdemmo.

Ritrovarsi qui, dopo 40 anni da quel 1984 non può non suscitare emozioni.

Ci si riconosce subito nonostante il tempo ci abbia cambiati nell’aspetto, con i fisici non più atletici, calvizie, canizie e sovrappesi à gogo, qualche ruga in più e gli immancabili occhiali da vista.

C’è anche chi calza “l’Amplifon”.

Gli occhi lucidi di qualcuno, che smaschera una malcelata emozione, mi ricordano quelli che da bambino aveva mia nonna quando l’andavo a trovare al paese. Ed in effetti più di qualcuno ha l’età della mia nonna di allora.

Le voci però sono le stesse. Stessi timbri, stessi accenti.

Così come gli atteggiamenti ed il portamento.

È bello però sentirli chiacchierare, raccontare e ricordare aneddoti, riiniziare gli sfottò reciproci come se ci fossimo lasciati l’altro ieri.

“Ti ricordi quella volta che…” è la domanda ricorrente.

“Arbanè!” – uno mi chiede – “quanti figli hai?”

Alla mia risposta “3” non nasconde un senso di sorpresa.

“Ma quanti anni so’ passati?” – replica – quasi come se il conteggio del tempo passato si misurasse col numero dei figli e non col calendario.

Siamo presenti però tutti o “quasi” tutti.

Mancano solo i pochi che abitano troppo lontano e che, a causa dell’età, hanno avuto difficoltà a spostarsi.

Ma mancano soprattutto i molti che hanno già spiccato l’ultimo volo e la cui assenza è la dimostrazione che “chi non muore si rivede”.

Antonio Albanese

Foto di gruppo del 46° CPC
Altra foto “storica” del personale del 46° CPC

Foto di gruppo dei radunisti

La tavolata
La torta celebrativa
Sgancio acqua del CL215
Portachiavi e adesivo ricordo
L’autore dell’articolo con il cappellino del Raduno

Ricordando il Generale Barale (di Domenico Guerra)

Ho avuto l’onore di avere il Generale Nello Barale come mio primo Comandante di Gruppo al mio arrivo a Rimini nell’agosto 1980.

Ricordo che quando non c’era attività di volo e lui non era impegnato riuniva il Gruppo e ci faceva dei briefing inerenti l’allora giovane HH-3F, macchina da poco presa in forza dallo Stormo.
In seguito, da Comandante di Stormo, quando veniva in visita all’83° si soffermava a parlare con noi, ricordando vari episodi vissuti insieme al Gruppo.
Ho avuto anche l’onore di fare con lui l’ultimo volo con l’HH3F nell’estate del 2013 a Cervia presso lo Stormo, ricordo anche che, pur se non lo dava a vedere, era emozionato, ma dopo pochi minuti di volo la sua sicurezza era quella di sempre, come se non avesse mai smesso di volare.
Cieli Blu Comandante.
(Il Gen. S.A. Nello Barale ai comandi dell’HH-3F)
(Il Generale Barale – al centro – con l’equipaggio dell’83° Gruppo S.A.R. al termine del suo ultimo volo su HH-3F. L’autore del racconto, il Lgt. Guerra è alla sua destra, mentre alla sua sinistra c’è il Magg. Nanni. Chiudono a destra nella foto il Lgt. Squillante e a sinistra il M.llo 1^ Cl. Berluti)

Ciao Nello (di Mario Sorino)

Oggi, 31 dicembre 2024, è venuto a mancare uno di noi.

Oggi è venuto a mancare il Gen. S.A. c.a. Nello Barale.

Oggi è venuto a mancare uno speciale di noi.

Per tutti gli anziani come me è sempre stato semplicemente Nello, ed era così che veniva chiamato e riconosciuto. Nello non era speciale in quanto tale, siamo tutti uomini e donne normali, Nello era speciale per noi, per quello che era stato e per quello che rappresentava. Nello era l’HH3F. Insieme a Leonardo Mazzucco, verso la fine degli anni ’70 andò negli USA, presso la Coast Guard, per la transizione sul nuovo elicottero che l’AM stava per acquistare e quando tornarono i due furono i capostipiti della lunga fila di piloti che avrebbero fatto la transizione sull’HH3F. Dopo aver svolto gli incarichi al Gruppo di volo, Nello ha anche comandato il 15° Stormo. Ecco perché Nello è stato una colonna portante dello Stormo ed ecco perché oggi tutti quelli che hanno avuto l’onore di conoscerlo lo piangono. Piangono il Comandante e piangono anche l’uomo e l’amico.

