La Bandiera di Guerra del 15° Stormo e le sue decorazioni al Valore ad essa tributate

Il 3 aprile 1937 in una cerimonia a Roma al Vittoriano, alla presenza del Capo del Governo Benito Mussolini e delle più alte autorità civili e militari, il Re Imperatore Vittorio Emanuele III consegnò al Comandante lo Stormo, Colonnello Stefano Cagna, la Bandiera di guerra. Questi rientrò a Castel Benito, in Libia dove era schierato il reparto, il giorno 9 aprile, scortato dal Comandante del XLVII Gruppo e da tre equipaggi al completo. Il 21 aprile, in occasione del Natale di Roma, venne ufficialmente presentata la Bandiera dello Stormo ai suoi equipaggi schierati dinanzi agli apparecchi ed alla presenza del Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, Governatore della Libia.

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PERCHE’ IL MONDO AERONAUTICO “MONTA” ALLA SINISTRA

di Giacomo De Ponti

Riflettiamo un po’ su questo: da sempre siamo abituati a “montare” (non a caso, come si vedrà ho usato questo verbo…) su di un aereo dalla parte sinistra della sua fusoliera, sino al punto che lo abbiamo ormai assimilato come un comportamento naturale. Con le dovute eccezioni per taluni elicotteri il cui accesso avviene da portelloni aperti a destra (HH-3F ad esempio), perché ha prevalso l’uso di salire a bordo solo da questo lato e non dall’altro o da entrambi? Iniziamo dicendo, per chiarezza di riferimenti spaziali, che il “lato sinistro” di un aeromobile, come pure di una nave e di un cavallo… viene definito tenendo lo sguardo rivolto alla prua, con la coda o poppa alle spalle.

Imbarco a sinistra su due aeroplani di ultima generazione: un Airbus A380 ed  un F35 Joint Strike Fighter

Con questa premessa e con un po’ di conoscenza delle origini dell’aviazione e delle consuetudini ad esse associate, che di seguito rievocheremo, verrà semplice trovare la spiegazione a questa pratica che, immutata, si trasporta nel tempo.

E’ noto che il mondo aeronautico “moderno”, quello dei “velivoli” come ebbe a battezzarli il Vate D’Annunzio[1], nasce agli albori del XX secolo,


[1] Il Vate, paladino dell’aviazione italiana, introdusse il vocabolo come neologismo dedotto dal mondo classico per definire la “macchina volante” nel romanzo Forse che sì forse che no: “Ora v’è un vocabolo di aurea latinità – velivolus, velivolo – consacrato da Ovidio, da Virgilio, registrato anche nel nostro dizionario; il quale ne spiega così la significazione: “che va e par volare con le vele. La parola è leggera, fluida, rapida; non imbroglia la lingua e non allega i denti; di facile pronunzia, avendo una certa somiglianza fònica col comune veicolo, può essere adottata dai colti e dagli incolti. Pur essendo classica, esprime con mirabile proprietà l’essenza e il movimento del congegno novissimo.”


in un contesto permeato dalle culture marinare e della cavalleria[2]; ad alcune delle peculiari caratteristiche che contraddistinguono i “sistemi operativi” di queste due aree, navi e cavalli, vanno ricondotte le influenze sul costume di entrare ed uscire da un aeroplano dalla sua parte sinistra.

Il primo riferimento lo si trova in antiche pratiche navali, dove il lato sinistro, detto “port side” (o lato del porto, mentre il lato destro è detto starboard side[3]) era quello di attracco per lo sbarco e l’imbarco di passeggeri e merci, determinato dal fatto che il timone era posizionato nella parte desra della poppa; per proteggerlo nelle manovre di approdo, l’imbarcazione si avvicinava quindi alle banchine dal lato sinistro. Oggi le navi approdano indifferentemente a sinistra ed a destra, ma la terminologia si è mantenuta nel tempo.


[2] Nel 1909, il Tenente di Vascello Mario Calderara fu il primo allievo della prima scuola civile per piloti di aeroplano, aperta a cura del Club aviatori Roma a Centocelle (Roma), con un apparecchio Wright e con istruttore lo stesso W. Wright. Conseguì a Centocelle il brevetto n. 1 di pilota rilasciato dall’Aero Club d’Italia in data 10 maggio 1910, seguito dal Tenente del Genio Umberto Savoia.

[3] Un’altra pratica si è trasferita dalle navi ai velivoli: il codice di colorazione dei fanali di via delle navi, rosso a sinistra e verde a destra, è il medesimo adottato poi nelle luci di navigazione delle estremità alari di tutti gli aeromobili.


Una “vecchia” signora del mare, Nave Vespucci ormeggiata al suo “Port side”

Per la nostra analisi, il punto di riferimento più recente ed affine al mondo dei velivoli lo troviamo nella Cavalleria, Arma che in Italia come in molti altri paesi ha dato il principale fondamento all’Aeronautica Militare, Francesco Baracca primo fra tanti; sui loro moderni purosangue alati, i Cavalieri aeronauti “montavano” proprio come erano abituati con il cavallo: dal fianco sinistro, essendo la monta dal fianco destro del quadrupede ostacolata dalla sciabola che veniva (e viene) portata al fianco sinistro.

