Il Manifesto di Ostia

MANIFESTO DI OSTIA

1. Noi e i nostri Miti – Noi eletti oggi rappresentanti della Gente del 15° raccogliamo il testimone dai precedenti Consigli che hanno conservato intatte le più alte tradizioni della Gente nostra realizzando innumerevoli  meravigliose opere, con tenacia hanno tenuto saldi i vincoli di fratellanza, di fatica e di sangue di quei cuori azzurri che nei decenni,  con generosità, audacia e militare coraggio si sono prodigati in Patria e fuori dei confini nazionali, per soccorrere i bisognosi di ogni razza e nazione, al servizio dell’Aeronautica Militare e dell’Italia. Le gesta degli Equipaggi degli aeromobili, i prodigi dei Tecnici che ne hanno sostenuto le ali, l’ardimento di quanti altri militari e non, hanno operato al loro fianco condividendone gli scopi, e con essi pericoli e sofferenze, come pure ineguagliabili avventure, sono stati testimoniati dalla nostra associazione ed il fuoco spirituale che li anima  è stato gelosamente custodito nel tempo.

2.Noi e il Tempo – Il Tempo, si proprio questa strana entità a volte benigna,   quando ha inteso rallentare per consentire il successo dei nostri soccorsi, talvolta invece avversa,  allorquando ha reso vano ogni nostro sforzo, da sempre è parte intima dei nostri pensieri, della nostra professionalità, come pure delle preoccupazioni di chi a terra ha atteso con ansia il nostro arrivo o il nostro ritorno. Noi conosciamo il Tempo, ne abbiamo grande rispetto e sappiamo che anche lui talvolta ne ha per le cose umane, ma solo per quelle grandi.  Solo il Tempo nel suo scorrere decreta la grandezza o meno delle nostre cose e con essa la sorte della loro memoria. Per questo motivo, noi Gente del 15°  vogliamo fortemente tentare di fare ancora più grandi i valori per cui abbiamo vissuto e lottato e di continuare a farli ardere con vivacità in quel fuoco spirituale che si può rinnovare all’infinito solo nel cuore di sempre nuovi generosi, affinché, in un giorno lontano, si possa riconoscere che le nostre idee sono meritevoli del rispetto del Tempo.

 3. Noi e i nostri Giovani – Ebbene, questa è la linea strategica che il Consiglio eletto oggi traccia per il suo prossimo operare: avvicinare i giovani di tutti i Reparti che affondano le radici nel 15°Stormo e nel Soccorso Aereo, affinché attraverso le loro nuove esperienze, la loro fresca sensibilità i Valori della nostra gente si possano vestire dell’attualità delle problematiche emergenti e continuare a crescere e ad essere proposti con la forza che può venire solo dalla loro concreta applicazione. E’ dunque ineludibile superare l’orgoglio dei miti passati, uscire dal giusto compiacimento per glorie conquistate in teatri operativi lontani, spogliarsi di ogni autoreferenzialità. E’ tempo di nuovi impegni: quelli delle nuove generazioni, ed anche quelli delle meno nuove .  Perché nel sostegno reciproco la fiamma della Gente del 15° possa via via passare  senza incerti  tremori nelle mani di sempre nuovi Giovani e superare così l’esame del Tempo. Non è di patti intergenerazionali che abbiamo bisogno, bensì di seguire il cuore con mente sveglia e pronta.  I nostri Giovani necessitano di giusti  spazi in cui spendere generosa vitalità, Noi dobbiamo spendere la nostra voce ed esperienza perché li abbiano, e li abbiano veramente, con pari opportunità, imparzialità e secondo merito. Noi necessitiamo di idee creative e di forze nuove per realizzarle, i nostri Giovani devono comprendere come la saggezza e la lungimiranza dei nostri suggerimenti possa moltiplicare i loro risultati.

4.Noi e gli altri ancora come noi – Se l’unione delle forze delle diverse generazioni di una Gente può moltiplicare la loro somma,  cosa potrebbe fare l’unione delle Genti azzurre della cultura aerospaziale italiana?Una cultura invece ancora relegata in ambiti così frammentati, che dopo le imprese italiane del secolo scorso, stenta a conservare coscienza di sé e della sua nicchia di eccellenza. E’ tempo di realizzare il network delle associazioni della gente aerospaziale, un portale su internet con il quale dare voce ai mille pensieri che positivamente affollano le menti di tutti i loro appartenenti e sostenere più fortemente questa cultura. Un foro in cui propagare idee, vere ricerche storiche e progetti anche ambiziosi, aiutandoci e stimolandoci gli uni con gli altri, oltre gli steccati ed i campanilismi.  Tutto, solo in nome dell’amore per la conoscenza e per l’esplorazione degli ampi e liberi spazi,  siano quelli fisici della dimensione aerospaziale che dalla superficie terracquea si estende alle profondità dell’universo stellare,  siano quelli dei sentimenti più alti che sanno comprendere e abbracciare nel sociale l’insieme di tutta l’umanità. 

5.Noi tutti e il mondo aerospaziale – Nel nostro Paese, come un po’ in tutti gli altri, interprete di questo amore pluridimensionale è stato sempre il mondo aerospaziale. Quel complesso cioè di realtà istituzionali e private che hanno raccolto intorno a se questo comune sentire,  questa irrefrenabile voglia di lasciar librare alto il pensiero sopravanzando ogni altra realtà, precorrendo tecnologie e aspettative,  preconizzando modi di vivere impensabili. Un sorta di potente propulsore che ha accelerato lo scambio culturale tra i popoli ed ha dato corpo a quella conoscenza diretta dei propri fratelli che è sicuro preludio alla pace globale.  E’ a questo stile di vita che vorremmo seguitare a contribuire ed con esso vivere il futuro.  Venticinque anni fa la gente del 15° prese spunto dal 67°Aerospace Rescue and Recovery Squadron per introdurre in Italia e sviluppare,  primi in Europa, più moderne tecniche di Soccorso Aereo e dottrine di Combat SAR. Oggi tutto questo è diventato patrimonio comune di tutte le Forze Armate e la nostra gioia è vederle volare tutte insieme.  E’ il carattere genetico dominante nel mondo aeronautico quello di proiettarsi in avanti e con altruismo condividere ogni risultato raccolto.  Quel termine “aerospace” tuttavia seguita a martellarci la mente e vogliamo gridarlo insieme con  tutto l’associazionismo azzurro,  un grido che sproni coloro che operano nel settore aerospaziale, affinché continuino con fermezza e rinnovata freschezza nel proprio ruolo. La loro identità non dovrà mai confondersi con chi può anche avere giusto interesse ad avvalersi dei loro risultati, ma non ha né il compito, né la sensibilità per sostituirli nelle attività specifiche della dimensione aerospaziale. La sua esplorazione appartiene alle anime azzurre dentro,  a quelle anime che non amano stare a terra, ed anche se su percorsi diversi, esattamente come ogni altra  anelano ad avvicinarsi alla luce del Signore per riunirsi un giorno in Lui, insieme a tutti coloro che oggi vogliamo ricordare con affetto e che, con l’eroismo della generosa semplicità, ci hanno anticipati nel cammino della nostra vita.  

F.to Gianfranco Trinca Presidente, Antonello Albanese e Ottavio Di Lorenzo del Casale V.Presidenti, David Bitti, Claudio Milana, Francesco Sgrenci, Pietro Silani, Josè Juan Skof  e Sergio Venosa Consiglieri

 Ostia, 15 giugno 2007

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