Oggi non è un giorno di festa per noi del 15°, oggi è un giorno triste.

Vai e vola nel paradiso dei piloti caro Comandante.
Mammajut

L’82° Centro C.S.A.R. cambia il suo emblema!

Lo scorso 17 dicembre ha rappresentato una giornata storica per gli uomini e le donne dell’82° Centro S.A.R. (Search And Rescue), operativi ed ex, i quali, in una assolata mattinata trapanese, si sono stretti attorno al Comandante del Centro, il Magg. Nicolò Nicolosi per salutare i loro “Titti e Silvestro” e scoprire il nuovo emblema che contraddistinguerà d’ora in avanti l’82° Centro e il suo Personale.
All’evento, oltre a tutto il personale in servizio dell’82° Centro, hanno preso parte il Comandante del 15° Stormo di Cervia, Col. Antonio Viola, il Comandante del 37° Stormo di Trapani, Col. Daniele Mastroberti, il Vescovo di Trapani S.E.R. Pietro Maria Fragnelli, i rappresentanti della Prefettura di Trapani, dei comuni di Marsala, Trapani, Paceco e Misiliscemi, oltre a rappresentanti di Enti e Comandi delle altre Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato.
Come già detto, una nutrita partecipazione del personale in congedo, gli “ex” dell’82°, ha testimoniato e sottolineato con la loro presenza la continuità nel tempo di chi, con dedizione, competenza, passione e professionalità, ha prestato servizio a salvaguardia della vita umana con Titti e Silvestro sull’uniforme.

Il Magg. Nicolosi, insieme al Colonnello Viola, ha provveduto a “svelare”, prima a parole e poi fisicamente, il nuovo emblema di Reparto, ripercorrendo la storia e le gesta dell’82° Centro sin dalla sua costituzione, avvenuta esattamente cento anni fa, nell’Aprile del 1924, quando l’82° Gruppo Idrovolanti fu costituito nell’Idroscalo di Taranto. Sciolto dopo la fine del Secondo Conflitto mondiale, l’82° è stato ricostituito sull’aeroporto di Trapani Birgi nel 1982. Da allora, quindi per più di quarant’anni, ha esposto l’emblema raffigurante il canarino Titti che soccorre Gatto Silvestro in mare.
Il nuovo emblema affonda le sue radici su quello storico dell’82° Gruppo Idrovolanti, con l’airone cenerino in picchiata su uno sfondo circolare rosso (che simboleggia il sole) dinanzi alla luna decrescente, a rievocare il giorno e la notte, simboli dell’operato dell’82° Centro che è pronto ad intervenire 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità. Completa il nuovo emblema il motto del Centro, anch’esso ripreso dalla storia dal Gruppo Idrovolanti, “Amor Addidit” ossia l’amore e la passione che da sempre gli appartenenti all’82° mettono nel compimento del loro servizio verso il prossimo.

L’amore e l’attaccamento per Titti e Silvestro erano palpabili ma lo erano anche la gioia e l’apprezzamento per il nuovo emblema che porta in sé tutta la storia, anche recente dell’82° Centro con quella silhouette di una palma a ricordare il call sign che per tanti anni ha contraddistinto le missioni di volo del Centro, prima dell’attuale nominativo Jedi.
Complimenti al personale dell’82°, agli ex dell’AG15 che hanno donato il nuovo stendardo e che si sono stretti a loro  e al Magg. Nicolosi che ha l’onore di guidarli nel solco di una tradizione gloriosa verso nuovi traguardi. Viva l’82° Centro, viva il 15° Stormo e la Gente del Quindicesimo! MAMMAJUT!