Così negli anni quella che iniziò come una pratica dettata da necessità oggettive di adeguare i comportamenti alle caratteristiche tecniche di mezzi è diventata una consuetudine, una sorta di tradizione. Questa consuetudine a sua volta ha influenzato le soluzioni costruttive degli aeroplani e delle infrastrutture aeroportuali: nei monoposto militari per lungo tempo i tettucci si aprivano verso destra (con l’eccezione dell’F 104, con apertura a sinistra ed accesso dal lato destro) ed anche ora che si aprono centralmente all’indietro (EF 2000) o in avanti F 35 JSF), si preferisce ancora l’accesso tradizionale da sinistra.

La tecnologia evolve, ma i piloti sono restii ad abbandonare la “monta”a sinistra: il Nieuport 17 di Ruffo di Calabria del 1916, il CR42 della Regia Aeronautica nel 1942 non hanno vincoli costruttivi, né i piloti sono armati di sciabola, ma la tradizione si consolida.

L’”anomalo” F 104 con la “monta” da destra ed un più tradizionalista EF 2000 con la “monta” dalla parte “giusta”, sulla fusoliera sinistra.

Nel mondo aeronautico civile la sinistra è riservata alle operazioni con i passeggeri, mentre il destro è stato organizzato per i servizi (carburante, rifornimenti, catering…) ed i bagagli, in ossequio alla contemporaneità e speditezza delle operazioni; gli stessi “finger”, i tunnel di imbarco e sbarco, degli aeroporti sono realizzati per operazioni esclusivamente da sinistra.

L’A 380 deve imbarcare fino a 538 passeggeri, tutti attraverso 3 porte sulla fusoliera sinistra.

In conclusione di questo breve e leggero intrattenimento una riflessione.

Siamo nel campo delle supposizioni? Delle deduzioni tratte dalle osservazioni? Certezze assolute non ve ne sono, le origini degli usi e delle consuetudini dell’uomo sovente si perdono nella nebbia del tempo, ma ancora una volta abbiamo potuto constatare come interpretazioni plausibili e realistiche possono essere trovate nella lettura attenta della storia, sempre maestra di equilibrio tra innovative conquiste e tradizioni preservate… almeno finora.

Giacomo De Ponti

PREMIO “IDRIA” 2013

Cerimonia di consegna del Premio “IDRIA”

di ODL

Venerdì 13 Dicembre, si è tenuto a Paternò (CT) la 5^ edizione del “Premio Idria 2013”, patrocinato dal Ministero della Difesa. L’evento è stato fortemente voluto dalla Pro Loco e dal Comune di Paternò con l’obiettivo di premiare, attraverso la consegna di una targa riconoscimento, quei militari che per il loro attaccamento alla Patria ed alle Istituzioni si sono distinti a rischio della propria incolumità in operazioni umanitarie nazionali e nelle missioni di pace internazionali.

La cerimonia di premiazione, alla presenza di varie personalità civili e militari della provincia Catanese, si è tenuta nella suggestiva cornice barocca della “Chiesa dell’Idria”, simbolo del martirio di Santa Barbara Patrona della Città di Paternò. Da qui la denominazione di “Premio Idria”.

Nel corso della cerimonia e tra il personale dell’Aeronautica Militare ha ricevuto il premio   il Tenente Colonnello Marco Castiglione  che, ii servizio presso l’Infermeria Principale di Pratica di Mare, si era particolarmente distinto in data 16 gennaio 2012  “allorquando, a bordo di un elicottero HH-3F dell’85° Centro SAR di Pratica di Mare, prestava, con pieno successo, soccorso sanitario a favore di un infartuato cittadino di nazionalità greca che si trovava in navigazione su un’imbarcazione nel Mediterraneo con il mare in tempesta ed in proibitive condizioni meteo.”

L’ALLUVIONE DELLA MAREMMA GROSSETANA

NOVEMBRE 2012
SEDICI PERSONE TRATTE IN SALVO

DA UN ELICOTTERO DEL 15° STORMO


coraggio – volontà – spirito di corpo – esperienza
attribuiti in riconoscimento all’equipaggio
– 21 GENNAIO 2013 –

 Lunedì 12 Novembre 2012, un elicottero HH-3F dell’85° Centro Combat SAR del 15° Stormo di Pratica di Mare (RM), intervenuto nelle operazioni di soccorso per l’alluvione della Maremma grossetana  ha tratto in salvo sedici persone, tre bambini e tredici adulti, e un cane che si trovavano coinvolte nell’esondazione del fiume Albegna, tra i paesi di Orbetello e Manciano.

Il recupero delle persone, che erano sfuggite alla violenza delle acque mettendosi in salvo sui tetti delle case, è stato effettuato tramite il verricello e l’impiego  dell’aerosoccorritore.

L’attività di recupero è proseguita fino a notte inoltrata: l’intervento dell’elicottero dell’Aeronautica Militare si è rivelato determinante, essendo l’unico a potere eseguire l’attività di soccorso nelle ore notturne, grazie all’utilizzo di visori notturni, nonostante le difficili condizioni meteorologiche, di luminosità ed ambientali.


21 Gennaio 2013

All’equipaggio per la perizia e la  elevata professionalità dimostrate è stato tributato in data 21 gennaio 2013 un Encomio Semplice.

Nella miniatura a fianco (cliccare sopra per ingrandire), viene riportato il testo originale dell’encomio tributato al P.M. O.B. Alessandro EGIZI

 

Mammajut

 

 

PREMIO “IDRIA” 2012

Cerimonia di consegna del Premio “IDRIA”

di ODL

Venerdì 14 Dicembre 2012, nella Chiesa del Monastero di Paternò (CT), si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Idria ai militari delle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato che si sono distinti in operazioni umanitarie.

Il riconoscimento, giunto alla 4^ edizione e istituito dal Comune e dalla Pro Loco di Paternò con il Patrocinio del Ministero della Difesa, è stato conferito, tra gli altri, anche al personale dell’Aeronautica Militare per la generosità, lo spirito di solidarietà e il coraggio con cui i militari hanno operato al servizio della comunità in Italia e all’estero.

Per quanto riguarda il personale del 15° Stormo, il premio è stato conferito all’equipaggio di un elicottero HH3F dell’83° Gruppo CSAR che il 14 settembre 2012 provvedeva al salvataggio di 6 persone, facenti parte dell’equipaggio di una imbarcazione a vela in difficoltà al largo della Croazia per le proibitive condizioni del mare ed il fortissimo vento.

Per la perizia, il coraggio, lo sprezzo del pericolo e per l’elevatissimo senso del dovere dimostrato nella circostanza, in data 21 novembre 2012 allo stesso equipaggio, composto dai  Capitani Andrea Rulli e Dario Bertolone, dal 1° Maresciallo Lgt Domenico Guerra e dai Marescialli 1^ Classe Carmine Pesce, Alessandro Giacalone, Francesco Santamaria e Marco Silvestri, era stato precedentemente conferito anche un “encomio semplice” dal Comandante delle Forze di Mobilità e Supporto, meritato riconoscimento “per le eccezionali imprese professionali degli Uomini del Soccorso Aereo”.    

In ricordo di Francesco Asti e non solo

Bella cerimonia oggi. Belle parole di Ciccio Sgrenci, il nostro novello 2° Vice Presidente, del biondo, Bruno Romanini, di Tomaso Ursini, il celebrante, e del former President, il Gen. Gianfranco Trinca.
In particolare Ciccio, che ha brillantemente sostituito il nostro Presidente, è stato molto bravo nel suo discorso di introduzione, ricordando con composta e sentita commozione, sua e nostra, tutte le “Genti” del 15° che ci hanno lasciato; la sua prima “uscita” da Vice è andata benissimo!

 

Tomaso è stato splendido, come da ormai consolidata consuetudine. Buona presenza anche dei Leoni passati ed attuali, Totonno non c’era, c’era Sergio Villa! Insieme ai soliti “aficionados” ex (il Gen. De Ponti, Fabbri, Fischione con Signora come ogni anno, Accardo, Murano, Preo, Pippi Venosa, Skof, Capodanno, Mammoli ed altri) in tutto circa a una ventina.

Quelli in servizio erano capeggiati dal Comandante dei giovani Leoni, Diego Sismondini, ed erano splendidi nelle loro uniformi.

A loro il compito degli interventi ufficiali, le letture e la Preghiera dell’Aviatore, agli ex gli interventi del ricordo. Oltre a quello di Ciccio abbiamo apprezzato l’omelia di Tomaso e le belle parole del Biondo e del Gen. Trinca.

Poi, a Pratica di Mare, presso la sede dei Leoni, c’è stata l’inaugurazione di una targa in memoria di Francesco Asti voluta fortemente dai giovani Leoni e creata nella sua realizzazione, con il contributo di pensiero dei vecchi Leoni.

 

Anche in questa occasione alla fine si è levato al cielo, unendosi ai nostri Caduti, un forte e potente come non mai

Mammajut

Il nostro amico

“Il nostro amico” è il ricordo affettuoso che ne fa di Franco Asti uno dei suoi colleghi del Corso Nibbio 3°

Quel “Lawrence’, il nickname che lo ha accompagnato fin dagli anni dell’Accademia, Franco lo deve ad uno di quei lampi di fantasia e di umorismo che sono il “segno’ distintivo di una personalità, e che erano una delle sue caratteristiche:
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2011 – Cerimonia di Commemorazione dei Caduti di Lisle en Barrois

Gli Angeli del SAR al terzo anniversario

di Giorgio Esposito


Una tiepida giornata di fine ottobre, ha accompagnato i tantissimi, familiari,
colleghi e amici dei nostri ragazzi “angeli del SAR” alla cerimonia religiosa prevista nell’aeroporto militare di Brindisi. 
Una cerimonia densa di significati e di valori, quei valori a cui “gli uomini del soccorso aereo” si sono sempre ispirati “la salvaguardia della vita umana”.
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